Manovra 2012-2014: il Cdm approva

 

Palazzo Chigi - foto di FossantaniIl Consiglio dei ministri, iniziato con un'ora di ritardo per un nuovo faccia a faccia tra il Presidente Berlusconi e il ministro del'Economia Tremonti, ha varato il decreto recante le disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria da 47 miliardi di euro, per gli anni 2012-2014, nonchè la delega per la riforma fiscale e assistenziale e al decreto sui rifiuti. La riunione è stata sospesa per consentire a un tavolo tecnico di approfondire il nodo dei tagli alla politica.

Le prime indiscrezioni che circolano nella Sala stampa di Palazzo Chigi danno la manovra economica in Aula alla Camera la settimana tra il 25 e il 30 luglio. Lo ha stabilito in via preliminare la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il provvedimento, infatti, inizierà il suo iter parlamentare dal Senato.

Di seguito i punti principali contenuti nella bozza del testo.

Nessun taglio dalla manovra economica proposta in Cdm per beni culturali, spettacolo e istituzioni culturali. Il ministero dei Beni culturali è stato formalmente escluso sia dal taglio dei residui passivi sia da qualsiasi ipotesi di rimodulazione futura delle risorse.

Accolta dal Consiglio dei ministri anche la riforma di Cinecittà proposta dal ministro Giancarlo Galan. La società, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, rinasce come Cinecitta' Luce, società più agile e snella vigilata dal Mibac che si dedicherà unicamente e in maniera più incisiva alle sue funzioni storiche ovvero promozione, distribuzione e conservazione del patrimonio cinematografico.
Nella riforma è prevista anche una riduzione del numero dei dipendenti che però, viene sottolineato, non causerà alcun danno perchè verranno assorbiti dal ministero.

È confermata per l'anno 2012 una tassazione agevolata del reddito dei lavoratori collegato a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa. Il Governo, sentite le parti sociali, provvede entro il 31 dicembre 2011 alla determinazione del sostegno fiscale e contributivo in questione, nei limiti delle risorse stanziate con la legge di stabilità.

Gli interventi a favore dell'indebitamento delle imprese previsti dalla manovra riguarderebbero quasi 980mila imprese agricole in crisi. Di queste, 700.000 sono nel Mezzogiorno. Il meccanismo dell'intervento, riconducibile al ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, dovrebbe favorire la transazione dei debiti fiscali e contributivi delle aziende in diffcoltà.

Sale, con tempi e modalità graduali, l'età pensionistica delle donne nel settore privato. Dal 2020, ci vorrà un mese di più, cioè 60 anni e un mese, per andare in pensione. I requisiti anagrafici verranno poi aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021, per poi proseguire in modo progressivo fino all'ultimo scaglione, fissato al primo gennaio 2032.

Entro l'anno inoltre è prevista la conclusione degli accordi con Regioni e Comuni per sbloccare le vendite delle case popolari ex Iacp. Gli accordi che dovranno arrivare entro il 31 dicembre 2011, si legge nel testo, avranno ad oggetto la semplificazione delle procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari e la dismissione e razionalizzazione del patrimonio degli istituti anche attraverso la promozione di fondi immobiliari.

Per quanto riguarda le assenze dei dipendenti pubblici, nella bozza della manovra si prevede la visita fiscale per assenza per malattia sin dal primo giorno, quando l'assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. In precedenza, il controllo poteva essere disposto nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative dell'amministrazione.

Con la manovra Lampedusa diventa zona franca. La bozza prevede che in considerazione del permanere dello stato di crisi sull'isola di Lampedusa per l'afflusso eccezionale di cittadini appartenenti al nord Africa viene differito il termine per il versamento dei tributi anche previdenziali dell'isola dal 16 dicembre 2011 al 30 giugno 2012. Viene costituita inoltre una zona franca urbana.

Nella bozza del ddl delega per la riforma del fisco non si prevede nessun aumento dell'Iva ma soltanto la revisione graduale delle attuali aliquote, tenendo conto degli effetti inflazionistici prodotti da un aumento.

Tre sole le aliquote Irpef: al 20, al 30 e al 40 per cento. La copertura per la riduzione da cinque a tre aliquote sarà garantita dal taglio delle esenzioni fiscali vigenti, dai proventi derivanti della lotta all'evasione, dal riordino della tassazione delle attività finanziarie, dallo spostamento dell'asse del prelievo dal reddito a forme di imposizione reale e da economie nel comparto della spesa pubblica.

Gli impianti di distribuzione dei carburanti potranno vendere alimenti, bevande, quotidiani, periodici e sigarette. Tra le misure anche l'obbligo, entro un anno, di aprire pompe self service con pagamento anticipato in tutti gli impianti, che dovranno essere funzionanti anche nelle ore in cui è presente il gestore.

Il comma dell'articolo 33 della manovra, che prevedeva, dal 1° gennaio 2012, il taglio del 30% degli incentivi a tutte le fonti energetiche rinnovabili sarebbe stato stralciato. A chiederne l'abolizione sarebbe stato il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto sui rifiuti, ma con il voto contrario della Lega Nord.

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