Sismabonus - sprint per il decreto, in arrivo entro fine mese

 

Il Ministero delle Infrastrutture sblocca il sismabonus e punta a chiudere il decreto entro fine mese.

Sisma - foto di sebastianmichalke

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Dopo la frenata dei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture ha iniziato a premere l’acceleratore. E adesso l’approvazione del decreto sulla classificazione sismica degli edifici, che attiverà il sismabonus, è vicinissima. Il prossimo 20 febbraio è già fissata una riunione presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici che dovrebbe dare l’ultimo via libera. Poi, bisognerà correre per arrivare entro fine mese, il termine previsto dalla legge di Bilancio 2017.

L'accelerazione del Mit

Lo sprint è stato imposto dal ministro Graziano Delrio, dopo che nelle settimane precedenti i lavori erano andati avanti con qualche tentennamento. Delrio ha chiesto al Consiglio superiore di chiudere il lavoro e consegnarlo entro pochi giorni. Il 20 febbraio è previsto il primo ok. Così, i primi dettagli di come sarà strutturato il sistema sono già noti.

Come funziona il sistema

Il bonus sarà basato sulla classificazione sismica degli edifici. Per ottenerlo bisognerà prima chiedere una diagnosi a un professionista che, poi, progetterà l’intervento e infine attesterà il miglioramento con una nuova diagnosi. Lo stato dell’edificio sarà attestato da una classe di rischio, simile a quelle usate per la certificazione energetica.

Le sei classi di rischio

Il decreto ne contiene sei, dalla A alla F. Un immobile in classe F è, ad esempio, una casa con muri in pietra a secco mentre la classe A potrà essere raggiunta da un edificio in calcestruzzo armato progettato secondo criteri antisismici. Le classi intermedie, la C e la D, saranno sicuramente quelle più frequenti.

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Lo sconto massimo

Con un salto di classe si otterrà uno sconto fiscale del 70%, mentre con il doppio salto si arriverà all’80%. Per le parti comuni dei condomini ci sarà uno sconto extra del 5 per cento. Il tetto massimo del bonus, allora, sarà un interessante 85%.

La procedura rapida

Una delle novità più importanti del decreto riguarderà gli interventi più semplici. In caso di rafforzamento locale, che riguarda cioè interventi minori che non impattano sulla statica del fabbricato, si potrà utilizzare una procedura accelerata per effettuare la diagnosi. In questo modo, i professionisti potranno fotografare lo stato dell’immobile in maniera rapida e a basso costo per il cliente.

Questa procedura sarà ispirata ai rilievi rapidi di Protezione civile, immaginati per le emergenze. E sarà limitata a importi di detrazione bassi, entro il limite di 20mila euro. Sopra questa soglia bisognerà utilizzare le procedure ordinarie, che implicano un dispendio di tempo molto maggiore per il progettista.

La check list dei progetti

Per evitare che i progetti siano realizzati in maniera affrettata, i professionisti avranno a disposizione una check list tra gli allegati del decreto: consentirà, per i diversi tipi di materiale, di verificare se effettivamente sono stati compiuti tutti i passaggi necessari previsti dalle norme.

La banca dati nazionale

Una volta completata la diagnosi, questa sarà inserita in una banca dati nazionale, tenuta dal Ministero delle Infrastrutture. In questo modo, il bonus antisismico sarà lo strumento per dare l’avvio a una mappatura diffusa del patrimonio nazionale privato. Oltre che un incentivo fiscale, diventerà un tassello chiave delle politiche di prevenzione in Italia.

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