Open Innovation - nasce un club per grandi imprese e PA

 

Open Innovation ClubIl club riunisce grandi imprese e pubbliche amministrazioni, permettendo di aiutarsi tra loro a comprendere i modelli di Open Innovation, condividendo esperienze e idee.

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Si è svolto il 18 luglio l’evento di lancio dell’Open Innovation Club italiano, un programma di incontri riservati a grandi aziende ed alcune grandi amministrazioni pubbliche, coordinato dall’associazione Roma Startup e dall’advisor del programma, Gloria Gazzano, ospitato nella sede di ENEL.

Il format dell’iniziativa presentato alla platea prevede un calendario di incontri a porte chiuse, soggetti alla nota regola di riservatezza “Chatham House Rule”, in cui favorire co-apprendimento e condivisione tra grandi organizzazioni. In questo modo si intende favorire, insieme al racconto delle esperienze da mettere in condivisione, l’emersione e l’ammissione di insuccessi ed esperienze negative da parte dei partecipanti, con la garanzia di riservatezza.

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Cos’è e come funziona l’Open Innovation Club

Scopo dell’Open Innovation Club è favorire l’allineamento di know-how, linguaggi e metodologie tra le grandi aziende e PA con le best practice internazionali adottate nell’Open Innovation e nell’adozione di nuove tecnologie, e nell’operare nell’ecosistema delle startup. Si sviluppa attraverso eventi a struttura variabile, in sedi a rotazione, basati sull’ascolto di discussant esterni o su interventi e condivisioni tra i membri sui temi di interesse.

“Ci siamo resi conto della grande confusione che esiste nel Paese intorno all’industrializzazione dell’innovazione, con termini che emergono grazie a mode ma senza sottostante condivisione di corrispettive practice internazionali, fatto che porta le aziende ad agire senza strategia e reinventando la ruota, di fatto senza mai generare più che dei proof of concept”, commenta Gianmarco Carnovale, presidente di Roma Startup. “Quindi c’era bisogno di trovare un modo attraverso cui supportare i grandi gruppi nell’identificare le pratiche virtuose intorno ad un argomento su cui fino ad oggi c’è stata troppa mediaticità e poca sostanza, pur se declinata nella variante del consulente di turno”, spiega.

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“Al contrario l’Open Innovation Club aiuterà a fissare perimetri, percorsi e finalità reali, e metterà a disposizione dei propri membri delle occasioni di co-apprendimento tra pari, di interlocuzione con esperti prive di finalità commerciali, nonché fornire spunti per iniziative collaborative. Proprio questo sarà il valore aggiunto del collocamento all’interno di un’organizzazione senza scopo di lucro come la nostra”, prosegue Carnovale. “Pensiamo, grazie a questo programma che ci è stato ispirato da altri ecosistemi più maturi, di permettere alle grandi organizzazioni aderenti di poter finalizzare in modo concreto i loro effort nel settore e contemporaneamente avere un impatto positivo nell’investire in startup, cosa che fa parte della mission della nostra associazione”.

Tra i relatori dell’incontro di lancio l’assessore all’Innovazione del Comune di Roma Flavia Marzano, l’Innovation Evangelist Ivan Ortenzi, ed il CIO di ENEL Ernesto Ciorra.

Oltre ad ENEL che ha ospitato l’incontro, gli altri soggetti già membri di diritto dell’Open Innovation Club italiano in quanto soci di Roma Startup sono TIM, Ferrovie dello Stato Italiane, CISCO, Poste Italiane, Radio Dimensione Suono ed il Consorzio ELIS, a cui da pochi giorni si è aggiunta Google.

Numerosi gli altri soggetti italiani e stranieri in via di adesione tra le oltre trenta organizzazioni che hanno preso parte all’evento di lancio.

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