ADB: come agganciare le catene globali del valore?

 

ADB e le catene globali del valore: Photocredit: StockSnap da PixabayIn Asia negli ultimi quarant'anni oltre un miliardo di persone è uscito dalla povertà. Secondo ADB gran parte del merito è da attribuire alle catene globali del valore (GVC). Per questo la Banca vuole capire quali sono le migliori strategie per favorire l’ulteriore inserimento dei paesi asiatici al loro interno.

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Nel 1981, quasi 1,5 miliardi di asiatici (circa il 70% della popolazione totale della regione) viveva in situazione di povertà. Nel 2016 quel numero è sceso al di sotto del 10%. Si tratta del miracolo economico asiatico che, in meno di quarant'anni, ha trasformato il volto del continente che adesso ospita la superpotenza del futuro, la Cina.

Secondo i ricercatori della Banca asiatica di sviluppo (ADB) a guidare il miracolo economico asiatico trainato dall’export - e le conseguenti ricadute positive sullo sviluppo dei paesi - sono state le catene globali del valore. 

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Cosa sono le catene globali del valore?

Frutto della globalizzazione e dell'accorciamento fisico e virtuale delle distanze geografiche, le GVC sono una forma avanzata di processo organizzativo basato sulla distribuzione delle varie parti della catena produttiva tra fornitori diversi, localizzati in vari paesi. Si tratta di un fenomeno ormai pervasivo, se è vero che oggi - stando ai dati dell'OCSE - circa il 70% del commercio internazionale coinvolge GVC.

Esempi classici di catene globali del valore sono l’industria dei cellulari o quella automobilistica. Si tratta, infatti, di settori in cui le varie parti della produzione - dall'approvvigionamento di materie prime fino alla vendita del prodotto finale, passando per le fasi di produzione e ricerca e sviluppo - sono ormai sparse in giro per il mondo, suddivise in paesi diversi in base alla convenienza economica e al grado di specializzazione acquisita, da quei paesi, nelle varie fasi del processo produttivo.

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I benefici delle GVC sullo sviluppo dei paesi

Secondo i ricercatori ADB, la capacità di un paese di agganciare le catene globali del valore, inserendosi all’interno di cicli produttivi transnazionali, comporta una serie di benefici sociali ed economici, tra cui:

  • la creazione di nuovi posti di lavoro (inclusa una maggiore partecipazione delle donne alla forza lavoro, il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’innalzamento dei salari);
  • l’aumento del trasferimento tecnologico, capace di accelerare il progresso tecnico di un Paese e offrire opportunità di aggiornamento e investimento delle competenze;
  • lo stimolo allo sviluppo delle infrastrutture;
  • l’aumento della propensione dei governi ad investire nell’istruzione e nella ricerca.

Infine, con l’aumento della sensibilità dei consumatori sulle tematiche connesse alla sostenibilità, le GVC possono avere anche un impatto positivo per l’ambiente. Spesso ormai, infatti, le aziende e i clienti internazionali richiedono sempre più ai fornitori l'adozione di pratiche e modelli di produzione eco-compatibili.

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Come favorire l'inserimento dei paesi nelle GVC?

E’ questa la domanda cruciale su cui stanno lavorando i ricercatori di ADB interessati ad estrapolare, dalla grande massa di dati ormai disponibile, quelle indicazioni strategiche in base a cui orientare le politiche di sviluppo dei paesi.

Nonostante, ad oggi, i dati capaci di mostrare l’esatto funzionamento delle GVC a livello micro e macro siano ancora limitati, ADB elenca una serie di scelte strategiche capaci di favorire l'inserimento dei paesi asiatici all’interno delle filiere produttive internazionali.

In primo luogo, le economie della regione potrebbero abbassare le tariffe sulle importazioni di prodotti intermedi e promuovere accordi commerciali regionali più completi per rimuovere le rimanenti barriere commerciali.

In secondo luogo, risulta importante la realizzazione di importanti riforme strutturali per migliorare l'ambiente imprenditoriale e in particolare gli investimenti in infrastrutture e l’aumento dei livelli di accesso ai finanziamenti.

Due punti che - secondo il Rapporto sulla competitività globale del World Economic Forum 2017/2018 - costituiscono ancora degli ostacoli per fare affari in Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Filippine e Vietnam.

Infine è necessario un rafforzamento della cooperazione regionale per migliorare lo sviluppo delle infrastrutture e della connettività transfrontaliera. Su questi aspetti, due progetti che sicuramente avrebbero un’incidenza positiva sulla stabile collocazione dei paesi asiatici nelle GVC sono lo sviluppo del corridoio economico della sottoregione del “Greater Mekong” e il programma del corridoio economico Almaty-Bishkek.

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Photocredit: StockSnap da Pixabay

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