Storytelling: raccontare storie funziona

 

Steve Jobs - Foto di matt buchanan

Tutti amiamo sentire dei racconti di vita. Una delle maggiori esperte di storytelling, Nancy Lamb, afferma che per ottenere il massimo impatto bisogna infatti far leva sulle emozioni più che sull'intelletto, poiché la tecnica del racconto risveglia nel nostro cervello meccaniche ancestrali e ci rende più ricettivi, più attenti all’ascolto o alla lettura. Lo Storytelling Management ormai è una disciplina che è alla base di tanti recenti successi di politici, manager e figure pubbliche.

E' diventato celebre il discorso che Steve Jobs, il mitico creatore di Apple, ha tenuto in occasione della sua laurea honoris causa alla Stanford University.

Jobs ha esordito così: "Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, solo tre storie".

Poi ha spiegato, con un toccante racconto, i tre fatti per lui più importanti, un misto di fallimenti e di successi.

E' partito confessando che non si era mai laureato: aveva abbandonato il college dopo diciotto mesi perchè aveva la sensazione di perdere tempo e di spendere troppo in relazione a quanto riceveva.
Poi ha narrato come, nel garage di casa sua, ha creato Apple, facendola diventare un azienda miliardaria, dalla quale poi era stato estromesso in malo modo, quando aveva solo trenta anni: il direttore generale, da lui cooptato nell’azienda, si era coalizzato con il board e lo aveva sbattuto sulla strada.

"Mi accorsi solo in un secondo tempo - ha raccontato Steve Jobs – che essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. Durante i cinque anni successivi fondai due aziende, la NeXT e la Pixar. Poi Apple ha comprato NeXT e io mi sono ritrovato all’interno della mia ex creatura, cui la tecnologia di NeXT sta assicurando il massimo sviluppo".
Infine, con la terza storia, ha narrato come ha vinto il cancro al pancreas, fortunatamente un tipo di tumore curabile con una estirpazione.

Jobs ha concluso con le parole che aveva letto sull'ultimo numero di una rivista di Stewart Brand, la vera bibbia degli anni 70, The Whole Earth Catalog, in cui l’addio ai lettori veniva dato con l’augurio Stay Hungry. Stay Foolish ovvero Siate affamati, siate folli. Affamati di innovazione, di voglia di vivere, folli di creatività.

"Sono convinto – ha concluso - che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l’amore per quello che ho fatto. Tutti devono trovare quello che amano e farlo, sino in fondo, a tutti i costi".

Tutti gli esperti di public speaking ricorrono alla tecnica del racconto per rialzare il livello di attenzione e anch'io utilizzo spesso nei corsi un racconto di vita che riguarda il cambiamento, l'analisi del sé, l'investimento sulla propria persona.

Ecco cosa mi accadde quando facevo il manager in una multinazionale nella quale, per via di vari turnover, mi trovai ad avere come capo una persona assolutamente scadente e soprattutto detestabile a livello umano.

Dopo un paio di anni di faticosa sopportazione e ormai al limite della mia pazienza, mi rivolsi ad un collega esperto in relazioni di lavoro difficili: "Vedi - mi disse – hai una sola possibilità di salvezza, visto che non puoi liberarti di lui. Guarda l'aspetto positivo della cosa".

"Non esiste niente di positivo in quel torsolo!"

"C'è qualcosa di positivo, ma non lo vedi. Non reagire subito a quello che sto per dirti, rifletti bene prima di buttare via il mio consiglio. Pensa che, almeno dieci ore al giorno, e per di più pagato per questo, tu hai continuamente sotto gli occhi un modello di come non essere nella vita di relazione".

Non lo capii subito, ma nel giro di poco tempo dovetti dargli ragione.

Era una tecnica fantastica: ogni volta che assumevo un atteggiamento poco corretto (può succedere, non siamo santi) nei confronti di un collega, mi diveniva chiaro che stavo assomigliando alla iena e subito mi fermavo, inorridito, mi scusavo con il collega (la tecnica di fare un passo indietro è irresistibile) e tutto tornava a posto. Provate.

A meno che non abbiate mai conosciuto una persona altrettanto odiosa, in tal caso accendete un cero al vostro santo preferito.

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