Direttiva fusioni e scissioni: Italia a rischio deferimento per mancata attuazione

Documents - foto di Martijn MunnekeCon la direttiva 2009/109/CE è stata introdotta in Europa una nuova disciplina riguardante obblighi e adempimenti in caso di fusioni e scissioni tra imprese. L'applicazione della normativa, volta a razionalizzare e ridurre gli oneri amministrativi a carico delle aziende in materia di relazioni e documentazione, era prevista entro il 30 giugno 2011, ma Cipro, Italia, Romania, Slovenia e Spagna non le hanno ancora dato piena attuazione, mentre nel Regno Unito Gibilterra non è ancora in regola.

Le norme Ue rendono possibili fusioni e scissioni "semplificate" tra imprese madri e imprese controllate, riducono i casi in cui è necessario produrre una doppia relazione e ammettono la pubblicazione online del progetto di fusione o scissione e dei documenti da fornire agli azionisti.

Tali vantaggi non sono, però, ancora garantiti nei sei paesi oggetto dell'attenzione della Commissione, che ha espresso le sue preoccupazioni in un parere motivato.

In caso di mancata risposta, gli Stati interessato rischiano il deferimento alla Corte di giustizia europea.

Le autorità nazionali hanno ora due mesi di tempo per adeguarsi alla normativa comunitaria.

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Direttiva 2009/109/CE

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