Agenda digitale: Kroes, Italia potenzi le infrastrutture per la banda larga

 

Neelie Kroes - Vice-President EC in charge of Digital Agenda - Credit © European Union, 2012 "Apprezzo l'alta considerazione che il governo Monti dimostra di avere verso l'Agenda digitale, di cui valuta il potenziale per l'economia e la società", ma l'Italia dovrebbe investire di più nel potenziamento delle infrastrutture per la banda larga e pensare politiche per l'alfabetizzazione digitale. Questo il giudizio della vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per la Digital Agenda Neelie Kroes in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

"Le azioni previste da Roma - per realizzare gli obiettivi dell'Agenda digitale dell'Unione europea - vanno tutte nella direzione giusta: dalle infrastrutture all'e-commerce, dall'e-governement all'alfabetizzazione, dalla ricerca alle smart city", afferma la Kroes dalle pagine del Corriere. L'investimento nelle 'città intelligenti' - 260 milioni di euro per il Sud e 700 per il Centro e Nord Italia - "dimostra che il governo vede questo campo d'azione come misura chiave per la crescita", continua la commissaria.

Tuttavia, lo stivale continua a registrare una performance alquanto negativa nell'uso di Internet: "l'Italia è agli ultimi posti nell'uso del web: l'anno scorso solo il 57% degli italiani ha usato il web, contro il 71% dei cittadini europei". "Le connessioni veloci mancano a un gran numero di Pmi, specialmente nel design, nel turismo e in altri settori chiave dell'economia italiana", sottolinea Kroes. Altro settore critico è l'e-government, dato che "l'uso dei servizi pubblici online da parte degli italiani rimane il più basso d'Europa, il 22% contro una media del 41%".

Per colmare questo divario digitale con il resto d'Europa, la commissaria Kroes suggerisce di utilizzare "i fondi strutturali europei, in modo che l'Italia raggiunga gli obiettivi prefissati nell'Agenda Digitale", vale a dire banda larga per tutti entro il 2013 e connessione generalizzata in banda ultralarga 50-100 Megabit entro il 2020. Oltre ai fondi, sono necessarie anche "politiche per promuovere l'alfabetizzazione digitale e per diffondere servizi pubblici online molto più facili da usare". I fondi strutturali devono servire soprattutto per migliorare le infrastrutture, e la strada migliore per farlo è integrare diversi tipi di tecnologie quali la fibra ottica, la Lte (la banda larga mobile) e la Fttc (dove si utilizza la fibra ottica come mezzo trasmissivo per sostituire completamente o parzialmente la rete di accesso locale tradizionale in metallo), spiega la commissaria.

Per quanto riguarda la proposta della Commissione di raccomandare agli Stati membri una metodologia di costo per le tecnologie, Kroes ha affermato che questa "è ancora in fase di lavorazione. Creeremo i giusti incentivi affinché le aziende siano efficienti, investano e adottino le migliori soluzioni tecnologiche per soddisfare la domanda crescente di connessioni veloci. Il nostro intento è di salvaguardare la concorrenza e stimolare gli investimenti nella rete di nuova generazione, sia da parte degli ex monopolisti che degli operatori alternativi".

La commissaria per l'Agenda digitale si è espressa anche sull'emendamento al decreto semplificazioni sul sistema unbundling approvato alla Camera e successivamente modificato. L'emendamento ha in oggetto l'affitto disaggregato all'ingrosso delle linee telefoniche e dei servizi connessi da parte di Telecom Italia. "In linea di principio apprezziamo l'ispirazione pro-concorrenza che sottende l'emendamento. Tuttavia dobbiamo assicurarci che le nuove regole siano conformi con quelle europee, in particolare per quanto riguarda i poteri dell'Agcom", ha concluso la vicepresidente della Commissione europea.

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Sito ufficiale della commissaria all'Agenda digitale

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