La nuova Commissione Europea verso il voto di fiducia

Kristalina GeorgievaIl Parlamento Europeo ha tirato un sospiro di sollievo: Kristalina Georgieva presenta un passo completamente diverso rispetto alla precedente commissaria designata dalla Bulgaria. Laddove Rumiana Jeleva pasticciava con il suo inglese esitante e mostrava incompetenza nel portafoglio che le sarebbe stato assegnato, la Georgieva, vicepresidente della Banca Mondiale dal marzo 2008, ha dimostrato una solida performance. Il divario è servito abbastanza per provocare degli applausi spontanei anche quando le risposte della new entry non erano poi così pregnanti. 
S'inserisce l’ultimo pezzo nel mosaico del Barroso bis che il prossimo 9 febbraio, come da copione, riceverà l’investitura ufficiale di Strasburgo.
 
La prestigiosa economista di cinquantasei anni originaria di Sofia ha affrontato l’uditorio senza gaffes, sebbene fosse stata colta di sorpresa quando le è stato chiesto per quale motivo una vicepresidente della Banca Mondiale volesse diventare membro dell’Unione Europea. Georgieva ha risposto che era suo dovere rispondere all’appello e ha aggiunto di attendere con trepidazione il nuovo compito assegnatole e di valutare positivamente questo cambiamento. “Sarò la voce dei senza voce”  ha affermato.
 
Il terremoto che si è abbattuto su Haiti ha immediatamente investito la commissaria designata  per la cooperazione internazionale e per gli aiuti umanitari di un’enorme responsabilità. Molti europarlamentari hanno chiesto il suo giudizio in merito ai  soccorsi europei sull’isola – criticati per la mancanza di visibilità – e che cosa lei avrebbe migliorato. Georgieva ha difeso la performance europea, ma ha promesso che “rimpolperà” la preparazione dell’UE, se necessario. “Cosa possiamo fare per rendere l’Europa più veloce, unita e visibile di fronte alla prossima calamità? – si è chiesta Georgieva – Dobbiamo lavorare molto per trovare una risposta a questa domande - ha aggiunto -  Che si tratti di un inondazione in Bangldesh o di un conflitto in Sudan, il risultato non cambia: le persone soffrono”. Secondo Georgieva la priorità è quella di dare un tetto e un’assistenza sanitaria alla popolazione e di rimettere in piedi le funzioni del governo e delle amministrazioni locali.

Dopo aver testato la sua preparazione in merito a questioni scottanti come la situazione nella striscia di Gaza o sullo Yemen, altri europarlamentari hanno voluto rassicurazioni riguardo al rischio di un eventuale sovrapposizione di responsabilità tra la Georgieva e altri commissari, in particolare Catherine Ashton (Relazioni esterne) e Andris Piebalgs (Sviluppo).
 
Prioritario, per la futura commissaria, un utilizzo più efficace delle risorse economiche ed un maggior coordinamento delle azioni a livello europeo. Fondamentale poi la capacità di valutare l’intervento militare al fianco del soccorso civile: “Talvolta equivale ad un vaso di Pandora, ma quando non esistono altre possibilità, come nel caso di Haiti, l’intervento militare può essere estremamente efficace e di grande aiuto”. Fra le proposte avanzate dalla futura commissaria, la creazione di un Corpo Europeo di Volontari per gli interventi umanitari.
(a cura di Alessandra Flora)

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