BEI – investimenti in aumento, ma pesa incertezza politica

 

Rapporto BEI sugli investimentiL'82% delle imprese italiane ha effettuato investimenti nel corso del 2017. Un dato inferiore alla media UE (84%), ma che segna un'inversione di tendenza rispetto agli anni della crisi, supportata anche da super iper ammortamento, Piano Industria 4.0 e fondi in legge di Bilancio.

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Con un ritardo di due anni rispetto alle imprese dei Paesi europei più dinamici, nel 2017 le aziende italiane sono tornate ad investire. E' quanto emerge dalla seconda edizione dell’Indagine del Gruppo BEI su investimenti e finanza in Italia (EIBIS, European investment bank Investment Survey), contenuta nel rapporto Investment and Investment Finance in Europe, presentata a Roma dal vicepresidente della Banca europea degli investimenti Dario Scannapieco, alla presenza del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e del direttore generale di Banca d’Italia, Salvatore Rossi, nella sede del MEF.

L’indagine EIBIS ha coinvolto oltre 12mila aziende, suddivise in quattro categorie dimensionali (da micro a grandi) e quattro settori principali di attività, e per la prima volta anche 555 enti locali, per analizzare gli investimenti realizzati in infrastrutture.

Le grandi imprese investono di più

Dal sondaggio emerge che l’82% delle imprese italiane ha effettuato investimenti nell’ultimo anno, una percentuale leggermente inferiore alla media europea (84%), ma che sale a quota 92% se si restringe il campo alle grandi imprese, contro il 76% delle piccole.

Guardando al triennio 2018-2020, le imprese italiane risultano divise circa le priorità di investimento - nuovi prodotti e servizi (29%), edifici, macchinari e IT (29%), espansione di capacità per prodotti e servizi esistenti (28%) - ma solo il 13% dichiara di non avere in programma alcun investimento.

A frenare le scelte di investimento sono soprattutto le incertezze generali sulla stabilità del Paese, segnalate dall'89% degli intervistati contro una media europea del 72%. Pesano anche la regolamentazione del mercato del lavoro, poco fluida per il 78% del campione, e la preoccupazione per l'accesso al credito (65%), che rappresenta un problema serio per il 40% degli intervistati, ma si è concretizzato in restrizioni concrete solo per il 12% delle imprese, prevalentemente aziende più innovative e giovani.

Quanto agli enti locali, il 50% del campione lamenta difficoltà negli investimenti (contro il 33% della media europea), soprattutto a causa di vincoli di budget, accesso limitato a finanziamenti esterni, tempi eccessivamente lunghi di elaborazione e approvazione dei progetti e ancora poca familiarità con il nuovo Codice appalti.

Il rapporto conferma la scarsa propensione a finanziarsi tramite equity, che caraterizza le imprese italiane quanto le europee: meno dell’1% delle imprese in Europa dichiara di voler ricorrere a nuovo capitale di rischio.

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Spinta alla ripresa dai fondi pubblici

L'indagine evidenzia che la ripresa è collegata anche a una serie di agevolazioni e provvedimenti a sostegno degli investimenti, come quelli relativi a iper e super ammortamento, il piano Industria 4.0 e gli stanziamenti delle leggi di Bilancio 2017 e 2018 per la realizzazione di infrastrutture.

Per sostenere il rilancio degli investimenti pubblici in Italia è stato istituito un apposito Fondo destinato a finanziare diverse iniziative di settore, ha dichiarato il ministro Padoan, ricordando che la legge di Bilancio 2017 gli ha assegnato risorse per circa 47 miliardi di euro fino al 2032 (1,9 miliardi per l’anno 2017, 3,15 miliardi per l’anno 2018, 3,5 miliardi per l’anno 2019 e 3 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032) e che la manovra 2018 ha rifinanziato lo strumento per un totale complessivo di oltre 83 miliardi di investimenti pubblici.

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Una dimensione, ha sottolineato il ministro, che “contribuirà a portare la crescita del Paese a livelli più elevati, sicuramente più alti di quelli vissuti agli inizi degli anni 2000”. Anche perchè, ha aggiunto, l'economia sta accelerando, anche grazie a investimenti portati avanti da istituzioni internazionali come la BEI.

Nel 2017 il totale dei finanziamenti concessi all'Italia tramite il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) ammontava infatti a 6,5 miliardi che, grazie al meccanismo di leva, dovrebbe portare a oltre 36 miliardi di euro.

EIB Investment Survey (EIBIS) Italy

Photo credit: MEF_GOV

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