Rifiuti: scaduti i termini per mettere a norma le discariche

Rifiuti, foto di Tilo Hauke Ben otto anni di tempo hanno avuto gli Stati membri della UE per garantire la messa a norma delle discariche esistenti prima dell’entrata in vigore della normativa europea che regolamenta il settore. L'alternativa dovrebbe essere la loro chiusura.  A partire da oggi gli Stati membri sono anche tenuti a dimezzare la quantità di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica rispetto ai livelli del 1995.
La Commissione ha scritto a tutti gli Stati membri per ricordare i loro obblighi e raccogliere dati sulla conformità. Il commissario europeo all’ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: “Le discariche che non sono gestite correttamente e non sono controllate rappresentano un pericolo per la salute umana e per l’ambiente. Da oggi dovrebbero essere solo un lontano ricordo. Gli Stati membri hanno avuto otto anni di tempo per garantire che le discariche presenti sul loro territorio siano conformi alla legislazione europea.È loro dovere garantire i massimi livelli di tutela dei cittadini e dell’ambiente”.
 
A partire dal 16 luglio 2009 tutti gli Stati membri dell’UE a cui non sono state concesse proroghe devono garantire che le discariche non a norma esistenti prima dell’adozione della direttiva rispondano ora alle disposizioni previste. La direttiva punta a prevenire o ridurre gli effetti negativi delle discariche di rifiuti sull’ambiente, ed in particolare sulle acque di superficie e sotterranee, sul suolo, sull’aria e sulla salute umana, e definisce linee guida rigorose per la gestione dei siti.
 
Nel recente passato la Commissione ha già proceduto per violazioni nei confronti di Spagna, Francia, Italia, Irlanda e Grecia. La Corte di giustizia europea ha ritenuto che questi Stati membri non avessero rispettato gli obblighi in materia di smaltimento dei rifiuti. Al momento si stanno verificando da vicino i progressi realizzati per accelerare l’impegno e dare attuazione alla normativa UE in materia di ambiente.
 
A partire da oggi gli Stati membri devono anche dimezzare, rispetto ai livelli del 1995, il quantitativo di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica. In altri termini, questi rifiuti dovranno essere destinati ad altre forme di gestione più compatibili con l ’ambiente come il compostaggio o l’incenerimento con recupero di energia. La Commissione ha chiesto informazioni in merito agli Stati membri per verificare la conformità a tale obiettivo. La prossima data importante sarà il 2016, quando l’obiettivo di riduzione passerà al 65% rispetto ai livelli del 1995.
 
I rifiuti biodegradabili rappresentano il 40% circa dei rifiuti urbani di tutta l’Europa. Il conferimento in discarica rappresenta ancora il sistema più comune di smaltimento dei rifiuti urbani nell’Unione europea allargata. Le potenziali ripercussioni negative di questo metodo sono ben note. Nel dicembre 2008 la Commissione ha adottato un Libro verde inteso a valutare la necessità di adottare una nuova normativa che potesse trasferire un quantitativo maggiore di rifiuti biodegradabili dalla discarica al riciclaggio e al recupero di energia.
 

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