MIT – al lavoro su recupero alloggi sfitti e opere pubbliche incompiute

Finanziamenti per il risanamento e la manutenzione di alloggi da destinare alla locazione, mente cala il numero delle opere pubbliche incompiute

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Circa 500 milioni di euro per rendere agibili e destinare alla locazione 26mila alloggi vuoti entro il 2017. E' il piano annunciato dal ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio contestualmente all'aggiornamento dell'Anagrafe delle opere incompiute di interesse nazionale.

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Fondi per recupero alloggi sfitti

Il piano, in due fasi, prevede prima il recupero di circa 6mila abitazioni che necessitano interventi di piccole dimensioni e poi, entro il 2017, la ristrutturazione di altri 20mila alloggi attualmente inagibili. Alla prima tipologia di interventi vanno finanziamenti fino a un massimo di 15mila euro, mentre per gli interventi più strutturali si arriva a un massimo di 50mila euro ad alloggio.

Le Regioni hanno già ricevuto circa 210 milioni di euro per avviare i lavori, ha spiegato Delrio, anticipando che ulteriori 45 milioni verranno trasferiti nei prossimi quattro mesi. Si tratta di un punto di partenza a fronte di una stima di circa 42mila alloggi in cattivo stato che richiedono opere di risanamento e manutenzione straordinaria, fa sapere il Ministero, che ha messo a disposizione un contatore online degli interventi di recupero avviati.

I dati vengono caricati dai Comuni e gli Istituti autonomi delle case popolari (Iacp) e validati dalle Regioni e rivelano che al momento risultano pronti all'assegnazione 1.697 alloggi oggetto di piccoli lavori, mentre sono solo 66 le grandi ristrutturazioni già avviate.

In calo il numero delle opere pubbliche incompiute

Nelle stesse ore è stato pubblicato anche l'aggiornamento dell'Anagrafe nazionale delle opere incompiute, realizzato grazie ai dati inseriti da Regioni, Provincie autonome e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al 31 dicembre 2015 le opere pubbliche incompiute erano 838, a fronte delle 868 rilevate a fine 2014.

Trenta opere incompiute in meno rispetto all'anno precedente, quindi, ma un bilancio ancora pesante, con oltre 800 cantieri non portati a termine per diverse ragioni, dalla mancanza di fondi all'incompatibilità con nuove disposizioni tecniche o di legge, dal fallimento, dell'impresa appaltatrice al mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante o dell'ente aggiudicatore.

Più nel dettaglio il quadro mostra variazioni significative in alcune Regioni, con la Campania che tra 2014 e 2015, con l'avvio di nuovi cantieri, passa da 12 a 90 opere incompiute (+78), e la Sicilia che dimezza il suo dato, da 215 a 113, con uno sprint che taglia di 102 unità il numero delle opere in sospeso.

“Ora dobbiamo andare oltre la stesura dell’elenco e istituire a cura del Ministero un’apposita task force”, ha commentato il ministro Graziano Delrio, citando a modello il lavoro fatto con l’Agenzia della Coesione sui fondi europei.

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