Economic Outlook OCSE - Italia in graduale ripresa

 

Gurria - OCSENel corso del 2015 il Pil dell'Italia crescerà dello 0,6%, per raggiungere l'1,5% nel 2016. E' quanto stimato dall'Economic Outlook dell'OCSE, secondo cui "dopo una lunga recessione, l'Italia ha cominiciato la sua graduale ripresa".

Il rapporto, presentato oggi a Parigi, individua innanzitutto nelle esportazioni il traino della leggera ripresa che sta interessando l'Italia, ma prevede che la dinamica positiva si estenderà anche ai consumi privati.

Le prospettive di crescita, secondo l'OCSE, devono però essere rafforzate da politiche macroeconomiche e strutturali, per approfittare della congiuntura positiva rappresentata dalla combinazione del Quantitative easing della Bce, del deprezzamento del dollaro e dei prezzi più bassi dell'energia.

Dal momento che il sistema bancario italiano è ancora fragile, continua l'OCSE, occorre poi intervenire con misure che possano favorire gli investimenti, ad esempio “migliorando il meccanismo per le insolvenze, rafforzando l'uso di soluzioni debitorie giudiziarie ed extragiudiziarie e creando una società di gestione degli attivi che acquisti i crediti inesigibili", cioè una bad bank.

Sul fronte dell'occupazione, il rapporto sostiene che il Jobs act ha il potenziale per "migliorare drasticamente il mercato del lavoro", ma conferma per il 2015 lo stesso tasso di disoccupazione registrato nel 2014 (12,7%) e prevede un lieve calo al 12,1% solo nel 2016.

Inoltre, l'organizzazione con sede a Parigi osserva che, nonostante i segnali di ripresa, in Italia il reddito netto disponibile pro capite delle famiglie rimane inferiore alla media OCSE, con un notevole divario tra i più ricchi e i più poveri: “il 20% più ricco della popolazione guadagna quasi sei volte di più del 20% più povero”. Ad aumentare, come nella maggior parte dei paesi OCSE, sono anche le disparità interregionali nei redditi, anche a causa del calo degli investimenti pubblici, che impone alle amministrazioni, sottolinea il rapporto, di fare di più e meglio con meno risorse.

Ulteriori riforme, si legge poi nell'Economic Outlook, sono necessarie per migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, accelerare la realizzazione dei progetti relativi a infrastrutture pubbliche e incrementare la concorrenza, soprattutto nel settore dei servizi, senza dimenticare l'impegno per il risanamento delle finanze pubbliche. Per il 2015, infatti, l'OCSE prevede un nuovo aumento del rapporto debito/Pil, al 133,3% rispetto al 132% del 2014, ma ipotizza un calo al 132% nel 2016.

A giudicare dai numeri, la recessione è finita, ha commentato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ora, ha aggiunto, “si tratta di capire a che velocità torneremo a una crescita più soddisfacente".

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Economic Outlook OCSE Italy

Author: Organisation for Economic Co-operation and Develop / photo on flickr

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