Industria: Italia quinta al mondo per surplus manifatturiero

 

Rapporto Unioncamere 2019: photocredit Pete Linforth da Pixabay Dal rapporto annuale “I.T.A.L.I.A. 2019, Geografie del nuovo made in Italy” emerge un quadro incoraggiante della posizione italiana nel contesto dell'economia e degli scambi commerciali internazionali. Robotica, economia circolare, investimenti in ricerca e sviluppo sono alcuni dei campi di eccellenza del paese.

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Quello che emerge dalla quarta edizione del rapporto realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison è un quadro rassicurante sulle energie, know how e capabilities presenti nel paese, ma preoccupante in termini di consapevolezza e scetticismo presenti tra gli italiani.

I dati che ci fanno ben sperare, ma che in pochi conoscono

Sono vari i numeri che delineano un’immagine diversa e spesso poco nota sui fondamentali del nostro paese che lo collocano, spesso, ai primi posti nella classifica mondiale dello sviluppo economico:

  • Investimenti in Ricerca e Sviluppo: secondo il rapporto, l’Italia è tra i primi 10 paesi al mondo per questa tipologia di investimenti, un dato di cui però è consapevole solo il 13% degli italiani e che secondo il 45% è addirittura poco attendibile,
  • Riciclo dei rifiuti: discorso analogo anche per quanto riguarda la capacità del Paese su questo fronte specifico della sostenibilità ambientale. Mentre i numeri di riportano di un’Italia che si colloca al primo posto in Europa per riciclo di rifiuti, con una percentuale che si attesta al 76,9%, la percezione che gli italiani hanno della questione è totalmente opposta. Secondo l’indagine condotta da Ipsos presente all’interno del rapporto, infatti, solo 1 italiano su 10 è consapevole del dato e per il 51% dei nostri connazionali si tratta addirittura di una notizia poco attendibile,
  • Made in Italy: continua a crescere anche la richiesta di Made in Italy nel mondo. Grazie ai dati relativi alle ricerche effettuate su Google e legate al tema, si ottiene un indicatore della notorietà e del desiderio di prodotti italiani nel mondo che tra il 2015 e il 2018 è cresciuto del 56%,
  • Robotica: Il nostro Paese si colloca al sesto posto per stock complessivo di robot installati (oltre 64 mila nel 2017), dopo Cina, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Germania. L’impiego massiccio di robot figura nei principali settori di specializzazione italiana come il l'agroalimentare, il tessile-abbigliamento-calzature e la metalmeccanica. 

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Surplus commerciale in aumento: anche merito di un export che corre

Con i suoi 106,9 miliardi, l’Italia si colloca al 5° posto della classifica mondiale per surplus commerciale manifatturiero, dietro soltanto a Cina, Germania, Corea del Sud e Giappone. 

Negli ultimi 10 anni, infatti, l’export italiano, è aumentato di quasi il 60%, passando da un saldo negativo ad uno positivo di circa 39 miliardi di euro, ma non solo. Su 5 mila prodotti esportati, in quasi 1.000 l’Italia è prima in termini di saldo commerciale. Si tratta soprattutto di prodotti che rientrano nelle quattro grandi aree di specializzazione manifatturiera italiana: il comparto della Automazione-meccanica-gomma-plastica, l’abbigliamento - moda, l’Arredo-casa e l’Alimentare dei vini.

Il rapporto è stato realizzato in collaborazione con IMA e Comieco, con la partnership tecnica di Google, Ipsos Italia e di Si.Camera e con il patrocinio dei ministeri degli Affari Esteri, dell'Ambiente.

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> Consulta il rapporto

Photocredit: Pete Linforth da Pixabay 

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