Governo e imprese al tavolo della crescita. Accordo sul menu'

 

EuroConcluso, dopo poco meno di tre ore, il vertice in programma questa mattina, a Palazzo Chigi, tra Governo e imprese. Tra i punti all'ordine del giorno: approfondire il documento elaborato dalle organizzazioni imprenditoriali il 1° agosto, contenente le proposte per l'Italia e il futuro dell'euro e dell'Unione europea, in particolare alla luce dell’Agenda per la crescita del Governo, e discutere il contributo delle parti sociali al miglioramento della produttività e competitività del sistema produttivo italiano.

Da una parte del tavolo, il Presidente del Consiglio Mario Monti, accompagnato dai Ministri Corrado Passera, Vittorio Grilli, Elsa Fornero, Enzo Moavero-Milanesi, Filippo Patroni Griffi, dal Sottosegretario Antonio Catricalà e dal Vice-Ministro Michel Martone; dall'altra, la delegazione degli imprenditori composta dai Presidenti di Confindustria Giorgio Squinzi, dell’ABI Giuseppe Mussari, di Rete Imprese Giorgio Guerrini, dell’ANIA Aldo Minucci e dell’Alleanza delle Cooperative Luigi Marino. Tre i piatti che mettono tutti d'accordo: crescita, produttività e lavoro.

Nel corso della riunione il premier Monti ha sottolineato di aver "apprezzato a nome di tutto il governo le considerazioni contenute nel documento illustrato dalle organizzazioni degli imprenditori e le proposte evidenziate per rilanciare il Paese, di cui il governo terrà conto nel finalizzare il cronoprogramma che verrà definito per dare attuazione all'Agenda per la crescita".

Ha poi assicurato che il Governo continuerà a intervenire "su fattori di contesto fondamentali per la produttività e la competitività delle imprese come le infrastrutture (per cui si punta a sbloccare investimenti per un totale di 50 miliardi di euro entro fine legislatura), l'innovazione e la ricerca (con i prossimi provvedimenti sull'Agenda Digitale), la semplificazione fiscale e l'efficienza della macchina giudiziaria".

Aggiungendo che oggi "è giunto il momento di affrontare il tassello fondamentale del lavoro. Secondo il premier, "è necessario che le parti sociali trovino un terreno di dialogo comune per intervenire sui fattori di produttività di ogni singola impresa, quali ad esempio gli interventi microeconomici, la formazione professionale, l'affermazione dell'apprendistato come principale strumento di contrasto della grave disoccupazione giovanile, e l'attivazione di contratti di solidarietà espansiva, che combinano cioè il lavoro di giovani e anziani".

A seguire, le organizzazioni imprenditoriali hanno tenuto una conferenza stampa nella sede dell'Associazione bancaria italiana, per fare il punto sull'incontro.

Squinzi ha riscontrato un un clima "costruttivo", sottolineando che i "ministri hanno risposto in maniera puntuale alle nostre osservazioni. Oggi c'é stato l'avvio di un percorso che ci auguriamo possa essere costruttivo per il futuro". Questo fa ben sperare che ci sia "un autunno un pò meno bollente".
Due le sue preoccupazioni: i dati sulla disoccupazione giovanile, oltre il 35%, che "come imprenditore e cittadino mi angosciano", e il settore farmaceutico che, oggetto di tre provvedimenti in otto mesi che lo hanno depotenziato, va "sottoposto a una attenzione particolare perché é a rischio di perdite di investimenti dei grandi gruppi internazionali".

Mussari ha apprezzato gli impegni presi dal governo di "non aumentare l'iva e reperire le risorse attraverso i tagli di spesa", di "recepire entro novembre la direttiva europea sui tempi di pagamento" e "a che la delega fiscale sia approvata entro l'anno". Ha poi assicurato che "non mancherà il nostro impegno per favorire la capacità competitiva del Paese", sottolineando, anch'egli, la "buona comunione di opinioni" tra le parti.

Guerrini ha manifestato la "condivisione totale" con l'esecutivo "sulla necessità di ricreare un ambiente favorevole all'impresa", nonchè di "accrescere la competitività attraverso lo sfoltimento della burocrazia e una maggiore flessibilità del lavoro e degli orari", definendo molto pragmatiche le risposte date in tal senso dal governo, in controtendenza rispetto a quanto visto in passato.

Gli incontri con le parti sociali proseguiranno, l'11 settembre, con i sindacati.

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