Sviluppo economico: Rapporto annuale 2009 sugli interventi nelle Aree sottoutilizzate

 

Il Mezzogiorno - foto di MateolaIl Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale ha presentato al Parlamento la Relazione di sintesi sugli interventi realizzati e sui risultati conseguiti nelle aree sottoutilizzate nel corso del 2009, allo scopo di riferire sulle tendenze economiche e sociali che hanno caratterizzato i territori del Mezzogiorno e del Centro-Nord, sulle risorse finanziarie e sulle politiche regionali destinate allo sviluppo.

Il Rapporto, giunto alla sua dodicesima edizione, è stato elaborato con le informazioni disponibili al 15 aprile 2010, ma per alcuni aggregati rilevanti sono stati apportati aggiornamenti successivi.

Costituisce parte dei documenti programmatici di natura economica e finanziaria previsti dalla legge di riforma della Contabilità di Stato n. 196/2009 art. 12, e viene allegato alla Relazione sull’economia e la finanza pubblica (REF).

E' predisposto a cura del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico: in base all’art. 7, comma 26-27 del D.L. 78/2010 e alla delega conferita dal Presidente del Consiglio dei ministri il 10 giugno 2010, il Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale si avvale del DPS per l’esercizio delle funzioni in materia di sviluppo e coesione economica dei territori.

Il Rapporto 2009 è così articolato:

I. Tendenze economiche e sociali dei territori
La prima parte del documento viene dedicata all'analisi del contesto in cui agiscono le politiche regionali, sia dal punto di vista economico e sociale, sia dal punto di vista del funzionamento dei territori in termini di dotazione di infrastrutture e qualità dei servizi, ovvero:

  • delle tendenze economiche internazionali;
  • delle tendenze economiche nazionali;
  • dei riflessi della crisi sull’andamento del mercato del lavoro, sia a livello nazionale che territoriale;
  • delle inadeguatezze significative, più accentuate nell’area meridionale, circa le strutture, le dimensioni e le dinamiche aziendali;
  • delle prospettive economiche di breve e medio termine sia nazionali sia territoriali;
  • della permanenza di notevoli disparità sul territorio in termini di istruzione, povertà e disagio sociale, criminalità e livello di sicurezza e legalità relativi a fattori essenziali per lo sviluppo socio-economico;
  • dell'aumento delle disparità interne ai Paesi UE, in particolare dei nuovi Stati membri.

II. Qualità dei servizi e misurazione dei risultati
L’analisi proposta, fondata su indicatori statistici di fonte ufficiale, focalizza l’attenzione su alcuni dei servizi essenziali sui quali l’azione pubblica a livello centrale, regionale e locale svolge un ruolo decisivo, sia attraverso investimenti diretti sia attraverso strumenti organizzativi, normativi e di regolazione.

I temi trattati, che non esauriscono gli ambiti di intervento della politica di sviluppo e tanto meno l’ampio spettro di servizi che meritano di essere migliorati a livello territoriale, soprattutto nel Sud del Paese, sono articolati in tre paragrafi che affrontano rispettivamente servizi alla persona, servizi ambientali e servizi a rete.

III. Politiche nazionali e politiche di sviluppo
Questa sezione si concentra su una analisi della spesa pubblica consolidata a livello territoriale attraverso la lettura dell’intera serie storica dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) e delle analisi effettuate dalla Rete dei Nuclei Regionali CPT nell’ambito del progetto Monografie Regionali.
In particolare si intende:

  • valorizzare la ricchezza e la profondità temporale dei dati CPT osservando, anche attraverso l’utilizzo di altri strumenti di cui il DPS dispone, alcuni macrofenomeni (distribuzione e composizione della spesa primaria, rapporto tra spesa ordinaria e spesa aggiuntiva, rapporti relativi tra territori regionali);
  • dar conto dei risultati di un ampio lavoro realizzato dalla rete dei soggetti produttori dei dati CPT che ha portato, attraverso la redazione di volumi regionali, a ricostruire lo sforzo prodotto dalla finanza pubblica ai fini dello sviluppo territoriale e le dinamiche messe in atto dal processo di decentramento nelle singole realtà regionali;
  • approfondire e valutare l’impatto sulle politiche di sviluppo di importanti riforme e procedure di finanza pubblica intervenute nel 2009.

IV. Le politiche di sviluppo regionale: strategia e strumenti
In questo capitolo vengono sinteticamente illustrati i principali provvedimenti adottati per contrastare gli effetti sociali della crisi economica e il pacchetto per agevolare l’accesso al credito, nonchè analizzati i principali risultati conseguiti dalle politiche regionali, sia in termini finanziari che reali evidenziando i progressi registrati, insieme alle difficoltà e criticità non ancora risolte.

Si dà conto, infine, del dibattito sul futuro della politica di coesione europea, anche nel più ampio quadro del confronto sulla ridefinizione dei grandi obiettivi di sviluppo dell’Unione, così come delineati dal documento UE 2020.

V. Attuazione della politica regionale e prospettive di riforme federalista: il ruolo della politica regionale e le capacità delle amministrazioni
Il tema delle capacità viene trattato con riferimento ai progressi registrati nel 2009 nell’attuazione della politica regionale sotto questo aspetto. Cominciando tuttavia anche a guardare verso una prospettiva più ampia in cui l’avanzamento della riforma federalista entrerà in rapporto con la politica regionale e potrà anche mutuare da questa approcci, tecniche e strumenti forse finora non sufficientemente valorizzati e che eppure già costituiscono elementi rilevanti di un’amministrazione orientata a risultati misurabili.
Il capitolo, nell’interpretazione di tale prospettiva, tratta specificamente questi temi:

  • il sistema degli “Obiettivi di Servizio” come policy specifica e mirata nel cui disegno e nella cui attuazione la condivisione e la semplicità del meccanismo si coniuga a principi trasparenti di responsabilità e concorrenza virtuosa fra Amministrazioni per accrescere la disponibilità di servizi pubblici collettivi per i propri cittadini;
  • il sistema dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) per verificare ipotesi, comprendere dinamiche e caratteristiche strutturali della finanza pubblica a livello territoriale attraverso l’utilizzo di dati di qualità, completi e affidabili, e opportunamente disaggregabili utilizzando criteri e metodi statisticamente adeguati e in grado di coprire, attraverso l’attività articolata sul territorio, della rete dei Nuclei CPT, la rilevazione di un universo di erogatori di spesa unico in Italia;
  • la capacità delle Amministrazioni di ampliare la disponibilità ed il livello di definizione e disaggregazione di dati utili per orientare l’intervento pubblico di sviluppo territoriale, utilizzando sistemi di indicatori di contesto e di programma e sperimentando forme innovative di indicatori. Fra questi, l’applicazione web DPS eXplorer, che consente agli utenti di effettuare, interattivamente, letture dinamiche dei territori;
  • i sistemi di analisi e di verifica della realizzazione di progetti infrastrutturali e in generale di opere pubbliche quale modalità mirata per aggredire gli elementi di criticità che, nella politica regionale ma anche più in generale nelle politiche di investimento pubblico del Paese, sono rappresentati dai prolungati tempi del processo realizzativo e dalla crescita dei costi delle opere rispetto alle previsioni iniziali;
  • la valutazione quale strumento funzionale al miglioramento della qualità dell’attuazione delle politiche e della strategia e degli interventi, della conoscenza più approfondita, anche a fini operativi, delle realizzazioni e degli effetti prodotti.

Il Rapporto è corredato come di consueto da tavole di maggior dettaglio presentate in Appendice.

Discorso del Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale, 15 luglio 2010 - Palazzo Montecitorio

Rapporto annuale 2009

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