PMI – Valore Impresa, proposte per migliorare fisco, regole e credito

 

PMI - Photo credit: Foter.comCambiare fisco, regole del mercato e credito per aiutare le PMI. Queste le proposte emerse dagli Stati Generali delle Piccole e Medie Imprese e delle Professioni.

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L'importanza che riveste il tessuto economico delle PMI in Italia è ormai assodata. La grave crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni della nostra storia è accentuata “dal silenzio di coloro che avevano e hanno il dovere di rappresentare gli interessi e la salvaguardia del settore e dalla relativa mancanza di idee e proposte pertinenti”.

Parte da questi assunti il network nazionale di imprese e professionisti Valore Impresa negli “Stati Generali delle PMI e delle Professioni”, due manifestazioni che si sono tenute il 22 giugno a Roma e Milano.

“Abbiamo voluto dare il nostro contributo nel creare una condivisione reale dello stato di crisi che continua a coinvolgere l'economia reale italiana, composta da milioni di micro-piccole imprese e professionisti”, dichiara il presidente di Valore Impresa Gianni Cicero, aggiungendo che con gli Stati Generali delle Piccole Medie Imprese e Professioni “dopo anni di un assordante silenzio generale, dove oltre la crisi economica si è determinata una crisi di idee e di proposte, si vuole andare oltre il semplice dibattito, verso un appuntamento fondamentale dove impresa, politica e professioni, si siedono allo stesso tavolo con proposte concrete”.

Quello proposto da Valore Impresa è un nuovo modello aggregato, “un sistema basato concretamente sul fare rete e sulla possibilità di far nascere realtà imprenditoriali di medie dimensioni attraverso l'aggregazione di micro e piccole imprese, portandole così su mercati complessi dove singolarmente non potrebbero arrivare”, si legge nella nota diffusa dall'associazione.

Tre i temi al centro degli eventi: fisco, regole del mercato e credito.

Intervenire sulla leva fiscale nel modo giusto “è importantissimo, specialmente perché siamo l’ultimo vagone della locomotiva d’Europa, i fondamentali macroeconomici italiani delineano infatti l’immagine di uno stato ancora in profonda crisi economica, con due imprese l’ora fallite nei primi tre mesi di quest’anno”. Così Marco Ertman, responsabile delle politiche fiscali di Valore Impresa illustrando le proposte formulate dal network in materia fiscale:

  • Estinzione del debito fiscale: ovvero consentire l’integrale compensazione (già in deroga di pagamento F24) dei debiti fiscali e contributivi con i crediti commerciali che il contribuente vanta nei confronti della Pubblica Amministrazione;
  • Inserimento del rischio di impresa e libero professionale fra i costi deducibili dalla base imponibile dei lavoratori autonomi, imprenditori e società commerciali;
  • Sospensione delle imposte dirette su ricavi generati da crediti di difficile realizzo;
  • Integrazione dei sistemi fiscali in Europa.

Per quanto riguarda le norme che regolano il mercato, Andrea Saldutti, responsabile politiche legislative del network, propone di inserire “una specifica disciplina per i consorzi fra PMI che consenta loro di partecipare in maniera agevolata alle gare di evidenza pubblica”.

Nello specifico, gli interventi a favore delle PMI e dei liberi professionisti dovrebbero comprendere:

  • L’adozione di misure che portino all’effettiva divisione in lotti delle gare di appalto di maggiori dimensioni e alla corretta commisurazione dei requisiti richiesti rispetto agli appalti messi a gara;
  • L’affidamento a un’Autorità indipendente della verifica periodica sull’operato delle stazioni appaltanti, al fine di sanzionare sia l’immotivata concentrazione in lotti di gara di grandi dimensioni opere divisibili, sia la richiesta di requisiti eccessivi rispetto alle opere previste nei bandi;
  • La previsione normativa di una quota di appalti riservati ai consorzi costituiti esclusivamente da PMI, relativamente alle gare di importo superiore ai due milioni di euro;
  • La previsione di una disciplina di funzionamento agevolata per i consorzi fra PMI, sia sotto il profilo fiscale che della partecipazione alle gara;
  • La definitiva uscita dal mercato delle società in house per eliminare le distorsioni della concorrenza.

Infine, il terzo punto su cui si sofferma Valore Impresa riguarda la difficoltà di accesso al credito per le aziende italiane. Salvatore Gattuso, responsabile politiche del credito di Valore Impresa, propone di creare nuove regole di iscrizione nelle banche dati, private e pubbliche, con lo scopo di alimentare e incrementare un consolidamento dell’economia reale, per beneficiare dei fondi messi a disposizione dalla BCE con modalità meno farraginose e punitive di quelle attuali.

Il sistema del credito, così come concepito oggi, secondo Gattuso “non è sostenibile per le piccole medie imprese e sono, quindi, necessari interventi legislativi atti a equilibrare gli interessi delle parti, attualmente troppo a favore degli istituti finanziari”.

Un’ulteriore proposta formulata da Valore Impresa è poi quella di arginare il problema del credito bancario passando per la disintermediazione: si tratterebbe di sostenere la nascita e la funzione delle aziende fintech italiane che propongono nuovi servizi finanziari (come quelli del prestito tra privati e del social lending), snellendo le procedure autorizzative di Banca d'Italia e Consob e normando meglio gli ambiti operativi al fine di tutelare i finanziatori e prestatori e premiarli con una pressione fiscale equiparabile a quella dei titoli di Stato.

Photo credit: Foter.com

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