Lazio Digital Summit: dal PNRR le risorse per la transizione digitale

 

Lazio Digital SummitLe opportunità del Recovery plan per imprese e PA sono tante, ma servono anche progettualità e programmazione per realizzare gli investimenti digitali. Questo l’appello lanciato da istituzioni e aziende nel corso dell’evento organizzato da The Innovation Group.

Recovery Plan: guida ai fondi per PA digitale, fibra ottica e 5G

Nella cornice del Lazio Digital Summit i partecipanti hanno potuto riflettere sulle potenzialità delle nuove tecnologie digitali per la crescita economica e sulle strategie da mettere in atto per sostenere la transizione digitale in Italia.

Digitalizzare per tornare a crescere: la strategia della Regione Lazio

Negli ultimi anni il sistema produttivo laziale è stato messo a dura prova dalla pandemia Covi-19, situazione esasperata negli ultimi mesi dalla guerra in Ucraina che rischia di rallentare la ripresa, ha evidenziato Angelo Camilli, presidente di Unindustria Lazio.

In questo scenario le aziende stanno cercando di rimettere in discussione i propri modelli produttivi, ma l’aumento dei prezzi e la carenza di materie prime non favoriscono di certo la capacità di fare investimenti e il conseguente rilancio economico.

La rotta che gli investimenti dovranno prendere nei prossimi anni è stata tracciata chiaramente nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e nella programmazione dei fondi europei per il periodo 2021-2027, dove la duplice transizione green e digital ricopre un ruolo strategico fondamentale.

Nella Regione Lazio l’attenzione alla twin transition si è tradotta nell’istituzione dell’assessorato per la Transizione Ecologica e la Trasformazione Digitale, guidato da Roberta Lombardi, che – nel corso del Summit – ha ricordato diversi interventi messi in campo, come:

A questi si aggiungono anche i lavori in corso per la realizzazione di un Innovation Hub presso la stazione Termini - dove poter mettere a sistema il variegato mondo delle startup - e i voucher per la diagnosi digitale, assegnati alle imprese con un bando dello scorso anno.

Voucher

Con quest’ultima misura abbiamo assistito ad un vero e proprio cambio di paradigma - ha spiegato Nicola Tasco, presidente di Lazio Innova S.p.A - allo scopo di anticipare i bisogni delle imprese per orientale su scelte di investimento mirate.

A servizio delle aziende che vogliono digitalizzarsi c’è anche la rete di Digital Innovation Hub e Competence Center, previsti dal vecchio Piano Industria 4.0, ha proseguito Alessandro Francolini, amministratore delegato di CICERO, il polo di innovazione digitale del Lazio.

L’obiettivo di questo network è interfacciare e ingaggiare le imprese per accompagnarle in un percorso di digitalizzazione, individuando la roadmap degli interventi e le competenze necessarie per realizzarle, secondo il motto ‘test before invest’.

Tuttavia gli incentivi 4.0 non bastano per digitalizzare le aziende – ha sottolineato Francolini - se a monte non c’è la volontà di intraprendere un passaggio culturale da parte degli imprenditori: le soluzioni digitali non devono essere verticali ma orizzontali a tutti i comparti e le filiere.

Lato enti locali, invece, Stefano Bigiotti, consigliere delegato all’innovazione tecnologica, lavori pubblici, urbanistica e governo del territorio, ANCI Lazio e sindaco di Valentano, ha posto l’accento sulla necessità di attuare in maniera semplice e veloce le misure previste dal PNRR con avvisi che consentano di realizzare interventi innovativi sul territorio.

Per giocare al meglio la partita del Recovery plan e tornare ad essere competitivi non possiamo più spendere male le risorse che abbiamo a disposizione, serve progettazione e programmazione, ha ribadito Daniele Leodori, vice presidente e assessore alla Programmazione Economica e Bilancio della Regione Lazio.

Cybersicurezza, competenze e bandi PNRR per sostenere imprese e PA

Il Lazio Digital Summit è stata l’occasione per riflettere su un aspetto fondamentale della transizione digitale, che interessa tanto le aziende quanto le amministrazioni pubbliche: la sicurezza informatica.

Oggigiorno nessuna organizzazione può dirsi assolutamente sicura, ha dichiarato Vittorio Gallinella, direttore Sistemi Infrastrutturali di Laziocrea, ribadendo che tutti dobbiamo essere pronti e organizzati per gestire il post-attacco, dal momento che il mantra da tenere a mente non è più “se mi attaccheranno, ma quando mi attaccheranno”.

Le competenze digitali, sia del personale tecnico che amministrativo, diventano quindi indispensabili per affrontare un attacco informatico, la cui gestione richiede una consapevolezza collettiva in merito alle azioni da porre in atto.

Tra gli interventi messi in atto per rafforzare le skills sul territorio da un lato c’è la nuova accademia della cybersicurezza del Lazio, e dall’altro il centro di competenza Cyber 4.0. Quest’ultimo, finanziato dal MISE, mette insieme le competenze dei propri partner pubblici e privati per sostenere PMI e PA nei percorsi di cybersicurezza, ha spiegato il direttore Matteo Lucchetti.

L’importanza delle competenze per la transizione digitale del paese è stata evidenziata anche da Stefano Calabrese, direttore della direzione regionale per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale della Regione Lazio e Luigi Campitelli, direttore Spazio Attivo e Open Innovation di Lazio Innova S.p.A.

Paola Generali, presidente di Assintel, si è invece soffermata sulla messa a terra delle risorse previste dal PNRR, presentando una proposta per migliorare l’utilizzo dei fondi previsti dai bandi del Recovery plan.

Innanzitutto i bandi PNRR dovrebbero essere strutturati lungo un percorso articolato su tre step, mettendo al centro l’imprenditore che vuole innovare il proprio business.

Il primo step prevede la definizione di una strategia dove il digitale diventa uno strumento a servizio dell’innovazione aziendale. Poi c’è la fase di execution, in cui l’imprenditore va alla ricerca dei fornitori per implementare il nuovo modello di business.

Il terzo step, infine, si concentra sulla formazione, per aiutare l’imprenditore a pensare digitalmente e capire come il digitale può supportare una determinata innovazione.

Per migliorare l’accesso ai fondi PNRR, la presidente di Assintel ha proposto poi la creazione di un sistema regionale (coinvolgendo istituti di credito e confidi) - sistema che auspicabilmente potrebbe diventare nazionale - per far arrivare il prima possibile le risorse alle micro, piccole e medie imprese, affinché – una volta vinto il bando – possano chiedere un anticipo alle banche sul contributo loro assegnato. In questo modo le aziende più piccole, con poche risorse a disposizione, potrebbero essere più tempestive e propense alla realizzazione di progetti e investimenti per la transizione digitale.

A sostegno poi di quelle imprese che vogliono sviluppare nuove soluzioni digitali c’è l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che - ha spiegato Gianmarco Montanari, direttore generale dell'Istituto - si occupa di trasferimento tecnologico attraverso: un sistema di brevetti (basati sui propri progetti di ricerca e disponibili per contratti commerciali), la consulenza tecnologica, gli spin-off da ricerca e i joint lab.

Tra le iniziative finanziate dal PNRR ci sono poi gli interventi relativi alle infrastrutture digitali, con le gare per i 5 Piani previsti dalla Strategia nazionale per la banda ultralarga. Infratel, ha spiegato l’amministratore delegato Marco Bellezza, sta lavorando su una serie di riflessi che queste misure avranno sul settore industriale, come il reperimento di nuova mano d’opera per i cantieri, l’allargamento del mercato per i soggetti di rete che realizzano i lavori e il rafforzamento della progettazione per le opere in fibra.

Tra i temi rilevanti per la digitalizzazione del paese nei prossimi anni, secondo Bellezza, da un lato ci sarà la mobilitazione e la conversione delle aziende di rete sulla fibra, e dall'altro l’adozione delle tecnologie da parte di cittadini e imprese.  Per stimolare la domanda di connettività da parte di queste ultime l’AD di Infratel ha infine ricordato l’attivazione dei voucher per le pmi.

Dal PNRR 350 milioni per Competence Center e Digital Innovation Hub

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.