Banche: semplificare regole UE per istituti di piccole dimensioni

 

Banche - Foto di Manfred Antranias Zimmer da Pixabay L'ABI ha sottoscritto con altre otto associazioni bancarie europee un documento congiunto sull’applicazione del principio di proporzionalità della normativa del settore finanziario.

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L'Associazione bancaria italiana (ABI), insieme alle sue omologhe di Austria, Croazia, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Slovenia, è preoccupata per l'impatto, in termini di costi e di oneri amministrativi, dell'articolata e dettagliata regolamentazione finanziaria europea sulle banche di medie e piccole dimensioni. Non è un caso che a lanciare l'allarme siano queste associazioni, dal momento che oltre l’80% degli istituti piccoli e medi ha sede nei nove Stati membri.

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Nonostante il pacchetto di riforma del settore bancario dell'UE abbia introdotto una prima serie di misure tese ad alleggerire gli oneri di compliance alle norme per tali istituti, appaiono necessari ulteriori interventi. Come illustrato in un position paper condiviso tra le nove associazioni, tra cui ABI, i principali ambiti di potenziale intervento appaiono le disposizioni in materia di rendicontazione e remunerazione.

L’obiettivo, si legge nel documento congiunto, non è mettere in discussione una regolamentazione il cui impianto è adeguato: gli stessi requisiti patrimoniali e di liquidità devono continuare a essere applicati in presenza dei medesimi rischi. Alcune misure, però, secondo le associazioni non appaiono pienamente coerenti, considerando le dimensioni delle banche coinvolte, né contribuiscono alla stabilità finanziaria. Ne derivano dunque costi indubbiamente sproporzionati rispetto ai benefici perseguiti.

A titolo di esempio, il documento cita i requisiti di rendicontazione, che si traducono in una quantità enorme di pagine e dati da gestire, con sforzi notevoli da parte delle banche, in termini sia di tempo che di risorse, assolutamente sproporzionati rispetto ai benefici ottenuti ai fini della stabilità finanziaria.

Le associazioni caldeggiano quindi il completamento del mandato dell’Eba, affinché l’Autorità bancaria europea possa definire, assieme ad altri aspetti, raccomandazioni finalizzate a ridurre i requisiti di rendicontazione.

Un altro ambito di interesse sono le regole in materia di remunerazione. Nonostante siano rilevanti soltanto per un numero limitato di banche di grandi dimensioni, avvertono le associazioni, tali complesse norme devono essere applicate da tutti gli istituti di credito in egual misura, con gli ingenti oneri che ne derivano in termini di tempo e risorse impegnate.

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Foto di Manfred Antranias Zimmer da Pixabay 

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