Linux vs Windows: con Ubuntu 9.10 potrebbe cominciare la scalata

 
Logo UbuntuIl confronto è d'obbligo perché nei giorni scorsi sono state rilasciate le nuove versioni dei sistemi operativi: il famoso Windows 7, con cui Microsoft vuole riprendersi dal fiasco di Vista, e Ubuntu 9.10, una delle più semplici ed efficaci distribuzioni (si chiamano così nel mondo Linux) open source del software gratuito che può vantare caratteristiche di stabilità e sicurezza molto superiori a Windows. Ubuntu, come si legge nella homepage del sito italiano, è una antica parola africana che significa umanità agli altri. 

Microsoft, con una quota di mercato del 92%, opera praticamente in regime di monopolio. La Apple con il suo MacOS - basato peraltro su un cuore (kernel) Unix - ha una quota del 5%, mentre Linux arriva appena all'1%. Tale valore si spiega anche con la circostanza che non c'è quasi nessun produttore che fornisce computers con il pinguino pre-installato (il simpatico volatile è il simbolo di Linux).

I motivi di una quota di mercato così bassa però sono da cercare pure nei complicati comandi di configurazione che Linux richiede e che solo gli "smanettoni" sono in grado di affrontare. 

Non è più così.

Ubuntu si "compra" con 5 (cinque) euro all'edicola sotto casa perché lo si trova nel DVD insieme a una delle tante riviste di informatica disponibili, oppure lo si scarica gratuitamente da internet. 

Prima di installare Ubuntu sul proprio hard disk, senza cancellare Windows e avendo sempre la possibilità di scegliere quale dei due sistemi avviare,  lo si può provare facendolo partire dal DVD o da una memory pen Usb, in modo da testare se tutte le proprie periferiche vengono riconosciute e configurate.

Installato in mezz'ora su un computer collegato alla rete Lan dell'ufficio, ha correttamente configurato l'accesso a Internet, al fileserver, alle stampanti di rete e agli altri computer che hanno directory condivise. Pure per il monitor con la webcam integrata non c'è stato alcun problema. La penna USB Bluetooth per lo scambio di file con lo smartphone e le normali memory pen USB si attivano più velocemente e funzionano meglio che su windows.

Ubuntu non è solo sistema operativo: vengono installati tutti i programmi necessari per lavorare o giocare, tutti sempre open source, gratuiti e facilmente configurabili con i famosi "wizard" (procedure guidate) che utilizza Windows. Citiamo solo Open Office, che sostituisce interamente ed egregiamente la suite Office di Microsoft, permettendo comunque lo scambio di files tra i due software.

Non era incluso Skype, ma lo si scarica da Internet e lo si installa in 2 (due) minuti senza dover digitare comandi, semplicemente cliccando quando richiesto, proprio come su Windows.

Non è incluso un software antivirus, ma non ce ne è bisogno! O, meglio, potrebbe servire per effettuare il controllo di altri pc windows collegati alla rete Lan, ma virus per Linux praticamente non esistono e il programma per accedere a Internet, Firefox, disponibile anche per Windows, è già protetto da malware e vanta velocità e caratteristiche che gli hanno permesso di essere il browser con una quota di mercato del 24%, secondo solo a Explorer.

Insomma, perchè bisogna pagare almeno 120 euro per l'upgrade a Windows 7 (250euro per la versione Professional), il software antivirus e MS Office se con Linux si hanno le stesse cose gratis?

Ma sopratutto usare Linux significa che non si deve combattere con un sistema operativo che deve essere aggiornato in continuazione per garantire la sicurezza contro i virus, che non si riavvia a causa degli errori causati dalle applicazioni e che quindi garantisce sicuramente minori oneri di gestione.

Ubuntu esiste anche in versione Server e per piattaforma Cloud Computing.

Chi lavora risponderà che non esiste il software gestionale da lui utilizzato nella versione per Linux, e far "girare" windows ed applicazioni complesse sotto Linux non semplifica e non riduce i costi informatici. Ma per tutto il resto e per tutte le applicazioni che ormai funzionano nel browser del proprio pc, Linux sembra proprio la soluzione migliore.

Avete mai provato a chiedere al negozio dietro l'angolo se vendono pc con Linux?  E' probabile che vi propongano solo i computer ultraportatili (quelli con schermo da 10 pollici), altri non ne hanno. Su tutti quelli con Windows, il prezzo che pagate include il costo della licenza Microsoft.

Per scalare le quote di mercato della compagnia di Bill Gates, l'Everest dei sistemi operativi, la comunità open source deve agire sulle Authority per la concorrenza, che obblighino i produttori di computer a fornire anche Linux come sistema operativo pre-installato. 

Nella Pubblica Amministrazione sono stati portati avanti molti progetti attraverso software open source con consistenti risparmi per il bilancio statale. Per approfondire: CNIPA .

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