Piano PAC 2023-27: terre abbandonate ai giovani grazie ai fondi europei

 

Agricoltura - Photo credit: Foto di FelixMittermeier da Pixabay A fare il punto sulle opportunità di finanziamento per il recupero e la valorizzazione dei beni in disuso, un seminario promosso da Sibater - il progetto PON GOV che supporta i Comuni nell'attuazione della Banca delle terre - in collaborazione con IFEL, sulle forme di sostegno previste dal Piano strategico PAC e in particolare dai fondi per lo sviluppo rurale.

Finanziamenti ISMEA ai giovani per acquisto terreni agricoli

Grazie a Sibater (acronimo di Supporto istituzionale alla Banca delle terre), ha spiegato Simona Elmo del Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi Politiche europee di IFEL, “quasi 400 Comuni hanno iniziato un censimento dei terreni abbandonati, per un totale di 11mila ettari, propedeutico all'avvio di piani di valorizzazione dei beni in disuso per progetti imprenditoriali principalmente ad iniziativa giovanile”. Ma lo startup di questi interventi e la loro sostenibilità economico-finanziaria nel tempo richiedono un lavoro di scouting per reperire risorse finanziarie a sostegno delle nuove attività imprenditoriali, a cominciare da quelle del nuovo Piano PAC 2023-27.

A proporre una prima ricognizione delle opportunità di finanziamento per i progetti collegati alla banca delle terre, e in particolare per le neo imprese a guida giovanile, è stato Enrico D’Angelillo, Esperto di Politiche di Sviluppo rurale dell'ISRI, l'Istituto di Studi sulle Relazioni industriali.

Cosa prevede il Piano strategico PAC 2023-2027?

I fondi FEASR per la valorizzazione delle terre abbandonate nel Piano PAC

La Banca delle terre regionali e la Banca delle terre gestita da Ismea sono entrambe citate dal Piano strategico PAC (PSP) non solo tra gli strumenti della strategia di ricambio generazionale, ma anche tra le vie per favorire lo sviluppo imprenditoriale nelle aree rurali, ha ricordato D'Angelillo.

In base alla bozza di PSP presentata dal Mipaaf alla Commissione europea ed ora oggetto di revisione alla luce dell'accordo di giugno sul riparto delle risorse FEASR e del relativo cofinanziamento nazionale, i fondi non sono da ricercare solo nel budget da 1,2 miliardi destinato a insediamento giovani agricoltori e sostegno complementare al reddito. Azioni di valorizzazione di terreni in disuso potrebbero trovare spazio concreto in diversi dei 76 interventi del FEASR 2023-27.

Il Piano PAC programma infatti le risorse per lo sviluppo rurale con riferimento a otto macroaree, articolate a loro volta in un totale di 76 interventi. E' da questi interventi che, con le specifiche territoriali previste dai Complementi regionali di attuazione del Piano nazionale (in sostituzione dei vecchi PSR), discenderanno i bandi per l'accesso ai contributi.

Sviluppo rurale nel Piano PAC 2023-27 - Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Tra gli interventi di potenziale interesse per finanziare progetti di valorizzazione delle terre in stato di abbandono e l'avvio di neo imprese agricole, forestali ed extra agricole, D'Angelillo ha individuato:

Intervento 40 – Investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 41 – Investimenti non produttivi agricoli con finalità ambientale

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 45 – Investimenti in infrastrutture con finalità ambientali

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 53 – Insediamento giovani agricoltori

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 55 – Avvio di nuove imprese connesse alla silvicoltura

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 56 – Startup non agricole

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 64 – Cooperazione per il ricambio generazionale

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Intervento 67 – Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages

Credit: Enrico D’Angelillo - ISRI

Le opportunità, però, potranno anche aumentare. Secondo D'Angelillo il Mipaaf continuerà ad affinare il PSP anche dopo il via libera di Bruxelles e ulteriori specificazioni degli interventi potranno venire dall'elaborazione dei Complementi per lo sviluppo rurale (CSR).

Anche se quanto previsto dal Piano nazionale non potrà essere cambiato dalle Regioni, ha chiarito infatti D'Angelillo, attraverso i CSR sarà possibile declinare gli interventi in base a specifiche esigenze territoriali, chiarendo priorità, criteri di selezione, specifiche tecniche dei progetti ammissibili, oltre a definire cronoprogrammi e modalità di attuazione. Alcune Autorità di gestione potrebbero quindi scegliere di favorire nelle procedure di selezione i progetti che insistono su terre abbandonate di proprietà comunale e quelli proposti da giovani.

Per approfondire: PAC 2023-27: come cambiano i fondi europei per lo sviluppo rurale

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