E' ora di puntare sulla formazione: intervista con Di Maio (Assolavoro)

 

Agostino Di Maio, direttore Assolavoro Ci troviamo di fronte ad un mercato del lavoro in continua evoluzione, che ha risentito fortemente della crisi economica. Secondo l’Istat il tasso di disoccupazione nel nostro Paese ha raggiunto a marzo 2010 l’8,8%, il livello più alto da otto anni. In particolare il tasso di disoccupazione relativo ai giovani in età compresa tra i 15 e i 24 anni a marzo si è attestato al 27,7%, tre volte più alto del tasso di disoccupazione complessivo.

Per vincere la sfida della crisi economica è necessario fare sistema, promuovere la collaborazione tra i diversi interlocutori in campo, puntare maggiormente sulla formazione.

A ribadirlo in un’intervista a FASI è Agostino Di Maio, direttore di Assolavoro, l’associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria che riunisce circa 60 agenzie per il lavoro, pari al 95% del fatturato complessivo legato alla somministrazione di lavoro.

L’associazione è nata dalla necessità di garantire alle Agenzie del lavoro standard più elevati di tutela e rappresentanza nonché un’offerta integrata di assistenza e informazione.
Oltre a rappresentare le Agenzie per il Lavoro in tutte le sedi istituzionali e nella stipula del Contratto Collettivo Nazionale di settore, Assolavoro garantisce ai propri associati servizi di informazione e di aggiornamento sul piano normativo, l’organizzazione di eventi di formazione e di divulgazione delle novità del settore, un sistema di convenzioni per la fruizione di beni e servizi a condizioni vantaggiose e attività di comunicazione finalizzate a valorizzare gli aspetti qualificanti delle Agenzie e del settore nel suo insieme.
Nel 2009, tra le altre attività messe in atto, l’accordo quadro per i contratti di solidarietà da una parte e l’accordo con il ministero del Lavoro del 19 maggio dall’altra, hanno consentito di evitare oltre mille licenziamenti tra i dipendenti diretti delle Agenzie e un sostegno al reddito unito a una formazione finalizzata per oltre 23mila lavoratori in somministrazione (per un terzo dei quali si sono presentate poi, in tempi relativamente brevi, nuove opportunità di lavoro).

Dott. Di Maio, in che modo Assolavoro si impegna per affrontare la difficile congiuntura economica, le cui ripercussioni sono particolarmente avvertite sul mercato del lavoro?


Il nostro obiettivo è favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per garantire il successo delle nostre iniziative, soprattutto in un momento difficile come quello che attraversiamo attualmente e che si caratterizza per una forte contrazione dell’occupazione e dei principali indicatori economici internazionali, puntiamo sulla formazione dei nostri lavoratori. Una scelta in linea con quella della politica nazionale. Il 2010, infatti, è stato proclamato dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l’anno della Formazione. Solo in questo modo le risorse umane diventeranno il vero motore dello sviluppo. È fondamentale, tra l’altro, monitorare con attenzione le tendenze del mercato del lavoro, così da rispondere con prontezza alle nuove esigenze professionali.

Secondo lei è possibile migliorare il dialogo tra i diversi stakeholders in campo? (Ministero, Inps, centri per l'impiego, imprese, lavoratori, persone in cerca di impiego)

Le premesse per passare a una fase nuova sono già state poste. L’obiettivo è realizzare una collaborazione più fattiva tra i protagonisti del mercato del lavoro, per ottimizzare i risultati e favorire l’occupazione attraverso la condivisione delle informazioni in possesso del pubblico con il know how maturato in oltre dieci anni dalle Agenzie per il Lavoro (n.d.r. d’ora in poi ApL). La linea tracciata dalle politiche nazionali va, quindi, nella direzione di una crescente collaborazione tra tutti i soggetti in campo. Collaborazione che dovrà necessariamente avvalersi di un dialogo chiaro, costante e proficuo. Stiamo lavorando insieme per raggiungere questo obiettivo e sono convinto che otterremo risultati importanti.

In che modo cercate di rispondere alle esigenze delle Pmi, che rappresentano il tessuto connettivo dell'economia italiana e che più di tutte le altre hanno sofferto del credit crunch?

Le Agenzie per il Lavoro sono un partner importante per le aziende, soprattutto in questa delicata fase economica. Quelle che entrano in contatto con noi ne apprezzano i vantaggi e intraprendono molto spesso percorsi continuativi di definizione e sviluppo delle strategie relative alle risorse umane. Siamo garanti della professionalità dei nostri somministrati, oltre a essere sostegni strategici per la formazione, rigorosamente a costo zero, del personale.

Recentemente avete stipulato alcuni accordi importanti con il Ministero del Lavoro per stimolare le assunzioni. Può parlarcene?

In ordine di tempo, la novità più recente, frutto degli accordi con l’ente ministeriale è l’intesa con Italia Lavoro, l’ente strumentale del Ministero, che presto porterà alla pubblicazione del primo bando per offrire misure di sostegno ai lavoratori svantaggiati. Alle misure previste dalla finanziaria, infatti, si è accompagnata, da subito, una fitta attività di Assolavoro e delle Agenzie per il Lavoro. La nuova direzione intrapresa dal Dicastero del Lavoro con il Ministro Sacconi che ha segnato il passaggio dalle politiche passive, ovvero non proiettate verso un reinserimento, a politiche attive per il lavoro ha avuto nelle Agenzie un interlocutore sempre disponibile e pronto a contribuire ad avviare nuove sperimentazioni. Si inseriscono in questo contesto l’accordo del 19 maggio 2009 e quelli regionali conseguenti. Un anno fa, grazie all’intesa con il Ministero, circa 60 milioni di euro sono stati destinati a politiche di sostegno e formazione, politiche attive, finalizzata a nuova occupazione. Circa un terzo dei finanziamenti sono stati messi a disposizione dalle Agenzie attraverso gli Enti Bilaterali Ebitemp e Formatemp. Le misure hanno coinvolto oltre 23mila lavoratori, un terzo dei quali ha avuto in tempi relativamente brevi una nuova opportunità di lavoro. Un modello positivo, seguito da accordi regionali con misure tagliate sulle esigenze specifiche dei territori.

La Manovra finanziaria, come accennava, prevede alcune novità positive per il mondo del lavoro. Di cosa si tratta?

La legge Finanziaria 2010 offre ampio spazio alle politiche attive per il sostegno dei lavoratori svantaggiati. In questo contesto, le ApL assumono un ruolo nuovo, un ruolo in prima linea. Inoltre, tra gli obiettivi posti dalla normativa, come già espresso precedentemente, c’è la polifunzionalità delle ApL, oltre al coordinamento sempre maggiore tra i servizi per l’impiego privati e i centri pubblici. Le misure della finanziaria aprono a uno degli elementi portanti su cui si possono poggiare buone politiche del lavoro e i conseguenti risultati perché spostano l’asse da un sistema basata prevalentemente su un’ottica di comando e controllo, essenziale e tutelante per le ApL sane, a un’ottica basata sulla premialità per risultati sostanziali che si possono raggiungere solo grazie a servizi tagliati sulle caratteristiche e le esigenze specifiche di ciascun lavoratore e di ciascuna azienda.

Infine, in che modo è possibile migliorare l'incontro tra domanda e offerta, soprattutto alla luce delle esigenze professionali delle imprese?

Dobbiamo tendere sempre di più a servizi personalizzati. Per ciascuna azienda e per ciascun lavoratore dobbiamo cucire un vestito tagliato appositamente sulle specificità emerse dal confronto e dal dialogo con i nostri clienti. Lo standard va tenuto solo sul piano normativo, per avere un quadro unico e chiaro di base sul piano nazionale per procedere poi a rispondere specificamente anche alle esigenze dei singoli territori (più che di “mercato del lavoro”, infatti, bisognerebbe parlare di “mercati del lavoro”, con tante distinte peculiarità) certezza normativa e stabilità delle leggi nel tempo. Le imprese rischiano sul mercato, dobbiamo evitare che vivano come un rischio anche le mutazioni continue sul piano normativo.

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