Legge di bilancio 2024: ecco le richieste dei Comuni

 

Foto di Rudy and Peter Skitterians da PixabayIn vista di una Manovra 2024 che si annuncia povera di risorse, i Comuni anticipano i tempi, inviando al Governo l’elenco degli interventi indispensabili per assicurare il funzionamento delle macchine amministrative locali, ma anche per garantire investimenti, welfare e perequazione. 

Verso la Manovra 2024

Si tratta di un documento di 21 pagine recante le proposte che l’ANCI vorrebbe fossero inserite nella nuova Legge di bilancio e che discendono dal primo documento programmatico dell’Associazione, inviato a fine agosto al governo.

In tale contesto, resta valida l'introduzione fatta all’epoca del primo documento dal presidente ANCI, Antonio Decaro, che scriveva: “superata ormai la fase iniziale di avvio dell’attività del Governo e della nuova Legislatura”, è necessario “prestare la dovuta attenzione alle tematiche poste dall’Associazione” per “portare a compimento un percorso di efficienza e soprattutto di rafforzamento utile a dare le risposte ai bisogni crescenti dei nostri cittadini”.

Diversi i temi finiti tra le misure proposte da ANCI, che vanno dagli equilibri correnti e perequazione, alle crisi finanziarie, passano per le politiche abitative, l'associazionismo comunale, il personale e il welfare.

A queste si aggiunge poi un inciso sul PNRR, su cui l’ANCI scrive: “Per ciò che riguarda il capitolo investimenti, appare in primo luogo opportuno valutare le misure necessarie per assicurare la completa continuità degli investimenti che potrebbero essere definanziati dal PNRR e sostenuti da altri programmi, non appena risulterà più chiara l’effettiva dimensione della nuova dislocazione. Inoltre, appare opportuno proseguire nell’opera di consolidamento nel tempo delle contribuzioni, così da mantenere un orizzonte pluriennale dei contributi statali, quanto mai utile ai fini della continuità nel tempo della capacità di investimento degli enti locali”.

Legge di bilancio 2024: un fondo sociale unico per il welfare

Partendo dall’ultimo punto, sul tema del welfare l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani chiede "l'istituzione di un Fondo sociale nazionale unico in cui far confluire i principali fondi sociali nazionali nello stato di previsione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, escludendo ogni ipotesi di ‘fiscalizzazione’ regionale dei fondi sociali attualmente assegnati alle Regioni per essere ripartiti tra i Comuni, che determinerebbe gravi incertezze circa l’esercizio di una funzione comunale fondamentale”.

I fondi dedicati al tema (ad esempio il Fondo nazionale per le politiche sociali, il Fondo nazionale per le non autosufficienze, il Fondo “Dopo di Noi”, il Fondo Povertà, etc.), si legge infatti nella nota, “sono molteplici, con modalità di riparto, di erogazione e di rendicontazione della spesa molto diverse tra loro”, con risultati deludenti “in termini di continuità delle risorse e di programmabilità degli interventi”, caratterizzati anche da fortissimi ed evidenti ritardi.

“L’istituzione di un Fondo sociale nazionale unico consentirebbe di superare l'attuale disallineamento tra i vari fondi in termini di tempistiche, criteri e modalità di trasferimento, gestione e rendicontazione, alleggerendo il lavoro puramente amministrativo gravante sulle risorse umane dei servizi sociali comunali, semplificando, uniformando e velocizzando le procedure e favorendo la programmazione unitaria pluriennale e l'uso integrato delle risorse a livello territoriale”.

Azioni integrate e fondi contro il disagio abitativo

Per quanto concerne invece il tema scottante del disagio abitativo, l’ANCI chiede “politiche integrate e azioni su più livelli, che devono riguardare i fondi disponibili per il welfare abitativo, gli investimenti per l’ampliamento dello stock immobiliare e della manutenzione, la disciplina legislativa (dall’edilizia residenziale pubblica agli affitti)”.

In tale contesto, l'Associazione  chiede “il rifinanziamento del Fondo Affitti e Morosità Incolpevole che hanno rappresentato, fino ad oggi, gli unici strumenti continuativi di supporto agli affitti, l’unica forma di sostegno economico per le famiglie in difficoltà”. Si tratta, sottolinea l’ANCI, “di 300 milioni di euro che la legge di bilancio per il 2023 non ha più previsto”.

Al rifinanziamento, dovrebbe però accompagnarsi anche “una revisione delle modalità di assegnazione delle risorse che le destini direttamente a Comuni e Città Metropolitane, evitando il doppio passaggio regionale, al fine di accelerare l’erogazione.

Più fondi per Unioni di Comuni e Città Metropolitane

L’ANCI vorrebbe che la Manovra 2024 sostenesse anche lo sviluppo dei processi associativi. Per questo l’Associazione - in attesa del riordino della normativa sulle gestioni associate nella revisione del TUEL - propone di aumentare la dotazione dei contributi spettanti alle unioni di Comuni ai sensi dell’articolo 53, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni. 

Contemporaneamente l'Associazione vorrebbe anche maggiori risorse per le Città metropolitane, prevedendo da un lato l’assegnazione di un contributo in proporzione delle perdite di gettito da tributi automobilistici subite da ciascun ente e dall’altro aumentando la dotazione di un Fondo istituito nel 2022.

In particolare, sul primo fronte la norma proposta “assegna un contributo di 40 milioni di euro annui tra il 2024 e il 2026 in proporzione delle perdite di gettito subite da ciascun ente, tenendo conto delle risorse già assegnate con il dl 50/2022 alla Città metropolitana di Roma, prendendo a riferimento il gettito ordinario del 2019. Il comma 2 permette inoltre agli enti di imputare parte delle somme assegnate di anno in anno sull’esercizio precedente in fase di rendiconto per contrastare l’insorgere di disavanzi – o l’aggravamento di disavanzi già in essere – derivanti dalle perdite di gettito oggetto del ristoro”.

Sul secondo fronte, invece, l’ANCI vuole aumentare il Fondo istituito nel 2022 per tenere conto del nuovo assetto del finanziamento delle Città metropolitane e delle Province finalizzato a riequilibrare progressivamente il disequilibrio tra fabbisogni standard e risorse proprie gravate da un rilevantissimo contributo alla finanza pubblica determinato dai tagli insostenibili dello scorso decennio, sbilancio certificato in oltre 300 milioni di euro annui. 

Crisi finanziarie, equilibri correnti e perequazione

Molto lunga anche la “lista della spesa” per quanto concerne i fronti della perequazione orizzontale e del crescente numero di Comuni in crisi finanziaria.

Su tali temi, la nota dei Sindaci di agosto contiene una decina di richieste economiche che - come illustrato nello specchietto riepilogativo predisposto dall’ANCI stessa qualche settimana fa - variano dal ripristino di alcuni Fondi, all’aumento delle risorse per ambiti quali lo sviluppo delle funzioni fondamentali, intervenendo anche in materia di dissesto, pre-dissesto e riscossione.

Manovra 2024: investimenti sul personale dei Comuni

C’è poi il tema del personale impiegato nei Comuni. In linea generale, l’ANCI chiede l’aumento delle risorse per assumere nuovo personale, anche mediante l’ottimizzazione degli strumenti esistenti. In particolare, i Sindaci chiedono l'istituzione di un unico ‘Fondo Nazionale per la sicurezza urbana’ per il triennio 2024-2026, che unifichi i molteplici strumenti di finanziamento esistenti e che possa far fronte alle complesse richieste di sicurezza che i cittadini rivolgono ai Sindaci. Un Fondo di cui l’ANCI non indica la dotazione, ma che dovrebbe essere assegnato mediante un decreto del Viminale che indichi i criteri e le modalità per l’individuazione dei Comuni.

Gli altri interventi richiesti attengono, invece, all'alleggerimento del vincolo del trattamento economico accessorio, nonché alla revisione delle regole per le assunzioni di personale negli enti in riequilibrio pluriennale e in dissesto.

Le richieste ANCI sulle modifiche al PNRR

Last but not least, le richieste sul PNRR, tema fortemente connesso a quello degli investimenti. Su tale fronte, l’ANCI ribadisce l’importanza di “valutare le misure necessarie per assicurare la completa continuità degli investimenti che potrebbero essere definanziati dal PNRR e sostenuti da altri programmi, non appena risulterà più chiara l’effettiva dimensione della nuova dislocazione”.

A ciò si aggiunge, però, anche una richiesta di più lungo periodo, che guarda all'opportunità di “proseguire nell’opera di consolidamento nel tempo delle contribuzioni, così da mantenere un orizzonte pluriennale dei contributi statali, quanto mai utile ai fini della continuità nel tempo della capacità di investimento degli enti locali”.

Consulta la Nota ANCI

Consulta la lettera del Presidente ANCI, Antonio Decaro

Consulta le prime proposte elaborate dall’Anci per la prossima la legge di bilancio 2024

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