Trasformazione digitale e Piano Impresa 4.0 – intervista a Warrant Hub

 

Fiorenzo Bellelli - photo credit: Warrant HubIl punto di vista di Warrant Hub – Tinexta Group sul contributo del Piano Impresa 4.0 alla trasformazione digitale del sistema produttivo italiano.

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Il Piano Impresa 4.0 è uno degli strumenti chiave a supporto della digitalizzazione del tessuto imprenditoriale italiano. Fiorenzo Bellelli, amministratore delegato di Warrant Hub, spiega come sta funzionando e di cosa avrebbero bisogno le imprese per sfruttare al meglio gli incentivi e vincere la sfida della trasformazione digitale.

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Qual è, dal vostro osservatorio, il grado di efficacia degli incentivi del Piano Impresa 4.0?

Lavorando a stretto contatto con migliaia di realtà imprenditoriali diverse – dal manifatturiero all’agroalimentare, dal tessile all’industria, dalle piccole imprese alle multinazionali – abbiamo potuto osservare che a partire dall'introduzione del credito di imposta ricerca e sviluppo, e successivamente del Piano nazionale Industria 4.0, si è creato un contesto molto ampio di misure a sostegno dello sviluppo, che le imprese hanno cominciato sin da subito a sfruttare.

Tra il 2015 e il 2017 il credito d'imposta ha determinato un sensibile aumento degli investimenti in progetti di ricerca, sviluppo industriale e sviluppo sperimentale. Guardando al nostro campione, se nel primo anno di applicazione della normativa il 21% delle imprese non presentava investimenti incrementali rispetto alla media del triennio, nel 2016 le aziende senza incremento erano già scese al 10% e nel 2017 all'8%.

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Anche in relazione alle aziende che hanno beneficiato degli strumenti del superammortamento e dell'iperammortamento del Piano Impresa 4.0 abbiamo riscontrato un aumento degli investimenti, con un'accelerazione soprattutto nelle grandi imprese che erano già alle prese con programmi di trasformazione digitale e nel settore manifatturiero. Possiamo dire quindi che gli incentivi hanno funzionato efficacemente nel promuovere lo sviluppo.

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Ci sono però da segnalare una serie di ostacoli in ambito tecnico-applicativo, dalla mancanza di informazioni chiare e omogenee alla complessità delle procedure, che a volte tendono a scoraggiare le imprese ad affacciarsi al mondo della finanza agevolata.

Per questo come operatori del settore cerchiamo di svolgere un’azione di interpretazione corretta della normativa, così da consentire alle imprese di pianificare i propri investimenti e poter beneficiare delle opportunità offerte da questi strumenti.

Quali sono le vostre valutazioni sulle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2019?

Leggiamo con piacere all’interno della Legge di Bilancio 2019 l’intento del governo di continuare a supportare le imprese nel loro percorso di digitalizzazione mediante il rafforzamento, soprattutto per le PMI, dell’iperammortamento sugli investimenti tecnologici Industria 4.0. Tuttavia, per dare continuità a questi processi, è importante uscire dalle politiche temporanee limitate nel tempo e creare meccanismi di incentivazione stabili, sganciati dalle dinamiche delle Leggi di Bilancio.

Quello che abbiamo in mente è un sistema di incentivi orientato all’offerta per stimolare innovazione e competitività, premiando chi lascia i profitti in azienda e incentivando gli investitori di lungo periodo. L'idea, insomma, è quella di trasformare il fisco in uno strumento di competitività e non più un elemento sfavorevole allo sviluppo.

Come valutate il processo di trasformazione delle PMI alla luce degli effetti del Piano? Ci può raccontare qualche esempio concreto?

Gli incentivi di Impresa 4.0 hanno il merito di aver messo il tema della trasformazione digitale al centro dell'agenda e le imprese che partono già da un buon livello di automazione e connettività, anche se di piccole dimensioni, sono orientate ad introdurre più facilmente nuovi modelli di business, per esempio in ottica di servizi, e non solo di prodotto.

Bisogna tenere presente, però, che il processo di maturazione è molto lento e che è importante non abbandonare al loro destino le imprese che hanno già investito nel digitale.

Se si vuole incidere profondamente sul tessuto industriale del nostro paese, chi ha fatto investimenti 4.0 sotto la spinta degli incentivi deve poi trovare strumenti stabili nel tempo anche per gestire il processo di digitalizzazione, quindi per l’implementazione e l’aggiornamento delle tecnologie e per la formazione di risorse qualificate in grado di governare a pieno i cambiamenti tecnologici.

Sono valutazioni che abbiamo tratto lavorando su numerosi progetti di digitalizzazione dei processi produttivi aziendali in ottica Industria 4.0.

Ad esempio, un'azienda operante nel settore della moda e degli accessori di lusso aveva bisogno di tracciare i materiali durante le fasi di lavorazione con sistemi di identificazione a radiofrequenza. In questo caso alle soluzioni innovative individuate per la tracciatura abbiamo affiancato un sistema informativo che, attraverso tecnologie IoT, controlla in remoto le fasi, i tempi e i metodi di produzione, accompagnato dall'implementazione di un work flow che va ad incrementare l’efficienza aziendale.

O ancora, nel caso di un’azienda di lavorazione del legno, abbiamo digitalizzato le procedure nei reparti produttivi e interconnesso le macchine in linea con il piano Industria 4.0, riuscendo a ridurre i documenti cartacei presenti in produzione. Per l'interscambio dei dati abbiamo introdotto una piattaforma IoT, mentre attraverso l'implementazione di nuovi software avanzati è stato possibile garantire il controllo puntuale della produzione.

Quali sono i servizi e gli strumenti con cui Warrant Hub accompagna il processo di digitalizzazione delle imprese?

Nel corso dei suoi 25 anni di attività Warrant ha sviluppato servizi integrati a sostegno dei progetti di sviluppo industriale dei più diversi settori del tessuto imprenditoriale italiano, combinando le nostre competenze nella finanza d’impresa ed europea con quelle in materia di trasformazione digitale, trasferimento tecnologico e valorizzazione della proprietà intellettuale, oltre che sul fronte della diagnosi energetica e dell'efficientamento energetico.

Nel 2015, la consapevolezza dell'importanza della sfida connessa alla trasformazione digitale, ci ha spinti a trasformare la divisione interna che, dal 2010, si occupava di trasferimento tecnologico, facendo da ponte tra università, centri di ricerca e imprese costituendo una società dedicata, ovvero Warrant Innovation Lab Srl.

La missione di Warrant Hub è supportare l’innovazione digitale, sempre in una logica di consulenza integrata, accompagnando il cliente in tutte le fasi, dall'analisi dei processi e dei punti critici all'individuazione delle tecnologie più efficienti ed efficaci in base ai loro obiettivi, fino al coordinamento della fase di implementazione.

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