Piemonte, numero uno nella spesa dei fondi Ue FSE

Euro - foto di Luigi ChiesaE’ il Piemonte la regione italiana a spendere più fondi comunitari, lo ha annunciato il comitato di sorveglianza del programma operativo del FSE 2007-2013 riunitosi il 7 giugno a Torino. La regione, oltre ad aver registrato una capacità d’impegno dei fondi Ue superiore alla media nazionale, si è distinta anche per l’efficienza dei progetti attivati con le risorse comunitarie.

La capacità d’impegno dei fondi europei da parte del Piemonte, infatti, è pari al 65,23% (il 10% in più rispetto alla media nazionale), mentre l’efficienza realizzativi è del 44,2% (l’11% in più rispetto alla media nazionale).

Nel corso del 2011 le risorse comunitarie sono state impiegate soprattutto per contrastare la grave crisi occupazionale, mediante l’attuazione di politiche ed azioni per la tutela e lo sviluppo del “capitale umano”.

“L’ampio ventaglio di azioni promosse e realizzate nel 2011 - ha dichiarato l’assessore regionale al lavoro, Claudia Porchietto durante la conferenza torinese - ha permesso di raggiungere notevoli risultati sotto il profilo dell’avanzamento fisico del programma: al 31 dicembre risultavano avviati oltre 17.000 progetti, coinvolte quasi 238.000 persone e circa 49.000 imprese”.

“Sebbene la situazione occupazionale e del mercato del lavoro ha visto un lieve miglioramento degli indici relativi all’occupazione (23.000 unità, +1,2% su base annua) e alla disoccupazione, rimasta stabile al 7,6% - ha proseguito Porchietto - è necessario però guardare anche al 2012, che presenta dati tornati negativi”.

Nel primo trimestre 2011 il numero delle persone in cerca di occupazione è aumentato del 15,6%, un dato che, ha affermato l’assessore, “deve far riflettere soprattutto il Governo nazionale, sollecitandolo ad attivare adeguate politiche industriali”.

A tal proposito, la regione ha definito già le proprie priorità che prevedono:

  • il censimento sistematico e il riutilizzo di tutte le economie per impiegare al meglio tutte le risorse,
  • la programmazione strategica regionale e la progettazione delle singole linee di intervento in una logica sempre più focalizzata sui target dei destinatari,
  • l’integrazione dei tradizionali interventi formativi,
  • l’erogazione di specifici servizi al lavoro,
  • l’accreditamento per i servizi in modo da mettere a fattor comune degli utenti le peculiarità del sistema pubblico e privato.

La sfida del Piemonte - ha concluso Porchietto - è sostenere lo sviluppo ed il consolidamento sul territorio di reti e filiere di servizi e soggetti differenti che possano rispondere ai bisogni dei lavoratori e delle imprese piemontesi.

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