Stop al Patto di stabilità. Ancora flessibilità sulla politica di bilancio UE

Dombrovskis e Gentiloni - Photo credit: European Union, 2022 Photographer: Lukasz KobusLa Commissione ha deciso di confermare la sospensione del patto di stabilità anche per tutto il 2023. A fronte dell'incertezza connessa alla guerra in Ucraina, ai rincari e alle strozzature delle catene di approvvigionamento, Bruxelles lascia agli Stati membri margini per reagire attivando nuove misure di sostegno all'economia.

Al via la discussione sulla riforma del patto di stabilità e crescita

Nel 2020, ricorda la Commissione nella comunicazione sul pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi, l'attivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita ha permesso ai Paesi di UE rispondere rapidamente alle conseguenza dell'emergenza Covid e di mettere in campo aiuti a sostegno di famiglie e imprese che nel 2021 hanno messo l'Europa lungo un percorso di ripresa.

La guerra in Ucraina e le sue implicazioni a lungo termine sulla sicurezza energetica dell'UE mettono nuovamente a rischio gli scenari di crescita, imponendo un passaggio graduale dal sostegno straordinario generalizzato della pandemia a una normalità ancora di là da venire.

Patto di stabilità sospeso per tutto il 2023

In linea con gli orientamenti sulla politica di bilancio nel 2023 pubblicati il 2 marzo scorso dalla Commissione europea, il pacchetto di primavera del Semestre europeo, che contiene anche i Country reports e le raccomandazioni specifiche per paese, indica la linea della prudenza sul fronte della politica di bilancio, ma ammette che la crescita potrebbe essere più debole del previsto e il sostegno all'economia non può essere interrotto troppo repentinamente.

I 27 dovranno quindi trovare un equilibrio tra il sostegno agli investimenti, in particolare per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, e il contenimento della spesa pubblica nazionale, e dovranno adottare misure temporanee e mirate per mitigare l'impatto della crisi energetica su famiglie e imprese e per fornire assistenza umanitaria alle persone in fuga dall'Ucraina. 

Alla luce della forte incertezza, Bruxelles ritiene inoltre giustificata l'estensione della clausola di salvaguardia generale fino al 2023 e la sua disattivazione dal 2024. "Mentre affrontiamo il nuovo periodo di turbolenza causato dall'invasione russa dell'Ucraina, i governi devono anche disporre della flessibilità per adattare le loro politiche a sviluppi imprevedibili. L'estensione della clausola di salvaguardia generale al 2023 riconosce l'elevata incertezza e i forti rischi al ribasso in una situazione in cui lo stato dell'economia europea non si è normalizzato", ha spiegato il commissario per l'Economia, Paolo Gentiloni.

Nuovi orientamenti su possibili modifiche al quadro di governance economica saranno presentati dalla Commissione dopo la pausa estiva e in tempo utile per il 2023.

Per approfondire: Inflazione e rincari rischiano di cambiare il Recovery Plan

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