Strumenti BEI, Innovation Fund, IPCEI: verso un’apertura dei finanziamenti UE al nucleare?

 

Nucleare - Foto di Markus Distelrath da PixabayL’Alleanza europea per il nucleare, promossa dalla Francia e che conta 12 Stati membri dell’UE, chiede che venga meno la discriminazione finanziaria contro l’energia nucleare e di aprire tale fonte energetica a tutti i finanziamenti dell’UE, dal sostegno della Banca europea per gli investimenti (BEI) all’Innovation Fund. Sul tavolo anche lo sviluppo del primo IPCEI nucleare.

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A margine del Consiglio UE Energia che si è svolto il 4 marzo a Bruxelles si sono riuniti anche i Paesi membri dell'Alleanza UE per il nucleare, promossa dalla Francia e formata da Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. Riunione che è stata l’occasione per avanzare una precisa proposta per far entrare l’energia dell’atomo nel novero delle fonti energetiche finanziate tramite i fondi europei. 

“Abbiamo discusso dell’opportunità di lanciare un gruppo di lavoro sugli strumenti europei per l’installazione di reattori nucleari nell’UE e sulla catena del valore europea associata all’interno dell’alleanza nucleare”, si legge nella dichiarazione congiunta dell’Alleanza. Il focus dell’Alleanza punta su precisi strumenti finanziari, come il sostegno della Banca europea per gli investimenti (BEI), il Fondo per l’innovazione, le linee guida sugli aiuti di Stato o gli IPCEI. 

L’obiettivo finale sarebbe quindi quello di inserire il nucleare tra le fonti energetiche finanziabili tramite gli strumenti finanziari europei.

Tra questi, in primis, la Banca europea dell’idrogeno. L’asta pilota della European Hydrogen Bank ha riguardato infatti la produzione di idrogeno rinnovabile e a breve è attesa la seconda asta da 2,2 miliardi.

Secondo l’Alleanza di paesi pro-nucleare, la European Hydrogen Bank dovrebbe finanziare anche la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio, il cosiddetto idrogeno viola, estratto dall'acqua usando appunto la corrente prodotta da una centrale nucleare.

Un’altra proposta sul tavolo dell’Alleanza riguarda la possibilità, avanzata su iniziativa del ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, di discutere lo sviluppo del primo IPCEI nucleare.   

Gli “Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo” o IPCEI, lo ricordiamo, sono delle iniziative di collaborazione transnazionali su larga scala che mirano a generare un impatto significativo sulla competitività dell'industria europea in aree come l’idrogeno o le batterie (solo per citarne alcune), favorendo la creazione di tecnologie e prodotti che oggi non esistono. 

Anche l’Italia, che non fa parte dell’Alleanza europea sul nucleare (ma che lo scorso anno ha partecipato a una riunione come osservatore), sembra orientata a svolgere un ruolo nel settore. A margine del Consiglio energia del 4 marzo, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha avuto un incontro bilaterale con il ministro francese Le Maire, che ha visto al centro l'importanza “crescente che le fonti rinnovabili avranno per garantire sicurezza energetica” e la “funzione determinante che assumeranno a tal fine l'idrogeno e il nucleare di ultima generazione”.

L’attenzione crescente del nostro Paese verso il nucleare è dimostrata anche dal via libera all’indagine conoscitiva sul nucleare arrivato il 5 marzo da parte delle Commissioni Ambiente a Attività produttive della Camera. L’indagine dovrà esaminare una serie di aspetti, dai costi e rischi di approvvigionamento delle tecnologie nucleari al potenziale industriale italiano nel settore nucleare; prevederà una serie di audizioni e dovrebbe concludersi entro il 15 giugno 2024. 

Foto di Markus Distelrath da Pixabay

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