I "Big" di Internet uniscono le forze contro le regolamentazioni

 

Mark Zuckenberg al e-G8 - foto di Camille Gévaudan Durante l’e-G8, il primo summit internet del G8, i dirigenti di Facebook, Google e altre grandi ed importanti compagnie tecnologiche hanno consigliato ai leader dei maggiori paesi industrializzati del mondo di procedere con cautela nel tentativo di monitorare il web.

Mark Zuckenberg, fondatore di Facebook, ed Eric Schmidt, CEO di Google, hanno dichiarato che le norme sul copyright e sulla privacy potrebbero, da una parte, ostacolare lo sviluppo dell'innovazione, dall'altra, inibire la libera espressione che ha alimentato, ad esempio, i recenti moti arabi.

Eccezionalmente, in questa occasione le aziende hanno unito le forze per contrastare la proposta di introdurre nuove regolamentazioni tese a “civilizzare” Internet, sostenuta dal presidente francese Nicolas Sarkozy.

Sarkozy ha confermato di essere a favore di un maggiore controllo legislativo sul web, in modo che l'innovazione non rischi di determinare effetti negativi, e ha messo in guardia i partecipanti al summit circa l'”anarchia” che imperversa su Internet ai giorni nostri.

La discussione - è la prima volta che il mondo della tecnologia viene rappresentato ad un meeting del G8 - nasce dal fatto che i governi del Regno Unito e degli USA stanno prendendo in considerazione alcune modalità che permettano di forzare le compagnie internet a bloccare siti web che facilitino la pirateria informatica.

Zuckenberg si è rivolto ai leader nazionali sostenendo che le misure per combattere le insidie del mondo online, come il download illegale di materiale protetto da copyright, potrebbero determinare conseguenze indesiderate.

Schmidt ha espresso invece il punto di vista delle imprese, preoccupate all'idea che un regolamentazione prematura possa mettere a tacere intere nuove industrie, opportunità di business ed innovazioni.

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