Alleanza Confindustria-sindacati per crescita, mentre Bruxelles bacchetta Italia su fondi Ue

Squinzi - Assemblea ConfindustriaQuattro ambiti prioritari da tenere presente al momento di costruire la legge di stabilità e in generale per rilanciare la crescita del Paese: Confindustra, Cgil, Cisl e Uil li hanno individuati in un documento indirizzato al Governo e presentato ieri nell'ambito della festa nazionale del Pd. Di altro tenore il messaggio inviato all'Esecutivo da Bruxelles: al cattivo utilizzo dei fondi comunitari, in particolare al Sud, secondo la Dg Regio della Commissione europea, contribuisce l'eccessiva ingerenza della politica.

La strategia di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil

Al centro della strategia per il Paese di Confindustria e sindacati ci sono anzitutto:

  • gli investimenti nell'innovazione “a 360 gradi”,
  • la green economy per "garantire un rapporto equilibrato tra attività produttive, tutela della salute e dell'ambiente e crescita di nuove attività economiche",
  • lo sviluppo di "nuova finanza" per "favorire una maggiore capitalizzazione delle imprese e il rilancio degli investimenti produttivi",
  • la riduzione del costo dell'energia per migliorare la “competitività delle imprese nel contesto europeo e globale".

Per agevolare queste misure, il documento individua poi altri passaggi, a partire dalla revisione del Titolo V della Costituzione, così da permettere allo Stato di intervenire in ambiti quali le infrastrutture, l'energia, le comunicazioni, il commercio estero.

Altra priorità, una riorganizzazione dei livelli istituzionali - con l'abolizione delle province, l'istituzione delle Città metropolitane e la riduzione dei membri degli Organi elettivi -, che andrebbe a braccetto con una nuova spending review, non più basata sui tagli lineari alla spesa pubblica che, oltre a non cancellare le inefficienze, danneggiano anche le pubbliche amministrazioni che funzionano. Per Confindustria e sindacati serve "un'analisi selettiva della spesa pubblica a tutti i livelli di governo, coinvolgendo la revisione delle funzioni svolte dalle amministrazioni centrali e da quelle decentrate, riducendo i costi impropri della politica e definendo i 'costi standard', che vanno attuati rapidamente come metodo di finanziamento delle amministrazioni pubbliche". Il tutto, aggiungono, andrebbe realizzato nel quadro di una riforma della Pa e dei servizi pubblici.

Bruxelles tira le orecchie all'Italia sui fondi Ue

A rallentare la capacità di spesa dei fondi strutturali nelle regioni italiane, soprattutto nel Mezzogiorno, sono anche le ingerenze della politica che intervengono "spesso per orientare verso interessi di parte" l'utilizzo delle risorse. E' la tesi contenuta in un documento inviato ad agosto dalla Dg Regio della Commissione europea al dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, che propone anche una serie azioni per sbloccare la situazione. Bruxelles suggerisce all'Italia di mettere in campo una "strategia di miglioramento amministrativo", più trasparenza e una seria valutazione degli interventi, per fare in modo che i fondi della programmazione 2007-2013 vengano spesi completamente e in modo efficiente. Quanto alle risorse per il settennato 2014-2020, lunedì sia il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia che il titolare del Dipartimento Politiche comunitarie Enzo Moavero Milanesi hanno assicurato che l'Italia presenterà entro la fine settembre la bozza dell'accordo di partenariato a Bruxelles.

Links

Documento di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.