Il decreto sviluppo è legge

Palazzo Madama, RomaIl decreto Sviluppo è definitivamente convertito in legge, dopo essere passato al Senato con 216 sì, 33 no e 4 astenuti. Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, per l'approvazione del decreto uscito dal Parlamento "migliore, più ricco e più raffinato" e che "introduce molti elementi dell'agenda per la crescita".

Il testo raccoglie i consensi di Confindustria; che, allo stesso tempo, in una nota ufficiale, invita il governo a mettere in campo ulteriori azioni per liberare risorse per gli investimenti, rilanciare l'occupazione, soprattutto giovanile, e la domanda interna e a concentrarsi ora sui temi dell'innovazione e della ricerca, strategici per la crescita e la competitività delle imprese.

"Il confronto costruttivo con Governo e Parlamento ha fatto sì che, durante l'iter di conversione, siano state accolte molte delle proposte di Confindustria in materia di semplificazioni, infrastrutture, efficienza energetica, edilizia. Queste ultime, in particolare, sono suscettibili di produrre un impatto positivo sull'occupazione e sugli investimenti, con possibili effetti anticiclici".

Continua la nota ufficiale di viale dell'Astronomia: "Bene anche le misure fiscali, in particolare le novità sull'Iva per cassa e sulla deducibilità delle perdite sui crediti, soprattutto in una fase di forte restrizione del credito che incide in particolare sulle Pmi. Sono, invece, necessari ulteriori passi avanti sul tema degli strumenti finanziari per le imprese. Positivi gli interventi sull'agenda digitale, sulla revisione della legge fallimentare, sulla giustizia civile e le modifiche in materia di mercato del lavoro".

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Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese

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