Commercio internazionale: i propositi per rilanciare le relazioni italiane con gli USA

 

United States - immagine di TownDownIl Sottosegretario allo Sviluppo economico, Catia Polidori, nella sua Lectio Magistralis all’American University di Roma, ha illustrato lo stato degli scambi commerciali internazionali dell’Italia. Paesi emergenti, Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), ma i Paesi industrializzati restano la "destinazione di gran lunga predominante delle nostre esportazioni, assorbendone circa l’80% del totale" ha spiegato. Nella mission del suo mandato, ovvero aumentare i rapporti commerciali con il resto del mondo, intende porre un’attenzione particolare agli Usa.

"Nonostante qualche nodo ancora da sciogliere, in particolare sull’agroalimentare, le relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti sono molto buone e c’è spazio per ulteriori miglioramenti" ha affermato Polidori.

L'interscambio annuo con gli USA negli ultimi 10 anni ha quasi sempre superato i 30 miliardi di euro e le imprese italiane negli Usa sono circa 2.300, mentre quasi 2 mila aziende americane sono presenti sul territorio italiano.

Occorre tuttavia fare di più: "La normativa internazionale attuale – ha detto il Sottosegretario - non tutela sufficientemente le indicazioni geografiche italiane. L’Italia ne conta moltissime in particolare nel settore agrofood, come il prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di San Daniele. Non tutti i Paesi accordano loro la tutela che noi auspichiamo, nell’interesse del produttore e del consumatore. Con gli Stati Uniti condividiamo comunque una particolare attenzione al commercio internazionale, tanto è vero che il Presidente Obama ha lanciato un piano per rafforzare proprio l’export americano nel mondo".

Per concludere, Polidori ha ribadito l'importanza del "ruolo internazionale del nostro Paese anche nel commercio internazionale, dal quale dipende un quarto del nostro intero Pil".

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