Lazio: 9,4 milioni di euro per il bando sulla Flexicurity

Baby parking - foto di Gary Cook, USAIDPubblicato l'avviso pubblico per interventi volti a favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso l'adozione da parte dei datori di lavoro di modelli di organizzazione flessibile ("flexicurity") e l'attivazione di servizi di conciliazione per i lavoratori e le lavoratrici con carichi di cura. Per il bando è stata impegnata una somma pari a 9.450.668 euro, nell'ambito del POR FSE 2007 - 2013, Asse I Adattabilità e Asse II Occupabilità.
Possono presentare progetti i datori di lavoro privati (imprese, imprenditori individuali, società, comprese le società cooperative, consorzi, onlus, associazioni), in forma singola o associata (ATI/ATS).
 
I progetti possono essere presentati anche in partenariato con enti pubblici. L’ente pubblico non potrà risultare beneficiario del finanziamento pubblico ma ricoprirà, eventualmente, un ruolo di partner esterno.
 
Al fine di rendere l’organizzazione del lavoro più flessibile, i progetti possono prevedere l'introduzione di:
  • modelli flessibili di telelavoro (ad es. domiciliare, presso telecentri, postazioni mobili, etc.);
  • soluzioni operative, quali formule più flessibili e reversibili di part-time;
  • formule organizzative innovative di job sharing (lavoro ripartito tra più lavoratori/trici) e di job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratori/trici);
  • formule organizzative family-friendly atte a rispondere alle esigenze dei/delle lavoratori/trici con carichi familiari (ad es. banca delle ore, orario flessibile in entrata e uscita, flessibilità sui turni, permessi straordinari, etc.), inclusa la realizzazione di forme di tutoring congedo parentale); per i/le lavoratori/trici che rientrano da periodi di prolungata assenza (ad es. assenza per strutture organizzative per lo sviluppo delle carriere femminili, strutture organizzative per la gestione e lo sviluppo del diversity management).
Esempi invece di servizi di conciliazione della vita professionale con la vita personale dei lavoratori sono:
  • i servizi di nursing, baby parking, ludoteche, spazi studio e gioco, asili nido, altri servizi analoghi;
  • il servizio di trasporto/accompagnamento (ad es. presso le scuole, strutture mediche, centri di assistenza, etc.);
  • il servizio di assistenza per malati, disabili e anziani;
  • il servizio di doposcuola per gli alunni delle scuole primarie.

Sono destinatari degli interventi:

  1. i lavoratori subordinati (con qualsiasi tipologia contrattuale), compresi i lavoratori somministrati (interinali) e distaccati;
  2. i collaboratori coordinati e continuativi a progetto e occasionali (cioè i titolari di contratti di collaborazioni coordinate e continuative occasionali di cui all’art. 61, comma 2, d.lgs. 276/2003, c.d. mini co.co.co.);ù
  3. gli associati in partecipazione con solo apporto di lavoro e quelli con apporto di capitale e lavoro.
Ai singoli progetti, che avranno una durata massima di 24 mesi, può essere concesso un finanziamento non superiore ad euro 350.000.
 
Il finanziamento è articolato in:
  • una quota non superiore al 30% dell’importo accordato, per misure ricondotte all’introduzione e/o al potenziamento di modelli organizzativi flessibili;
  • una quota non inferiore al 70% dell’importo accordato, per misure ricondotte all’erogazione di servizi di conciliazione.
Le domande potranno essere presentatefino al:
  • 31 maggio 2010 (prima scadenza);
  • 30 settembre 2010 (seconda scadenza);
  • 31 gennaio 2011 (terza scadenza).

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