La corsa contro il tempo per approvare il Piano energia e clima - PNIEC

PNIEC - Photo by Tom Fisk from PexelsNon sono tanto i contenuti del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) ad essere messi in discussione dalla Conferenza unificata, quanto l’urgenza con cui Regioni ed Enti locali hanno dovuto esaminare documenti complessi e articolati. 

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I tempi stretti hanno infatti portato le Regioni e Province autonome a dare sì il via libera al PNIEC ma senza formulare osservazioni organiche, concrete e costruttive, utili per correggere i limiti che caratterizzano l’impianto del Piano. Insomma, un parere frettoloso per rispettare i tempi europei: il 30 e 31 gennaio infatti si riunirà il Technical working group a Bruxelles per illustrare i Piani dei Paesi UE. 

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Conferenza unificata: sul PNIEC confronto inadeguato

Il parallelismo tra la redazione del Piano e il percorso di Valutazione Ambientale Strategica non ha facilitato il lavoro, si legge nel documento della Conferenza unificata: invece che un indispensabile e potente strumento per la costruzione di un Piano concordato e di più lungo respiro, la VAS è risultata uno strumento depotenziato. 

E non è ancora chiara l’emissione del parere motivato e di come, nello stesso, si terrà conto del parere della commissione tecnica. In tale condizione, si ritiene che il confronto tecnico non sia stato condotto in maniera adeguata da un punto di vista procedurale.

A queste considerazioni le Regioni aggiungono che il tavolo ristretto di confronto non è stato messo nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi condivisi che si era prefissato per apportare sostanziali benefici nel processo di costruzione/revisione del Piano. 

Lo dimostra la tempistica con la quale il Piano revisionato è stato trasmesso al coordinamento CAE, lasciando alle Regioni un tempo insufficiente per valutarne le revisioni, peraltro non definitive e suscettibili di ulteriore modifica. 

Un’eccessiva compressione dei tempi che ha determinato come conseguenza l’inserimento o la modifica di misure non adeguatamente valutate dal punto di vista del sistema energetico e degli effetti ambientali. 

“Questo fatto, associato al continuo rimando nel documento a successivi momenti di approfondimento e aggiornamento degli effetti, alla necessità di adeguamenti normativi e regolamentari per creare le precondizioni per l’effettiva realizzabilità degli interventi, oltre che alla difficoltà tecnica vera e propria per la realizzazione di quanto indicato”, si legge nel parere delle Regioni, “porta a ritenere necessaria l’integrazione nel merito del PNIEC con alcuni punti fondamentali, ampiamente condivisi tra le Regioni e le Province autonome e ritenuti imprescindibili per poter esprimere parere favorevole al Piano in esame”.

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