Export e turismo: siglato a palazzo Chigi un accordo per il Made in Italy

Adolfo UrsoNel 2009 saranno il turismo e le esportazioni a salvarci? Questi due settori si candidano nel futuro prossimo come volano per la ripresa dell’economia italiana. Ad affermarlo il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, a margine della firma del protocollo per il rilancio del Made in Italy all'estero con il sottosegretario con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla

L’accordo ha una durata triennale, ma potrà essere ripetuto per altri tre anni. La stipula sancisce la cooperazione tra le due strutture per raggiungere il comune obiettivo di rilancio del sistema e del marchio Italia, potenziando gli interessi delle competenze italiane a livello internazionale.

Secondo Urso: “il 30% del prodotto interno lordo italiano è determinato dalle esportazioni che, tra l'altro, hanno trainato tutta la crescita del Pil degli ultimi cinque anni - spiega Urso - il 10-12% del Pil  è determinato dal settore turismo, quindi, i due settori insieme export e Made in Italy nel mondo, di fatto rappresentano il 40-42% del Pil italiano e sono - continua il sottosegretario - i due settori sui cui occorre puntare in questa fase di crisi per poter resistere e reagire meglio, i dati lo dimostrano”.

In questo contesto l’internazionalizzazione rappresenta un altro tassello fondamentale: per Urso è necessario che “le nostre imprese del turismo si internazionalizzino cogliendo le opportunità nei Paesi stranieri, perchè il settore turistico è quello su cui si può oggi puntare”.

Un altro punto focale è la rifoma dell’Enit, che avverrà attraverso il taglio dei costi e la riduzione dei numero dei componenti del Cda, ma che non prevede il commissariamento.

“Io e Matteo Marzotto (presidente in carica dell’Ente) - ha spiegato il sottosegretario Brambilla a margine della firma del protocollo di intesa - vogliamo riformare l’Enit, ottimizzando al meglio quelle che sono le risorse  di cui l’Enit è detentore e quindi ridurre il più possibile i costi”. Secondo Brambilla “un Cda di 16 membri fa anche fatica a riunirsi”; per questo l’intendimento è di “ridurre i componenti, ma anche riformare” la struttura.

Ad onor del vero, nel 2008, il turismo italiano non ha di certo brillato. Tra gennaio e settembre 2008, secondo i dati presentati a Palazzo Chigi, la stima di perdita nel settore turistico totale oscilla fra il 5 e il 15%, con punte del 17% al Sud. Uno spiraglio è rappresentato dai dati sulla prima parte della stagione invernale 2008-2009, rivelatisi migliori del previsto.

Sicuramente la neve ha contribuito all'anticipazione delle vacanze sugli sci, con positive ricadute su questo inizio di stagione, ma il merito -  afferma Michela Vittoria Brambilla, in pole position per il posto del ministro del Turismo - sarebbe anche dei nuovi pacchetti vacanza competitivi e vincenti presentati dalle imprese italiane.
(Alessandra Flora)

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