UE: la nuova Politica Agricola Comune - PAC post 2013

 
Agricoltura - foto di Krzysztof T. Approvato il progetto di relazione sul futuro della Politica Agricola Comune (PAC) dopo il 2013. Il progetto individua le linee guida necessarie allo sviluppo di una politica agricola europea più equa, più verde e più sostenibile, che contribuiranno alla definizione del piano di riforma della PAC (la cui pubblicazione è prevista a seguito della pausa estiva).

Gli europarlamentari della Commissione Agricoltura, riunitasi martedì scorso, hanno ribadito la necessità di definire una PAC forte, affinché l'UE possa perseguire gli obiettivi fissati per il 2020, tra cui:

  • sicurezza alimentare,
  • commercio equo,
  • agricoltura sostenibile,
  • biodiversità,
  • protezione ambientale,
  • crescita verde.

Il raggiungimento di tali obiettivi è subordinato ad una corretta allocazione dei fondi europei, i quali, hanno sottolineato gli europarlamentari, devono rimanere costanti fino al 2013. Affinché l'agricoltura europea resti competitiva sul mercato globale è necessario:

  • adottare misure volte a rafforzare il potere negoziale dei produttori e delle loro organizzazioni,
  • garantire maggiore trasparenza dei prezzi dei prodotti alimentari,
  • affrontare il problema delle pratiche commerciali sleali,
  • distribuire più equamente i pagamenti della PAC tra gli agricoltori dei nuovi e dei vecchi Stati membri,
  • ridurre le disparità nella ripartizione tra gli Stati membri dei fondi per il sostegno diretto.

Lo sviluppo rurale, hanno affermato gli europarlamentari, rappresenta il principale obiettivo della nuova PAC, e dovrà essere incentrato su:

  • la creazione di nuovi posti di lavoro verdi attraverso la produzione su piccola scala di energia rinnovabile,
  • il sostegno alla produzione di biocombustibili di seconda generazione,
  • investimenti in innovazione e ricerca per combattere il cambiamento climatico,
  • il supporto ai giovani agricoltori per entrare nell'industria,
  • la valorizzazione dei prodotti di qualità attraverso azioni di promozione e commercializzazione.

La Commissione ha infine sottolineato la necessità di introdurre strumenti finanziari innovativi (come i sistemi di assicurazione contro i rischi) per ridurre la volatilità del mercato al fine di prevenire future crisi economiche.

Nel corso della stessa giornata, il gruppo di esperti di alto livello sul latte (istituito lo scorso ottobre a seguito della crisi del settore lattiero-caseario) ha presentato la relazione finale per la ristrutturazione del settore lattiero-caseario. Il documento contiene diverse raccomandazioni in merito ai rapporti contrattuali tra produttori e trasformatori di latte, al ruolo delle organizzazioni interprofessionali nel settore lattiero-caseario, alla trasparenza nella filiera di approvvigionamento del latte, alle norme di commercializzazione e i marchi di origine, all'innovazione e alla ricerca.

La relazione sarà discussa al Consiglio e al Parlamento europeo il prossimo luglio.

Il futuro della Politica Agricola Comune dopo il 2013

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