Intervista a Calvosa (OpenEconomics): ecco perché la Piattaforma Delta dell’ICS è così innovativa

 

La Piattaforma Delta dell'Istituto Credito Sportivo (ICS) è uno strumento innovativo che valuta il rischio, il rendimento e l’impatto di un investimento che aspira ad un finanziamento. Per ora interessa solo lo sport. Le sue potenzialità, però, sono rilevanti per tutto il mondo della finanza sostenibile. Per questo abbiamo chiesto a Gianluca Calvosa di OpenEconomics (partner tecnico di ICS per lo sviluppo del tool) di spiegarci come funziona.

Istituto Credito Sportivo: i finanziamenti per lo sport e la sfida della sostenibilità

La capacità di analisi di Delta, unità alla relativa semplicità di utilizzo da parte dell’utente, la rendono infatti uno strumento facilmente estendibile (o replicabile) anche ad altri settori. Una rivoluzione non da poco per il mondo della finanza (agevolata e non), sempre più attenta ai risvolti di sostenibilità sociale ed ambientale degli investimenti e che, in questa intervista, impariamo a conoscere meglio.

La Piattaforma Delta è la nuova porta di accesso ai finanziamenti dell’ICS che, prima istituzione creditizia in Europa, ha deciso di inserire l’impatto sociale dell'investimento tra i criteri di valutazione del finanziamento da erogare. Può spiegarci brevemente come funziona Delta e quali sono i principali aspetti innovativi dello strumento? 

Siamo orgogliosi di aver realizzato con ICS la piattaforma. Delta consente una valutazione robusta delle esternalità dei progetti finanziati senza appesantire il percorso di lavorazione delle pratiche di finanziamento. 

È un sistema innovativo che permette a chi presenta il progetto di inserire i dati richiesti direttamente dal sito web e in piena autonomia. 

Dall’altra parte, il funzionario della banca che valuta la pratica riceve i risultati della valutazione in maniera automatica e senza alcuno sforzo aggiuntivo ne utilizza i risultati per decidere la concessione di uno sconto sul costo della provvista ai clienti particolarmente virtuosi, cioè a chi produce più benefici per la collettività e a quelli che hanno un rating ESG più elevato.

Per approfondire: la Piafforma Delta, il rating ESG e l'indice SROI

Nello specifico ci può spiegare come funzionano le valutazioni e su cosa si basano? In altre parole, quali sono gli impatti sociali presi in considerazione (ad esempio l’impatto sulla salute, sull’integrazione sociale, sul gender gap, etc.)?

Le valutazioni riguardano due profili di analisi. Il primo attiene al cosiddetto rischio ESG (Environment, Social e Government). Per quanto riguarda l’ambiente: la mitigazione dei rischi ambientali, l’economia circolare, le emissioni e le innovazioni, l’uso delle risorse del territorio. Dal punto di vista sociale si analizzano: la salute e la sicurezza sul lavoro, la sicurezza e riqualificazioni urbane, la forza lavoro e l’attenzione alla comunità. Per la governance le dimensioni di indagine includono la gestione aziendale o progettuale, la responsabilità sociale e i temi di uguaglianza e pari opportunità. I risultati finali sono riportati in termini di un rating che varia da un minimo di C (insufficiente) ad un massimo di tripla A (eccellente).

Il secondo profilo punta a valutare il progetto in termini di ritorno sociale, positivo o negativo sul territorio e sulla collettività. I benefici vengono espressi in euro equivalenti e sono misurati in funzione della tipologia di investimenti. In generale includono il valore del tempo libero passato dagli utenti presso le strutture, il risparmio di spese sanitarie, il valore economico generato dal coinvolgimento dei neet, il valore economico del tempo dei volontari (solo quelli del no profit), la riduzione della criminalità. Mentre tra i costi si contabilizzano gli aumenti di spesa per l’incremento degli infortuni. Sono, inoltre, valutati anche i benefici economici derivanti dagli efficientamenti energetici.​

Sempre in relazione alla salute, tutti sanno che lo sport è una potente arma di prevenzione. Non sorprende, quindi, che l’indice SROI tenga conto anche delle ricadute positive degli investimenti nell'impiantistica sportiva su questo fronte. Può spiegarci, in maniera semplice, come fate a calcolare il ritorno economico di un investimento ad esempio sulla spesa sanitaria? Quali dati prendete in esame?

Per la misurazione dello SROI si stimano i benefici non finanziari e tutti i costi economici che la realizzazione dei progetti genera. In particolare per ogni tipologia di progetto viene stimata l’utenza potenziale sulla base di un’analisi di domanda e di mercato. Oppure in base alle statistiche medie di settore, si definisce quale fascia di beneficiari può essere allocata per ogni beneficio che viene valorizzato per valore unitario, definito da esperienze simili o da dati di letteratura.

Nel caso della spesa sanitaria per le valutazioni di ICS il punto di partenza sono state “La pratica sportiva in Italia” (ISTAT), la pubblicazione del CONI “I numeri dello Sport” per i tesserati di tutte le federazioni sportive, e l’Osservatorio sullo Sport di Banca Ifis in merito ai praticanti per le diverse attività sportive. Dalle indagini già condotte emerge che in media per ogni progetto di pratica sportiva circa l’11% degli utenti ha un beneficio pari a 3.200 euro di risparmio di spese sanitarie l'anno. Questo valore riportato su tutta la vita utile del progetto ci consegna il valore complessivo di impatto. Considerando tutti gli altri effetti descritti in precedenza e utilizzando le tecniche classiche delle analisi costo-beneficio si riesce a stimare il tasso di ritorno sociale del progetto.

Parliamo adesso della procedura informatica/burocratica che l’utente (interessato ad ottenere un finanziamento dall’ICS) si trova davanti, quando entra sulla Piattaforma Delta. Quali dati deve fornire? Oltre all’anagrafica, quali sono le informazioni più complesse che deve dare? Quali sono, invece, le informazioni che la Piattaforma estrae automaticamente da altri database pubblici, sulla base delle informazioni fornite nell’anagrafica?

Le informazioni richieste sono di tre categorie: quelle anagrafiche (tra cui estremamente importanti la tipologia di organizzazione e la tipologia di intervento da finanziare), quelle tecnico-economiche (che caratterizzano l’intervento in termini di impatti) e il questionario per la stima del rating ESG. Come dicevo prima, la piattaforma persegue un principio generale che punta ad ottimizzare il compromesso tra sforzo di compilazione e robustezza della valutazione, adattandolo al livello di complessità dell’investimento da finanziare. In altre parole, più sono strutturati i richiedenti e complessi i progetti, più ampio e dettagliato è il set di informazioni richiesto per il finanziamento. Si va dalle 30 domande del questionario ESG per i piccoli progetti delle ONG, alle oltre 130 per i grandi investimenti delle società per azioni. Una volta riconosciuta la tipologia di cliente e di progetto la piattaforma seleziona in automatico il set di informazioni necessarie e idonee.

Allo stesso tempo, e indipendentemente dal richiedente o dal progetto, la piattaforma utilizza database esterni da fonti istituzionali (come ISPRA, ISTAT, Ministero dell’Interno), per ridurre l’impegno compilativo del richiedente e rafforzare la qualità dei dati.

L’analisi fatta sul portafoglio attuale dell’ICS ha mostrato che, per ogni euro investito su un impianto sportivo, il ritorno economico per la collettività è stato di 3 euro. Questa è la media nazionale. Disaggregando l’informazione a livello regionale, invece, che fotografia emerge?

La disaggregazione a livello regionale restituisce una fotografia piuttosto omogenea in termini di benefici relativi creati con un leggero incremento dello SROI nelle regioni centro-meridionali. Tale fenomeno però è legato al maggiore impatto positivo che lo sport ha inevitabilmente in contesti socioeconomici meno favorevoli.

Considerando l’estrema eterogeneità del portafoglio di interventi di ICS, tutte le regioni italiane hanno avuto un impatto positivo importante. Oltre che dal contesto socioeconomico, infatti, i risultati aggregati dipendono anche dalla concentrazione di progetti che possono avere una base di partecipanti molto più ampia per gli impianti di calcio, tennis, piscine e polivalenti.

Stesso discorso per quanto concerne i beneficiari. I tradizionali clienti dell’ICS sono: gli Enti territoriali; le Associazioni Sportive Dilettantistiche, la Società Sportive Dilettantistiche e la Imprese; il Coni, il Cip e gli Organismi Sportivi; le Associazioni ed Enti Culturali, le Università e i CUS; le Parrocchie ed Enti religiosi. Anche in questo caso, disaggregando i dati, che fotografia emerge?

Esclusi i CUS, in quanto non significativi numericamente, le categorie che hanno performato meglio a valere sul portafoglio outstanding sono quelle delle parrocchie (inclusi gli enti morali), quella delle ONG e i Comuni. Anche in questo caso i risultati migliori dipendono dalla finalità dei progetti che mirano a coinvolgere il numero più ampio di utenti e vengono realizzati in aree marginali.

Nel corso del tempo, la Piattaforma Delta diventerà anche una grande fonte di informazioni. Si tratta di open data, accessibili da parte di chiunque?

La natura pubblica di ICS si presta bene a rendere disponibile ad un ampio pubblico il patrimonio informatico ed informativo che sarà possibile costruire nel tempo grazie all'applicazione sistematica della piattaforma Delta. Pertanto, compatibilmente con gli obblighi di riservatezza verso i clienti, mi aspetto che delle serie di analisi a livello aggregato (per area geografica, categoria di settore e di soggetto) possano essere divulgate nelle forme più utili.

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