Innovazione - certificazione AICTT‐RTA per audit in valutazione progetti

 

La certificazione AICTT‐RTA quale strumento di audit nella valutazione dei progetti di innovazione.

AICTT-RTA

Innovazione - certificazione RTA per agevolare accesso ai finanziamenti

MISE – azioni per la competitività delle PMI e l'innovazione

Nell’ambito dei progetti presentati in risposta a bandi di finanziamento, soprattutto in ambito CE, l’attività di valutazione si sta rivelando uno strumento sempre più necessario e che necessita di metriche sempre più quantitative che qualitative.

Lo scopo della valutazione è di esaminare i traguardi raggiunti rispetto alle aspettative programmate, ed usare l’esperienza acquisita per migliorare il disegno di progetti futuri. La valutazione si basa sui rapporti normalmente prodotti nel corso della realizzazione e può includere indagini aggiuntive da parte di valutatori esterni o commissioni specificamente costituite.

Il processo di valutazione segue la linea temporale di sviluppo del progetto e prevede diverse fasi:

  1. Il Monitoring, ossia la sistematica e continua raccolta ed analisi d’informazioni per verificare il progetto e prendere decisioni, strutturato in varie sub fasi:
    1.1 analisi dell’ambiente in cui il progetto approvato deve svolgersi e revisione generale degli attori e delle condizioni al contorno;
    1.2 vaglio delle procedure di realizzazione;
    1.3 vaglio degli indicatori (registri);
    1.4 definizione del format dei rapporti e/o delle sessioni di revisione e dei meccanismi di comunicazione (reports‐riunioni);
    1.5. deployment del piano per lo sviluppo del monitoraggio (ripartizione funzioni e responsabilità);
  2. L’Auditing, ossia il flusso di informazione tra il progetto e l’ente finanziatore (nel caso dei progetti europei: l’Ue);
  3. La Valutazione: ossia la verifica periodica della pertinenza, della efficienza, della efficacia, dell’impatto, della fattibilità economica e finanziaria e della sostenibilità di un progetto rispetto agli obiettivi prefissati. Quest’ultima attività, a sua volta è strutturata in diversi sub item:
    3.1 La valutazione in itinere (tesa a verificare la pertinenza e l’efficienza del progetto);
    3.2 La valutazione a completamento (tesa a verificare: impatto, sostenibilità e disseminazione);
    3.3 Le Best Practices.

Allo stato attuale il frame nel quale sono inquadrate e condotte operativamente tali attività risulta ancora privo di specifiche e requirements specifici e rigorosi in grado di codificare analiticamente i “delta” di progetto intesi come scarti, di segno positivo ci si augura tra l’analisi di scenario ex ante e quella ex post. Tuttavia l’esigenza di metriche rigorose e codificate,soprattutto per i bandi emanati dalla Commissione europea,sono un must imprescindibile ormai.

Per rispondere a tale esigenza, in tal senso si sta muovendo l’AICTT, Associazione Italiana Cultura Trasferimento tecnologico (www.aictt.it), che ha coniato un marchio, RTA, Rendimento Tecnologico Aziendale, che, dopo una serie di successi nazionali, tra cui la certificazione di IBM Italia, Grimaldi Lines, e alcune realtà di PMI, lo sta esportando anche all’estero. Il RTA è un parametro utilizzato dall’AICTT per valutare le capacità delle aziende di generare innovazione e misura la competitività a fronte del numero di brevetti posseduti, degli investimenti in formazione, Ricerca & Sviluppo, strumenti tecnologici e del capitale intellettuale.

L’analisi si struttura attraverso quattro asset di valutazione - Economia della Conoscenza, Ingegneria della Conoscenza, Finanza della Conoscenza, Organizzazione della Conoscenza – secondo una serie di indicatori chiave di prestazione (KPI) con items per ciascuna direttrice: dai risultati è possibile ottenere una visione completa dell’azienda, valutarne punti di forza e di debolezza, lacune e possibili azioni correttive. Il punteggio RTA si distribuisce all’interno di uno score caratterizzato da sette classi di rendimento (dalla G alla A+) in cui ogni impresa è collocata a seconda della propria capacità di innovare. Tra le diverse valenze della certificazione sicuramente si profila quella della valutazione degli impatti dei progetti finanziati.

Esempi degli outcomes derivanti dalla applicazione della metodologia di certificazione ex ante ed ex post riguarda la valutazione della capacità innovativa incrementale attribuibile al progetto con riferimento alla ricaduta:

  • sulle variabili socioeconomiche ad impatto sul territorio di afferenza;
  • sulla compliance rispetto agli obiettivi specifici del settore di intervento;
  • sul benchmarking con competitors diretti.

Il vantaggio per le imprese, che partecipano a bandi di finanziamento, che volontariamente aderiscono al percorso di certificazione AICTT‐RTA si delinea nell’addendum progettuale che presentano all’Ente erogatore in termini di attitudine, trasparenza e chiarezza analitica del deployment di progetto, il quale se non come fattore di preferenza nel processo di selezione dei vincitori di bando, si configura però sicuramente come focus degno di attenzione.

Il vantaggio per Enti erogatori è la disponibilità in forma già codificata, e riconosciuta sul campo, di uno standard di valutazione degli impatti di progetto con la duplice utilità, sia di disporre di uno strumento quantitativo sostitutivo delle qualitative relazioni da inviare al Commitment centrale (ad esempio la Commissione europea per i bandi dei Programmi Quadro o per Horizon 2020), e sia di disporre di uno strumento da cui far discendere opportune azioni correttive (rimodulazione di progetti ad esempio) sulla base di oggettivi nessi di causalità.

Infine, la strutturazione stessa della metodologia, che alloca le imprese in una certa classe di rendimento, può servire per creare quel continuum temporale, tanto agognato dai soggetti erogatori di finanziamento, utile a creare un legame strategico tra progetti diversi relativi ai diversi bandi che nel tempo si susseguono, in modo da ottenere un risultato cumulativo in termini di risultati parziali attribuibili ad ognisingolo progetto, che determina necessariamente una più incisiva ripercussione sul territorio, che poi è la mission di tutti i bandi. Tale roadmap trova la sua codifica in termini di metrica nel passaggio da una certa classe RTA alle successive o nel mantenimento di una classe di eccellenza.

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Lo standard AICTT‐RTA per la misura della capacità innovativa d'impresa

Autori: De Falco Stefano; Di Marino Fabio; Tappi Antonio

“Lo standard AICTT‐RTA per la misura della capacità innovativa d’impresa” è il titolo del libro presentato durante un incontro nella sede dell’IBM di Napoli, il 3 febbraio 2016, dall’ ing. Stefano De Falco, Direttore CeRITT e Presidente AICTT.

Il Protocollo AICTT‐RTA ha avuto infatti la certificazione di IBM Italia ed il quinto capitolo del libro è dedicato al caso IBM: la valutazione del RTA di IBM Italia. Le imprese che vogliono emergere sui mercati in rapida evoluzione e vincere le sfide della globalizzazione e della competitività devono necessariamente fare leva sulle proprie capacità di innovazione.

L’innovazione è un atteggiamento culturale, una ricerca continua dell’eccellenza, la tensione verso una crescita sostenibile ed equilibrata. Serve, quindi, un’innovazione che non si fermi solo al prodotto ed al processo, ma che permei anche l’organizzazione e la cultura dell’azienda stessa e che sia documentabile e certificabile.

L’Associazione AICTT, tra le varie iniziative, ha lanciato uno standard per la certificazione della capacità innovativa d’impresa, denominato AICTT‐RTA (Rendimento Tecnologico Aziendale), che colloca le imprese in una certa classe di rendimento.

Nel testo, dopo un’analisi dello stato dell’arte sul tema della certificazione dell’innovazione, si affronta il problema della modellistica del processo di certificazione della capacità innovativa d’impresa secondo lo standard AICTT‐RTA e vengono messi in rilievo i 4 asset che caratterizzano il processo di auditing: ingegneria della conoscenza, economia della conoscenza, finanza della conoscenza ed organizzazione della conoscenza. 

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