Attive due consultazioni sui crediti d’imposta 4.0

 

Foto di Arek Socha da Pixabay Fino al 19 novembre le imprese possono partecipare a due consultazioni pubbliche del Ministero dell’economia e finanze (MEF) relative ai crediti d'imposta Transizione 4.0. La finalità è sia quella di migliorare la struttura delle agevolazioni, sia quella di raccogliere informazioni sulle intenzioni di investimento delle imprese nel campo della Transizione 4.0.

In arrivo semplificazioni e maggiorazioni per Transizione 5.0

Facendo ricorso a quanto previsto dagli articoli 16 e 18 del DPCM 169 del 15 settembre 2017, il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti ha avviato due procedure pubbliche per raccogliere feedback e valutazioni sul Piano Transizione 4.0.

Un'opportunità non banale per le imprese che, partecipando, possono contribuire a migliorare l’assetto delle agevolazioni e che fa seguito ad un'altra consultazione - promossa sempre facendo perno sul DPCM 169/2017 - lanciata in questo caso dal Ministero del turismo su un bando del PNRR.

Per partecipare ad entrambe le consultazioni MEF, le imprese sono tenute a compilare i formulari online messi a disposizione dal Dipartimento delle finanze entro il 19 novembre 2024.

Ecco dunque cosa prevedono le consultazioni MEF sui crediti d’imposta 4.0.

La consultazione MEF sui crediti d’imposta beni strumentali 4.0

La prima consultazione riguarda i crediti d’imposta beni materiali 4.0 - quelli per intenderci ricompresi nell'allegato A annesso alla Legge 232/2016 - le cui percentuali di aiuto nel triennio 2023-2025 (più basse rispetto agli anni precedenti) si sono attestate sul 20%, 10% e 5% a seconda della quota di investimenti (rispettivamente fino a 2,5 milioni, tra i 2,5 e i 10 milioni e oltre i 10 milioni).

Ebbene, su questa agevolazione il MEF ha pubblicato un questionario composto da cinque domande. La prima riguarda le modalità con cui si può migliorare la misura (ma che non prevedano lo stanziamento di ulteriori risorse). Le opzioni offerte sono: la semplificazione amministrativa, il miglioramento dell’efficacia o la sinergia con altri incentivi per i medesimi investimenti.

Le altre domande puntano invece a raccogliere informazioni sugli orientamenti delle imprese e sull’efficacia dell'incentivo. Il secondo quesito, infatti, indaga su quanto abbia influito l'incentivo nella decisione dell'impresa di effettuare l’investimento.

La terza domanda si interroga sugli effetti positivi assicurati dall’agevolazione (ad esempio in termini di incremento della produzione, efficienza dei processi o accesso ai mercati esteri, solo per citarne alcuni).

Infine, le altre due domande da un lato indagano su eventuali problematiche riscontrate in dichiarazione dei redditi; dall’altro sulle principali fonti di finanziamento per questo tipo di investimenti (citando ad esempio tra le opzioni le banche, l’autofinanziamento o il capitale di rischio).

Per maggiori informazioni, consulta il questionario

La consultazione del MEF sui tax credit 4.0 in R&S, innovazione e design 

La seconda consultazione MEF attiva fino al 19 novembre 2024 riguarda invece i crediti d’imposta per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, in Innovazione tecnologica 4.0, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica, con diverse intensità di aiuto a seconda della naura delle attività promosse dall’impresa.

In questo caso i quesiti del questionario sono solo tre. Di questi, due sono identici a quelli della prima consultazione quindi vertono sulle modalità per migliorare l'agevolazione e sulla necessità o meno di effettuare integrazioni o rettifiche nelle dichiarazioni dei redditi già presentate.

La terza invece è molto interessante e mira sostanzialmente a verificare la capacità di questi tax credit di agire come volano per l’attrazione di investimenti. La domanda, infatti, si rivolge esclusivamente alle imprese che abbiano una presenza internazionale, domandando anzitutto se la possibilità di fruire del credito sia stata considerata nella scelta del luogo in cui localizzare gli investimenti. In secondo luogo, poi, il questionario richiede un confronto tra il sistema di incentivazione italiano di R&S e quello di altri paesi, indagando, nel caso in cui l’azienda conduca attività di R&S all’estero, “come giudica gli incentivi in Italia rispetto a quelli delle sedi estere in cui svolge attività di R&S?”.

Per maggiori informazioni, consulta il questionario

Foto di Arek Socha da Pixabay

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