Codice appalti - Confartigianato, piccole imprese escluse da gare pubbliche

Appalti pubbliciI criteri ambientali minimi previsti dal Codice Appalti rendono “quasi impossibile” per una piccola impresa partecipare a una gara d’appalto pubblico. E’ la denuncia di Confartigianato, recepita per la prima volta da Antitrust e ANAC.

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Partecipare a una gara d’appalto pubblico, spiega Confartigianato, è quasi impossibile per un piccola impresa. A bloccare l’accesso sono i criteri ambientali minimi "imposti da decreti del Ministero dell’ambiente e inseriti nel nuovo Codice dei contratti pubblici per attuare il Piano nazionale sugli acquisti verdi della Pubblica amministrazione".

Nel concreto, il Codice Appalti (D.lgs 50-2016), che recepisce disposizioni europee del 2003, prevede che le pubbliche amministrazioni debbano acquistare beni e servizi tenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nelle fasi di produzione, utilizzo e smaltimento. Le società interessate a lavorare con il Sistema Pubblico devono, quindi, disporre di prodotti, servizi e organizzazioni che rispettino specifici criteri ambientali minimi.

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Tutto questo, denuncia Confartigianato, si è trasformato in una sorta di "barriera di oneri burocratici pressoché invalicabile per i piccoli imprenditori" che consente l’accesso alle gare pubbliche "soltanto ad una manciata di aziende".

Si tratta, afferma la confederazione degli artigiani, di una "situazione insostenibile" per un settore come quello delle costruzioni, "che soffre ancora pesantemente gli effetti della crisi".

La battaglia portata avanti da tempo e in differenti sedi da Confederazione ha, nelle scorse ore, ricevuto l'attenzione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) e dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). La prima ha accolto le segnalazioni degli artigiani e ha avviato un’istruttoria di approfondimento sulla questione; la seconda ha aperto un tavolo di confronto con le organizzazioni d’impresa per analizzare gli aspetti critici nell’applicazione dei criteri minimi ambientali e, in particolare, quelli che introducono "clausole inique e sproporzionate per le imprese".

Nella lettera che convoca le associazioni per il tavolo del 23 novembre, l’ANAC annuncia l’impegno a individuare soluzioni semplificate per garantire la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese (PMI) alle gare pubbliche, assicurando al contempo il raggiungimento degli obiettivi del Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale degli acquisti della Pubblica amministrazione.

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