Art-bonus, guida e chiarimenti sul credito d'imposta

Art bonus - Foto di Iván Rivero da PexelsIn che cosa consiste, quali sono le principali novità e le risposte alle domande più frequenti relative all'Art-bonus, il credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.

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Ecco una panoramica a proposito del credito d'imposta Art-bonus, l'agevolazione che sostiene il mecenatismo a favore del patrimonio culturale, che nel corso degli anni ha riscontrato un interesse sempre crescente da parte di imprese, cittadini, fondazioni bancarie e assicurative. 

Cos'è e a chi spetta l'Art-bonus?

Istituito dal DL n. 83/2014, l'Art-bonus consiste in un credito d'imposta del 65% spettante per erogazioni in denaro da parte di persone fisiche o giuridiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa.

In particolare, il beneficio è valido per le erogazioni liberali in denaro effettuate per i seguenti scopi:

  • manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
  • sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti;
  • realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
  • erogazioni liberali effettuate per i suddetti tipi di intervento, direttamente a favore dei concessionari o affidatari dei beni oggetto di manutenzione, protezione e restauro.

La misura, operativa dal 2014 per favorire il mecenatismo culturale, ha finora raccolto più di 785 milioni di euro su tutto il territorio nazionale e coinvolto oltre 38.351 mecenati.

Guida aggiornata all'Art-bonus

Con la circolare n. 34/E del 28 dicembre 2023, sentito il Ministero della Cultura, l’Agenzia delle Entrate fornisce un quadro complessivo della misura e alcuni chiarimenti interpretativi rispetto a quanto già esposto in precedenti documenti di prassi e risposte ad istanze di interpello, alla luce sia delle modifiche normative intervenute nel tempo che delle richieste pervenute da parte dei contribuenti.

Nel dettaglio, la circolare passa in rassegna l’ambito soggettivo e quello oggettivo dell’agevolazione, l’utilizzo e la rilevanza del credito d’imposta, gli adempimenti previsti in capo ai mecenati e in capo ai beneficiari delle elargizioni. Vengono aggiunte, inoltre, ulteriori indicazioni sull’applicabilità della ritenuta d’acconto del 4% nei confronti di erogazioni liberali da parte di regioni, province, comuni ed altri enti pubblici e privati.

Art-bonus, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate

No all'Art-bonus per i finanziatori della fondazione "intermediaria"

Le erogazioni liberali ricevute in denaro dall’ente filantropico, che promuove iniziative a favore di una fondazione teatrale, per il sostegno delle sue attività, non possono beneficiare dell’Art-bonus. Con la risposta n. 44/2024 l'Agenzia delle Entrate ha spiegato che, in questo caso, si tratterebbe di elargizioni destinate indirettamente al sostegno del teatro, che, come tale, è la sola fondazione a poter ricevere contributi ammissibili al beneficio fiscale.

Ok all'Art-bonus per mecenati che restaurano monumento pubblico 

Sono ammissibili all'Art-bonus le erogazioni liberali versate al Comune per il restauro e la manutenzione di un bene di proprietà dell’ente locale, di interesse artistico e storico, qualificabile come 'bene culturale pubblico'. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 414/2023, in linea con il parere espresso sulla questione dal Ministero della Cultura.

Ammesse all'Art-bonus le donazioni a fondazioni private che gestiscono immobili pubblici

Con la risposta n. 411/2023, l'Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento in merito all'ammissibilità delle donazioni in denaro per le fondazioni private. Nel dettaglio, rientrano nell'agevolazione le erogazioni liberali a favore di una fondazione di diritto privato destinate alla manutenzione, conservazione e valorizzazione dell'immobile di proprietà della Regione in cui la fondazione ha sede e svolge la propria attività, se tale immobile è giuridicamente qualificabile come bene culturale.

Via libera all'Art-bonus per le fondazioni riconosciute dal MIC

Si considerano ammissibili all’Art-bonus le erogazioni liberali in denaro destinate ai lavori di manutenzione, protezione e restauro del patrimonio della Fondazione che rientra, secondo il parere del Ministero della Cultura, nel novero degli istituti o luoghi della cultura destinatari dei contributi agevolabili. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 357/2023.

Ok Art-bonus per le fondazioni musicali 

Con la risposta n. 331/2023, l'Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti in merito ai requisiti di ammissibilità per le fondazioni con natura sostanzialmente pubblicistica. Nel dettaglio, questi enti possono essere ammessi all’agevolazione per le erogazioni liberali destinate a sostenere alcuni complessi monumentali condotti in comodato, fornendo un sistema di contabilizzazione a garanzia dei benefattori mecenati, nonché comunicando mensilmente al Ministero della Cultura l'ammontare delle donazioni. 

Via libera all'Art-bonus se la fondazione cura beni di appartenenza pubblica

Sono ammissibili all'Art-bonus le erogazioni liberali in denaro destinate al sostegno degli interventi di manutenzione, protezione e restauro dell'immobile sede di una fondazione e dei beni d'arte presenti, se l’ente di natura sostanzialmente pubblica  - nonostante il suo carattere formale di ente privato - è annoverabile tra gli istituti o luoghi della cultura ai sensi del Codice dei beni culturali. È quanto chiarito dal Fisco con la risposta n. 270/2023.

Ok all'Art-bonus solo per i contributi spontanei

Con la risposta n. 266/2023 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d’imposta per il finanziamento di iniziative di carattere culturale spetta per le erogazioni volontarie e non derivanti da impegni specifici, a prescindere dagli scopi a cui sono destinate. Quindi, il contributo versato annualmente per statuto alla Fondazione dai soggetti fondatori dell’ente stesso e destinato al proprio fondo di gestione non può essere considerato un’erogazione liberale ammissibile ai fini dell'Art-bonusanche se riservato al sostegno dell’attività concertistica.

Art-bonus, come determinare l'appartenenza pubblica dell'immobile

Il requisito della ''appartenenza pubblica'' degli istituti e dei luoghi della cultura che consente l’accesso all'Art-bonus si considera soddisfatto non solo per l'appartenenza allo Stato, alle Regioni e agli altri Enti territoriali, ma anche al ricorrere di altre caratteristiche del soggetto destinatario delle erogazioni. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 66/2023.

No all'Art-bonus per mostra privata in luogo pubblico

La collezione storica del design italiano, esposta in un museo dato in uso a una Fondazione da un Comune, non è un bene culturale pubblico e, quindi, le erogazioni liberali ricevute dalla stessa Fondazione non possono essere ammesse all'Art-bonus. Con la risposta n. 546/2022 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sola concessione di uno spazio pubblico, non integra, infatti, il requisito dell'appartenenza pubblica.

Ammesse all’Art bonus le liberalità a favore dell’orchestra

Un’associazione che programma annualmente la stagione concertistica dei musicisti iscritti, componenti un’orchestra sinfonica, potrà fruire dell’Art-bonus in merito alle donazioni ricevute dai privati per il sostegno dell’attività artistica. Considerato anche il parere tecnico acquisito dal ministero delle Cultura, l’agevolazione spetta a tutti gli iscritti al Fondo per lo spettacolo, a prescindere dalla percezione o meno dei contributi. Il chiarimento è contenuto nella risposta dell’Agenzia n. 542/2022.

Ok all'Art-bonus solo per le ristrutturazioni, non per il generico sostegno all’ente

Una fondazione istituita come ente di diritto pubblico e poi trasformata in fondazione di diritto privato che ha avuto in concessione dal dipartimento del Territorio del MEF l’immobile storico in cui risiede e l’annesso museo, potrà fruire dell’Art-bonus per gli interventi di restauro e manutenzione eseguiti sullo stesso edificio. La precisazione arriva dall’Agenzia con la risposta n. 464/2020.

Senza appartenenza pubblica, precluso l’accesso all’art-bonus

Con le risposte n. 451/2020, n. 452/2020, n. 453/2020, l’Agenzia delle Entrate ha risolto tre diverse istanze di interpello aventi a oggetto i requisiti per beneficiare del credito di imposta di cui all'articolo 1 del Dl 83/2014. In particolare i quesiti ruotano intorno al corretto inquadramento dei beni la cui detenzione a vario titolo consente di fruire del bonus.

Ok all’agevolazione Art-bonus per erogazioni a favore della Fondazione

Il complesso monumentale cittadino di particolare interesse storico e culturale può essere considerato un luogo della cultura di appartenenza pubblica e, di conseguenza, le erogazioni liberali dirette a sostenerlo possono beneficiare del credito d’imposta Art-bonus. È la sintesi della  risposta  n. 176/2020 dell’Agenzia, resa nei confronti della Fondazione istante che si occupa della tutela e della valorizzazione del complesso storico attraverso l’organizzazione di eventi, mostre, attività culturali e spettacoli.

Donazioni alla fondazione, via libera all'Art-bonus se il bene è di appartenenza pubblica

Usufruiscono dell'Art-bonus i contributi diretti alla fondazione per il restauro della villa storica concessa in uso dal Comune e sede del museo gestito dalla fondazione stessa e contenente una collezione non di proprietà pubblica. Niente agevolazione, invece, per le erogazioni liberali dirette esclusivamente all’ente. È quanto chiarito, in sintesi, dal Fisco con la risposta all’interpello 262/2019.

Le donazioni a un ente privato non possono fruire dell’Art-bonus

Le donazioni di denaro a favore del museo appartenente a una Fondazione privata che promuove e diffonde la cultura e l’arte non possono fruire dell’Art-bonus. È quanto stabilito dall’Agenzia dell'Entrate in risposta all’interpello n. 250/2019 alla Fondazione che ha utilizzato uno spazio del Comune, aggiudicatosi con un bando di gara, per la costruzione del museo.

I numeri dell'Art-bonus

Lo scorso 5 febbraio, in occasione del lancio del concorso Art-bonus 2024, il Ministero della Cultura (MIC) ha reso noti i risultati della misura registrati alla fine del 2023.

Nel dettaglio, sono oltre 2.500 gli enti registrati al portale abilitante per ricevere le erogazioni che ricadono nell'Art-bonus. Gli stessi enti, complessivamente, hanno pubblicato sulla piattaforma dedicata un totale di 6.100 raccolte fondi.

L'Art-bonus, operativo dal 2014 per favorire il mecenatismo culturale, ha finora raccolto più di 878 milioni di euro su tutto il territorio nazionale e coinvolto ben 39 mila mecenati.

Questa ottava edizione del concorso dedicato all'agevolazione, che coincide con il decennale dell’entrata in vigore della legge Art-bonus (legge n.106-2014), registra un numero di progetti ammissibili ancora più elevato rispetto alle precedenti edizioni: "un segnale di grande vivacità dei territori e di una costante crescita del mecenatismo, sia pure a macchia di leopardo sull’intero territorio nazionale", si legge in una nota del dicastero.

Per approfondire consulta la scheda sintetica del concorso Art-bonus 2024

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