Dal reddito di cittadinanza all'Housing first, al via il Piano povertà 2021-23

 

Fondo povertà - Foto di MART PRODUCTION da PexelsApprodato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che adotta il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il triennio 2021-2023. 

I fondi PNRR per le infrastrutture sociali

Il Piano povertà 2021-2023 individua le azioni e gli interventi prioritari nell’ambito della lotta alla povertà, nell’ottica della progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale in ambito sociale. 

Questo documento, inoltre, costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla Quota servizi del Fondo povertà, individuando lo sviluppo degli interventi per l’attuazione del Reddito di cittadinanza (Rdc) come livello essenziale delle prestazioni sociali. 

Nell’ambito del Piano sono definite anche le priorità per l’utilizzo delle risorse del Fondo povertà dedicate agli interventi e ai servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora.  

Le priorità del Piano per il contrasto alla povertà in Italia

Dopo una panoramica approfondita del fenomeno della povertà nel nostro Paese, il documento definisce le priorità del Piano per il triennio 2021-2023, in coerenza con la funzione di individuare lo sviluppo degli interventi a valere sulle risorse del Fondo Povertà per un graduale raggiungimento di livello essenziale delle prestazioni sociali.

Il Piano si articola in quattro parti: 

  • LEPS Potenziamento Servizio Sociale Professionale 
  • Rafforzamento dei servizi per l’attuazione del Rdc
  • Servizi per la povertà e la marginalità estrema
  • Sostegno ai neomaggiorenni in uscita da un percorso di presa in carico a seguito di allontanamento dalla famiglia di origine.

Ripartizione del Fondo povertà e sinergia con risorse PNRR e ReactEU

Le risorse afferenti al Fondo Povertà sono pari complessivamente a 619 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2021-2023.

Andando nel dettaglio, il decreto del 31 dicembre indica che - tenuto conto della dotazione destinata agli ambiti territoriali riservati al Contributo assistenti sociali - le risorse del Fondo povertà oggetto del riparto sono pari a 619 milioni di euro per il 2021, 552 milioni per il 2022 e 439 milioni per il 2023. 

Il budget a disposizione, indicato nella tabella in milioni di euro, è destinato alle seguenti finalità:

Un tassello importante nella gestione delle risorse è la sinergia tra più fonti di finanziamento. La lettera a) della tabella fa riferimento ai "Servizi per i Patti per l’inclusione sociale", un mix di misure in favore dei beneficiari del Reddito di Inclusione (Rei) e del Reddito di cittadinanza.

A disposizione di questo intervento concorrono anche le risorse afferenti al PON Inclusione riferite all’obiettivo tematico della lotta alla povertà e della promozione dell’inclusione sociale in coerenza con quanto stabilito nell’Accordo di partenariato 2014-2020 per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei. In particolare si fa riferimento alle risorse già assegnate agli ambiti territoriali per il periodo 2017-2019, successivamente esteso a giugno 2021, mediante l’avviso pubblico n. 3 del 2016, nonché alle risorse assegnate agli ambiti territoriali mediante l’avviso pubblico n. 1/2019 - PaIS.

Quanto alla lettera b) della tabella, dedicata agli "Interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora", possono concorrere alle finalità degli interventi le risorse afferenti al PON Inclusione, comprese quelle relativi all’iniziativa ReactEU, al Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

La programmazione regionale degli interventi del Piano povertà

Sulla base delle indicazioni programmatiche del Piano povertà 2021-2023, le Regioni adottano un atto di programmazione regionale dei servizi necessari per l’attuazione del Rdc e degli altri interventi individuati dal provvedimento, a valere sulle risorse del decreto, eventualmente integrate con risorse proprie, o afferenti a fondi regionali, nazionali o comunitari, inclusi i fondi relativi al PON Inclusione, integrato con le risorse finanziarie dell’iniziativa ReactEU e al PNRR

L’atto di programmazione deve essere comunicato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali entro sessanta giorni dall’emanazione del decreto e contenere:

  • il quadro di contesto;
  • le modalità di attuazione del Piano per i servizi di contrasto alla povertà; 
  • le risorse finanziarie, incluso l’eventuale ricorso a risorse afferenti ai Programmi operativi nazionali e regionali riferite all’obiettivo tematico della lotta alla povertà e della promozione dell’inclusione sociale nell’ambito del Fondo sociale europeo, alle risorse di ReactEU e del PNRR; 
  • la descrizione degli interventi e dei servizi programmati.

Consulta il decreto del 30 dicembre 2021, Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 44 del 22 febbraio 2022

PON Inclusione

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