Finanziaria: chi si immola con la manovra correttiva

 

euroPolitici e opinione pubblica si dividono sulla manovra finanziaria da 24 miliardi di euro che da più parti sta facendo tremare i polsi. Per riportare il rapporto tra indebitamento e PIL nel 2012 al di sotto del 3%, gli italiani sono invitati nuovamente a tirare la cinghia, alla luce di un contesto internazionale – vedi la Grecia - tutt’altro che roseo. Nelle ultime ore c’è chi l’ha definita una “manovra equa” (Frattini, da Washington), chi “vergognosa quanto iniqua” (l’Associazione dei medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale), chi ne è “soddisfatto” (Bossi).

Ma esiste anche chi, come Emma Marcegaglia, vuole ancora andarci cauto. Confindustria infatti mantiene “alta la guardia” sulla manovra economica, ed attende un quadro definitivo per sciogliere il sì condizionato espresso ieri al tavolo a Palazzo Chigi”. “Aspettiamo per dare un giudizio. Lavoriamo per capire quanto ci sia di strutturale e quanto di misure temporanee”, ha detto, a quanto si apprende, la presidente Emma Marcegaglia all'assemblea privata di Confindustria, di fronte ai circa 1.200 imprenditori presenti. “Abbiamo - ha aggiunto la leader degli industriali - la sensazione che la manovra non sia ancora a punto”.

La manovra colpisce duramente i lavoratori, in particolare quelli a tempo determinato della Pubblica Amministrazione, il cui numero dovrà essere ridotto del 50%. Come è noto sono quei lavoratori che nell'alveo del settore pubblico godono dei privilegi minori e che spesso ingrossano le fila dell’esercito dei precari da molti anni.

Appesa ad un filo la sorte dei dipendenti di Isae, Isfol e Ice gli enti “presunti istituti” che la manovra intende sopprimere. In particolare per i dipendenti dell'Ice, "è del tutto fuorviante considerare l'Ice una struttura inutile da eliminare. Alcuni dati possono dimostrare che l'Ice svolge, invece, una funzione fondamentale per l'internazionalizzazione delle imprese e per la promozione del Made in Italy. Tra l'altro, l'abolizione dell'Ice comporterebbe gravi conseguenze per il personale di importanti società partecipate e non già risparmi significativi, poiché le strutture e il personale dovrebbero passare "in toto" al Ministero degli Affari esteri e/o al Ministero dello Sviluppo economico. Continua intanto la lotta dei lavoratori dell'Isfol. Sono a rischio non solo le attività di ricerca di questo istituto, ma anche i 270 posti di lavoro del personale con contratto a tempo determinato, pari al 42% dei dipendenti Isfol.

I manager pubblici, invece, soffriranno di meno. Nella sua versione finale contenuta nel decreto legge approvato da Palazzo Chigi la stretta prevede una dieta che si intensifica al crescere delle spettanze: la fascia salva da ogni taglio, arriva fino a 90 mila euro, la quota che da qui arriva a 130 mila verrà limata del 5% mentre quella che supera i 130mila sarà ritoccata del 10 per cento.

Gli annunciati tagli ai costi della politica si traducono in una riduzione del 10% per la parte eccedente gli 80mila euro del trattamento economico di ministri e sottosegretari non parlamentari. Le risorse ottenute dalle riduzioni di spesa dalla Presidenza della Repubblica, dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei deputati e dalla Corte Costituzionale saranno destinate alla cassa integrazione.

Sono in molti a schierarsi invece contro la nuova finanziaria triennale. Secondo il Consiglio nazionale degli architetti l'ipotesi che “con il pagamento di una lieve sanzione amministrativa, sia possibile procedere alla indiscriminata regolarizzazione di tutti gli immobili realizzati abusivamente sul territorio nazionale (da alcune fonti quantificati in circa 1.500.000 edifici) “appare sconcertante".

Le ripercussioni sulle pensioni di invalidità non hanno sortito un effetto migliore. La Fish (Federazione italiana per il superamento dell'handicap) dice "no" al taglio delle prestazioni per i disabili. Ricordando che il ministro Tremonti la scorsa settimana fa ha annunciato che a pagare la Manovra sarebbero stati "falsi invalidi e veri evasori", la Fish fa notare che, intanto, "si è iniziato da una 'categoria' che già di tutele ne ha ben poche". "L'innalzamento della soglia percentuale dal 74% all'85% per vedersi erogare l'assegno mensile, non colpisce in alcun modo i falsi invalidi, bensì principalmente - sottolinea - persone con disabilità intellettive di media entità espulse dal mercato del lavoro per lo stigma dell'improduttività e per lo stesso stigma privati della vita di relazione ordinaria.

Negativo il commento del deputato Pd, Enrico Franceschini: "Dai primi elementi che escono in un'altalena di annunci e ritirate, la valutazione del Pd è assolutamente negativa: pagano i soliti, si tende a colpire il lavoro dipendente e il pubblico impiego, c'é un mega-condono dichiarato".

La manovra incassa per il momento il placet di Bruxelles. Gli sforzi dell'Italia “vanno della buona direzione". Questo il primo commento del presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, alla manovra economica varata ieri da Roma. Un “analisi dettaglia" degli interventi decisi, ha poi aggiunto, arriverà però solo più tardi.

Non è tardato il commento di Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera dei deputati: "Ancora una volta i profeti di sventura del nostro Paese vengono smentiti dai fatti. Dal Presidente Barroso arriva un importante riconoscimento all'attività economica del governo. Dopo gli interventi che hanno permesso all'Italia di non soccombere sotto i colpi della crisi finanziaria, che ha messo in ginocchio l'Europa, anche la manovra approvata ieri dal consiglio dei ministri va nella giusta direzione. Che è quella di colpire le sacche di inefficienza e gli sprechi modernizzando il Paese e facendo ripartire la crescita".

Conferenza Stampa Governo 26.05.2010
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