Collegato ambiente - con certificazioni verdi contributi più facili

 

Il testo in vigore da inizio febbraio introduce nel nostro sistema una mini riforma del Codice appalti in chiave ambientale

Author: Martin LaBar / photo on flickr> Economia verde - Eurostat e Symbola, Italia ai vertici in Ue
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Il Codice appalti diventa più verde. E’ questo l’effetto del Collegato ambientale, il testo andato in vigore lo scorso 2 febbraio che, dopo un percorso parlamentare molto lungo, ha introdotto nel nostro Paese una lunga serie di novità: tra queste, spicca un’intera sezione dedicata alla questione dei contratti pubblici. I sistemi di attestazione della qualità ambientale dell’azienda e dei prodotti, come Emas ed Ecolabel, saranno incentivati, attraverso un meccanismo di sconti sulle cauzioni a garanzie dell’offerta. Non solo: tramite le certificazioni verdi sarà più facile ottenere l’accesso a contributi e finanziamenti e vincere le gare basate sull’offerta economicamente più vantaggiosa.

La cauzione a corredo dell'offerta

Tutte queste novità sono contenute agli articoli 16 e 17 del testo. Il primo passaggio importante è quello in cui si stabilisce che in alcuni casi “nei contratti relativi a lavori, servizi o forniture, l'importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo è ridotto”. Le imprese, cioè, potranno ottenere una riduzione di quanto versano come garanzia a corredo dell’offerta in presenza di alcune condizioni. L’importo base della garanzia - va ricordato - è pari al due per cento del prezzo inserito nel bando.

Partendo dalla certificazione Emas, che riguarda l’organizzazione aziendale, le imprese titolari di questo bollino potranno ottenere uno sconto del 30%. Chi invece ha ottenuto una certificazione ambientale basata sui principi della norma Uni En Iso 14001 potrà vedersi tagliare il 20%. Sconti cumulabili con quelli già presenti nel Codice appalti.

Quanto al marchio Ecolabel, poi, c’è un altro sconto del 20% per le imprese che si occupano di servizi e forniture che certifichino almeno il 50% dei prodotti oggetto dell’appalto. Un altro 15% è in ballo per chi sviluppa un inventario di gas a effetto serra, basato sulla norma Uni En Iso 14064-1 o un'impronta climatica (carbon footprint).

Sul fronte dell’assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale, arriva un’altra novità molto importante, collegata sempre al tema delle certificazioni. Tutte le certificazioni citate finora, come l’Emas o l’Ecolabel, diventeranno elementi preferenziali per la formulazione delle graduatorie relative all’assegnazione di questi fondi. In sostanza, chi è titolare delle certificazioni acquisirà punti ai danni dei concorrenti.

L'offerta economicamente vantaggiosa

Un principio simile a quello applicato in materia di offerta economicamente più vantaggiosa. Si tratta di quella forma di aggiudicazione degli appalti nella quale il vincitore non viene scelto solo in base al prezzo, ma a una serie di criteri indicati dall’articolo 83 del Codice. Tra questi criteri viene inserito il possesso del marchio Ecolabel, per i “beni o servizi oggetto del contratto, in misura pari o superiore al 30 per cento del valore delle forniture o prestazioni oggetto del contratto stesso”.

Oltre a questo, le stazioni appaltanti potranno valutare “la compensazione delle emissioni di gas ad effetto serra associate alle attività dell'azienda”. I titolari di certificazione verdi, allora, potranno avere più punti in fase di aggiudicazione degli appalti.

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