Reindustrializzazione e rilancio delle aree industriali

 
La legge 181/89 è uno strumento agevolativo per le imprese che finanzia la reindustrializzazione e il rilancio delle aree industriali colpite da crisi di settore. I fondi sono gestiti dall'Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo Sviluppo d’impresa Spa (già Sviluppo Italia), che ha l'incarico di valutare i progetti ed erogare le agevolazioni.

I destinatari della legge sono le  piccole, medie e grandi imprese economicamente e finanziariamente sane e operanti nei seguenti settori:

  • attività estrattive e manifatturiere;
  • fornitura di servizi.

Possono usufruire delle agevolazioni gli investimenti da realizzarsi nelle aree di crisi individuate con norme emanate nel corso degli anni.

Nelle aree di crisi non ricomprese nella Carta degli Aiuti 2007-2013, gli interventi agevolativi sono limitati alla concessione di aiuti alle PMI.

Le agevolazioni sono riservate ai progetti che prevedono la creazione di nuove unità produttive e/o ampliamenti, ammodernamenti, delocalizzazioni, ristrutturazioni o riattivazioni di impianti esistenti che, in ogni caso, producano nuova occupazione in aggiunta a quella preesistente, e consistono in un contributo a fondo perduto che può arrivare:

  • al Centro-Nord fino al 25% degli investimenti ammissibili ;
  • al Sud fino al 40% degli investimenti ammissibili. In aggiunta, chi investe nel Sud può ottenere un finanziamento agevolato per un importo fino al 30% degli investimenti ammissibili; la durata massima è di 10 anni, compresi i primi 3 di ammortamento.

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati vengono concessi a condizione che l'Agenzia acquisisca una partecipazione temporanea di minoranza nel capitale sociale dell'azienda beneficiaria, riscattabile nell'arco di cinque anni.

In ogni caso è necessario che i soci dell'impresa beneficiaria apportino mezzi propri (capitale sociale) pari ad almeno il 30%.

Le agevolazioni sono erogate parallelamente allo stato di avanzamento dei lavori. Ciascun SAL deve essere pari almeno al 15% dell'intero programma investimenti. dell'investimento.

È possibile ammettere alle agevolazioni le spese sostenute per:

  • progettazione e studi di fattibilità;
  • fabbricati, opere murarie e infrastrutture;
  • nuove attrezzature e macchinari;
  • software informatici commisurati alla produzione e alle necessità gestionali dell'impresa.
  • brevetti relativi a nuove tecnologie e processi di produzione
  • mobili per ufficio e arredi

Sono escluse dalle agevolazioni le spese relative a:

  • studio e sviluppo dei prodotti;
  • scorte;
  • imposte, tasse, spese notarili;
  • fabbricati già agevolati;
  • attrezzature e macchinari usati;
  • beni acquisiti in leasing;
  • attrezzature non ammortizzabili;
  • investimenti realizzati prima della presentazione della domanda di agevolazione.

L'intervento è regolato da appositi contratti che disciplinano l'acquisizione della partecipazione, le regole di corporate governance e le modalità di way out obbligatoria.

Acquisizione della partecipazione
L'Agenzia acquisisce la partecipazione attraverso la sottoscrizione di parte dell'aumento di capitale:

  • in forma minoritaria;
  • per un periodo di tempo definito (max 5 anni).

Corporate governance
Nel periodo di permanenza nel capitale sociale dell'impresa, l'Agenzia richiede tra l'altro:

  • bilanci certificati;
  • budget e report periodici sull'andamento della gestione.

Way out
La cessione della partecipazione è obbligatoria e si realizza attraverso l'acquisto, a un prezzo predeterminato, della quota dell'Agenzia di norma  da parte dei soci privati al completamento del progetto e, comunque, non oltre i 5 anni dall'ingresso.
(Fonti: Invitalia Spa )

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