Appalti - regole Anac per valutare il curriculum delle imprese

Regole più stringenti per valutare la condotta passata dei concorrenti che accedono a un bando di gara. 

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E’ questo il senso delle linee guida sugli illeciti professionali e le cause di esclusione, appena pubblicate nella loro versione definitiva dall’Autorità anticorruzione. Si tratta di uno dei provvedimenti di attuazione del nuovo Codice appalti più attesi e, allo stesso tempo, più contestati. Diverse associazioni di categoria, infatti, temevano che le nuove regole potessero portare un terremoto sull’accesso ai bandi. E, allo stesso tempo, il Consiglio di Stato nel suo parere aveva chiesto correzioni su diversi passaggi del testo messo in consultazione dall’Authority.

Il contenuto delle linee guida

In generale, l’obiettivo del provvedimento sarà quello di giudicare in maniera più dettagliata il curriculum delle imprese e la loro affidabilità. Dando un peso molto ampio a tutto quello che in passato ha fatto il concorrente: gli illeciti che possono portare all’esclusione non saranno solo quelli che riguardano la stazione appaltante coinvolta dal bando. Il cartellino rosso potrà scattare per condotte realizzate nei confronti di chiunque.

Le condotte rilevanti

La tendenza ad allargare il peso di queste novità viene confermata anche da un altro passaggio. Le amministrazioni, infatti, potranno considerare rilevanti anche condotte che non sono citate direttamente dal testo dell’Anac, sempre che siano “oggettivamente riconducibili” all’articolo 80 del Codice appalti che, per l’appunto, regola le cause di esclusione. Nelle mani di Comuni e altre Pa, insomma, arriva un’arma molto potente.

Subappaltatori e ausiliari

Anche perché nella versione finale delle linee guida vengono incluse molte tipologie di partecipanti ai bandi. Oltre al concorrente principale, infatti, vengono inseriti tra i soggetti che possono essere esclusi dalle procedure anche i subappaltatori e tutte le imprese ausiliare, nel caso in cui si sia fatto ricorso all’avvalimento.

Errori progettuali sotto analisi

Si tende ad allargare il perimetro delle esclusioni anche sul fronte delle condotte che possono portare al cartellino rosso. Tra gli inadempimenti, infatti, il testo approvato dall’Autorità inserisce anche gli errori progettuali che possono essere attribuiti all’impresa esecutrice, perché hanno comportato varianti in sede di esecuzione dell’opera. Nel mirino, quindi, finiscono gli appalti integrati ma anche i concorsi di progettazione.

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Nel mirino anche le condanne non definitive

Farà discutere una modifica introdotta dopo i rilievi del Consiglio di Stato. Le amministrazioni, infatti, dovranno verificare l’emissione di provvedimenti di condanna anche non definitiva a carico dell’impresa. Saranno rilevanti, nello specifico, tutti quei reati legati al tentativo di condizionare una gara, come la turbata libertà negli incanti. La Pa dovrà acquisire il certificato dei carichi pendenti, per approfondire la posizione dell’impresa.

Il casellario dell'Anac

Le altre verifiche andranno effettuate tramite il casellario informatico dell’Autorità anticorruzione. In quella sede si potrà controllare se le imprese hanno dichiarato la verità al momento della partecipazione al bando. Nel documento unico di gara europeo, infatti, dovranno inserire tutte le notizie “astrattamente idonee a porre in dubbio l'integrità o l'affidabilità del concorrente, essendo rimesso in via esclusiva alla stazione appaltante il giudizio in ordine alla gravità dei comportamenti e alla loro rilevanza ai fini dell'esclusione”.

 

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Il testo delle linee guida

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