Finanziamenti alle Pmi: firmato l'accordo tra ABI, BEI e Confindustria

Giulio Tremonti Credit © European Communities, 2009La troika BEI-ABI-Confindustria ha firmato oggi a porte chiuse, alla presenza del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, un accordo quadro che punta ad incrementare i finanziamenti alle Pmi, in particolare quelli in R&D. L’intesa prevede una collaborazione inter-istituzionale, che si dipana su diversi settori.

Vediamone i principali obiettivi:

  • dare ampia diffusione agli strumenti predisposti dalla BEI, con particolare riferimento alle misure di semplificazione dei prestiti per le PMI, assicurando alle imprese beneficiare le migliori condizioni di finanziamento possibili;
  • stimolare un rapido utilizzo delle linee di credito messe a disposizione dalla BEI alle banche intermediarie, contribuendo al miglioramento e alla standardizzazione della relativa reportistica;
  • attivarsi per supportare gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione promossi da imprese private o pubbliche;
  • collaborare al progetto Nord-Sud di Confindustria diretto alla realizzazione di progetti ad alta tecnologia in tutto il territorio nazionale;
  • sostenere gli investimenti delle grandi imprese e la realizzazione delle grandi opere strategiche.

Un équipe composta dai rappresentanti dei tre enti valuterà periodicamente i risultati raggiunti e individuerà nuove iniziative volte a migliorare la sinergia.

Nel corso del 2008 i finanziamenti BEI al sistema economico italiano sono stati pari a 8,3 miliardi (+48% sul 2007), raggiungendo uno stock di finanziamenti in essere di 45 miliardi di euro. Sul totale dei nuovi prestiti, 2,5 miliardi sono stati destinati, con l’intermediazione dei 25 gruppi bancari italiani partner della BEI, alle Pmi, attivando programmi di investimento cofinanziati da BEI e Banche partner per circa cinque miliardi.

A firmare l’accordo, in rappresentanza della BEI, c’era Dario Scannapieco, Vicepresidente responsabile per Italia, Malta e Balcani Occidentali. “Con questo Accordo si svilupperà la collaborazione fra le tre istituzioni, in modo da permettere alle imprese italiane, soprattutto di medie e piccole dimensioni, di poter accedere con più facilità e in modo crescente agli strumenti finanziari di cui la BEI dispone e a quelli che potremo studiare insieme ad ABI e Confindustria, a cui vanno i miei ringraziamenti per aver sostenuto questa iniziativa - ha commentato Scannapieco - con il comune intento, in questo momento di crisi, di arginare gli effetti della recessione e gettare le basi per una ripresa economica solida a duratura”.

"L'accordo si incardina nell'impegno complessivo di Confindustria per aumentare gli strumenti a disposizione delle imprese - ha fatto notare il numero uno di viale dell’Astronomia, Emma Marcegaglia - e investire sulle vere leve dello sviluppo: ricerca, Innovazione e progetti strategici. E’ un'esigenza cruciale, se vogliamo non semplicemente sopravvivere alla crisi ma superarla davvero con un sistema economico più forte e competitivo”.

Sempre nella giornata di oggi, nel corso della terza edizione dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio degli interventi anti-crisi, più noto come “Credit and Liquidity day”, il ministro Tremonti ha comunicato alla stampa l’avvenuta firma del decreto relativo alle garanzie Sace per le aziende creditrici della Pubblica Amministrazione. Il provvedimento autorizza la Sace a intervenire in garanzia dei prestiti concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari alle aziende creditrici della PA. La Sace può anche intervenire in co-assicurazione e riassicurazione delle polizze contro il rischio di mancata riscossione dei crediti emesse da compagnie assicurative in favore delle imprese creditrici nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Questa la dichiarazione di Tremonti: “Tra Sace, Cassa Depositi e Prestiti e altro abbiamo movimentato circa 20 miliardi di euro, cui vanno ad aggiungersi circa 7 miliardi degli strumenti ibridi per le banche", ha spiegato Tremonti, aggiungendo che con l'effetto leva si arriva ad una cifra compresa fra 100 e 200 miliardi, più di quanto stimato a marzo”.
(a cura di Alessandra Flora)

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