Stato dell'Unione: PE, luci e ombre nel discorso della Von der Leyen

 

Ursula von der Leyen - European Union, 2020 - Source: EC - Audiovisual Service - Photographer: Etienne AnsotteL'Ufficio in Italia del Parlamento europeo ha organizzato una conferenza stampa online per raccogliere le reazioni della delegazione italiana al Parlamento europeo dopo il discorso sullo Stato dell'Unione della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.

Stato dell'Unione: cos'ha detto Ursula von der Leyen al Parlamento UE

In apertura Carlo Corazza, capo Ufficio Parlamento europeo in Italia, ha definito lo speech della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen “di largo respiro, ma puntuale”. Dalla sanità al salario minimo, dalla green economy alla transazione digitale, è emersa l’immagine di un’Europa fragile, ma che se unita potrà ottenere grandi risultati. Una sottotraccia al discorso è “la possibilità di avviare una stagione di rinnovamento, con una riforma dei trattati europei”.

Massimiliano Salini (Forza Italia/PPE) ha trovato l’intervento della presidente “chiaro ed essenziale nei suoi pilastri. Ha deciso di non stupire ma di dire cose che rassicurano i cittadini europei in un momento così critico, assumendo impegni corretti, realistici, sia sul versante economico sia politico”.

Qualche perplessità sul:

  • tema dell’immigrazione, per il quale Von der Leyen ha usato “parole tenui”;
  • tema di solidarietà fra i paesi, anche se ottimo il riferimento alla Turchia e all'impossibilità di accettare provocazioni a proposito delle tensioni del Mediterraneo orientale;
  • mancanza di una postura da parte dell’UE come grande potenza, “sembra che ci sia un accontentarsi di fare il proprio compito, ma forse in questo momento di tensione fra USA e Cina sarebbe il caso di vedere l’Unione come attrice protagonista a livello geopolitico”.

Su quest’ultimo punto non è d’accordo Brando Benifei (Partito Democratico/S&D) che ha affermato: “Il discorso di oggi ha dimostrato una postura da leader, ma la Commissione deve portare questa assertività anche davanti al Consiglio e non solo al Parlamento”.

Allo stesso tempo il discorso di oggi è stato "svicolante sul tema economico: sono mancate parole più chiare sulla fiscalità europea, sulla web tax e sui giganti del web".

Parole forti, invece, per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei cittadini e a proposito del rapporto con Paesi extra UE, in particolare Cina e Bielorussia.

Totalmente insoddisfatto dell’approccio dimostrato dalla presidente Von der Leyen Antonio Maria Rinaldi (Lega/ID), che sottolinea come questa “non accetti critiche e non faccia autocritica, bollando come estremisti di destra coloro che la pensano in maniera diversa”.

Oltre ad affermare che le proposte enunciate nel discorso siano sempre le stesse a distanza di mesi, Rinaldi si dice contrariato dall’impossibilità di ricevere risposte concrete circa quale posizione ha la Commissione su ripristino regole sospese, in particolare sul quando e come queste verranno ripristinate.

Sulla stessa lunghezza d’onda, Raffaele Stancanelli (Fratelli d'Italia/ECR) ha affermato: “Quando la presidente Von der Leyen parlò di visione, progetto e risorse mi auguravo di poter sentire un ragionamento nel discorso odierno che mette in condizione di avere un quadro completo. Man mano che questo si è sviluppato oggi, mi è parso di sentire un discorso che sa soltanto di ideologico”.

Come nota Stancanelli, molti capitoli sono condivisibili, un esempio fra tutti il clima. Tuttavia, il grande limite è che questo tema, come altri, non viene declinato in concreto. “Sono deluso dall’intervento della presidente che non ha detto nulla su tassazione dei colossi del web e sugli aiuti alle piccole e medie imprese, concentrandosi invece sull’importanza di essere riconosciuti come genitori in UE (ma ignorando situazioni come quella di maternità surrogata, contrari a valori europei e cristiani)”.

Diversa l’opinione di Laura Ferrara (Movimento Cinque Stelle/Non iscritti) che ha definito l’intervento della presidente come “un discorso che ha cercato di infondere fiducia e solidità ai cittadini in un periodo difficile che l’UE si è trovata ad affrontare”.

Un appunto viene fatto a proposito del programma Green Deal per il quale “auspicavamo il raggiungimento del 65%, considerando che per natura ci sarebbe bisogno di raggiungere il 60% entro il 2030. Ci auguriamo anche che si punti esclusivamente ad energie rinnovabili e non si cada in finanziamenti a lobby di fonti fossili”.

Tra gli altri temi a cuore del Movimento, il salario minimo ed i flussi migratori. Su questo punto “aspettiamo con ansia il pacchetto per l’asilo, che doveva essere presentato ad aprile, poi rimandato al 23 settembre. Ci sono grandi aspettative in merito speriamo non vengano disattese”.

A proposito dei soggetti LGBT, Ferrara afferma, contrariamente a quanto detto da Stancanelli: “credo che le parole di Ursula Von der Leyen siano state importanti: è fondamentale tutelare i diritti dei cittadini e la libera circolazione a prescindere dallo Stato in cui ci si trovi”.

Infine, criticata la mancanza di accenni su tassazione colossi del web e contrasto paradisi fiscali.

In chiusura alla conferenza, il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo (Movimento Cinque Stelle/Non iscritti) ha fatto una sintesi dei punti salienti del discorso sullo Stato dell’Unione definendolo “un momento importante per tre motivi: è il primo State of the Union della Commissione Von der Leyen; è una situazione unica vista la pandemia; è stato pronunciato nel momento in cui si rompono alcuni dogmi reputati intoccabili da molti Paesi UE”.

Confermata da parte di Castaldo la delusione relativamente all’elusione fiscale delle grandi compagnie, un argomento non toccato durante il discorso così come la web tax e le transazioni digitali.

Al contrario, ottimismo espresso circa la parentesi sanità, ricordando l’annuncio a proposito del futuro vertice in Italia: “un privilegio per l’Italia sapere che ci sarà summit con il presidente del consiglio Giuseppe Conte e la presidenza italiana del G20. Come Italia dobbiamo assumere il ruolo di leadership in UE in un comparto che da sempre è stato motore di sviluppo”.

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