Fondi europei – come gestire i progetti finanziati dal PON Imprese

 

PON ImpreseInvitalia ha realizzato un tutorial in sei puntate per spiegare i meccanismi che regolano i finanziamenti del PON Imprese e Competitività 2014-2020, dal cumulo delle agevolazioni alla tracciabilità dei pagamenti, fino alla pubblicità dei progetti finanziati.

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“Fondi UE: sei cose da sapere per il controllo e la gestione dei progetti”, è il video tutorial in sei puntate realizzato da Invitalia per agevolare i beneficiari degli interventi a valere sul PON Imprese e Competitività 2014-2020. Sulla base degli indirizzi operativi approvati dal MISE, Invitalia passa in rassegna adempimenti, tappe obbligate, vantaggi e novità introdotte nel periodo di programmazione 2014-2020 dei fondi europei.

Fondi europei – in vigore il decreto sulle spese ammissibili

Giustificativi di spesa e conservazione dei documenti

La prima puntata del tutorial spiega, attraverso un video e un documento di sintesi, che la spesa rendicontata deve essere documentata, quindi occorre fornire sia la prova del costo (fattura o altro titolo di spesa avente valore probatorio) che del pagamento (copia del bonifico bancario e dell’estratto conto).

I titoli di spesa devono essere conservati sotto forma di originali, in formato cartaceo o versione elettronica, e solo in casi debitamente giustificati, quali ad esempio lo smarrimento attestato da apposita denuncia, il beneficiario può presentare copie autenticate.

Le fatture e i pagamenti devono rispondere ai requisiti sull’ammissibilità della spesa previsti dalle singole norme degli interventi agevolativi, devono essere intestati al beneficiario e ricadere temporalmente nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2023.

A questo proposito, Invitalia ricorda che mentre nel ciclo 2007-2013 le spese erano ammissibili se effettivamente pagate tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2015, e quindi la fattura poteva essere antecedente al 1° gennaio 2007, ora le spese sono ammissibili solo se sono state sostenute, e non soltanto pagate, tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2023.

Cumulo delle agevolazioni

La procedura per la verifica sul divieto di cumulo, che mira ad accertare che sul medesimo bene l’impresa non abbia beneficiato di ulteriori sovvenzioni provenienti da altri strumenti agevolativi, prevedeva che le Amministrazioni controllassero sulle fatture, in originale, l’apposizione di un timbro indelebile di “annullamento” con un testo riportante l’indicazione del progetto di riferimento e la spesa finanziata.

Questa procedura diventa inapplicabile in caso di adozione di sistemi di fatturazione elettronica e di conservazione sostitutiva, per cui le imprese devono dotarsi di uno specifico sistema informatico relativo al processo di timbratura e alla gestione elettronica dei documenti sui beni agevolati, conforme alla Risoluzione n. 52/E del 17/06/2010 dell’Agenzia delle Entrate.

Tracciabilità dei pagamenti

Il terzo appuntamento del tutorial si concentra sull'obbligo di piena tracciabilità dei pagamenti, che può essere garantita mediante bonifici, assegni non trasferibili o altri strumenti finanziari che consentano la ricostruzione delle transazioni.

I pagamenti devono essere immediatamente riconducibili alle fatture o ai giustificativi di spesa per cui è richiesto il contributo, cioè contenere elementi quali, oltre al numero e alla data del documento di spesa, il codice identificativo del progetto o il riferimento al programma di cofinanziamento.

Stabilità delle operazioni

Quando si parla di stabilità delle operazioni, spiega il quarto appuntamento del tutorial, ci si riferisce al vincolo di destinazione degli investimenti in infrastrutture o degli investimenti produttivi che i beneficiari hanno acquisito con le risorse del Programma operativo.

Questo significa che i progetti cofinanziati non devono, in un determinato arco di tempo, subire modifiche sostanziali in grado di alterarne natura o utilizzo e che il beneficiario è tenuto a rimborsare il contributo in caso di:

  • cessazione o rilocalizzazione dell’attività agevolata fuori dalle aree del programma;
  • cambio di proprietà di un’infrastruttura che procuri un vantaggio indebito a un’impresa o ad un ente pubblico;
  • modifica sostanziale in grado di alterare natura, obiettivi e condizioni di attuazione dell’operazione.

Il termine del vincolo di destinazione decorre dal pagamento finale al beneficiario ed ha durata quinquennale nel caso in cui l’operazione sia realizzata da grandi imprese e triennale per microimprese e PMI.

Costi semplificati

Il quinto appuntamento illustra l’evoluzione dai sistemi tradizionali di rendicontazione (a costi reali) alle opzioni di costi semplificate (OSC), in cui i costi ammissibili sono calcolati secondo un metodo predefinito basato sugli output, sui risultati del progetto o su altri costi, senza che sia necessaria la tracciatura di ogni euro di spesa cofinanziata, né l’analisi dei singoli documenti d’appoggio.

Le tipologie previste nel periodo di programmazione 2014-2020 sono:

  • le tabelle standard di costi unitari, in cui tutti o parte dei costi ammissibili di un’operazione sono calcolati sulla base di attività, input, output o risultati quantificati, moltiplicati usando tabelle standard di costi unitari predeterminate, la cui applicazione garantisce la migliore approssimazione possibile del costo effettivamente sostenuto;
  • gli importi forfettari, per cui tutti o parte dei costi ammissibili di un’operazione sono calcolati sulla base di un importo forfettario predeterminato la cui definizione deve essere giustificata dall’Autorità di gestione;
  • il finanziamento a tasso forfettario, per cui alcune categorie specifiche di costi ammissibili, chiaramente identificate in precedenza, sono calcolate applicando una percentuale stabilita ex ante.

Le OSC possono essere utilizzate nel caso di sovvenzioni e assistenza rimborsabile, non solo per i costi indiretti, come nel periodo di programmazione precedente, ma anche per alcuni costi diretti. E' possibile la combinazione con l’opzione “costi reali”, anche nell’ambito della medesima operazione, a condizione che ciascuna opzione copra diverse categorie di costi e/o sia utilizzata per parti distinte, evitando il doppio finanziamento.

Nel caso dei Programmi italiani, l’ADG del PON Ricerca e Innovazione (MIUR), l’ADG del PON Imprese e Competitività (MISE) e l’Agenzia per la Coesione Territoriale hanno costituito un gruppo di lavoro e stanno predisponendo tabelle standard di costi unitari per la rendicontazione dei costi del personale dei progetti di ricerca e sviluppo.

Bilancio UE post 2020: quale futuro per la Politica di Coesione

Informazione e pubblicità

L'ultimo appuntamento riguarda le disposizioni in materia di informazione e comunicazione, che mirano ad ampliare la conoscenza del sostegno finanziario offerto dai fondi europei e dai relativi cofinanziamenti nazionali e a promuovere la condivisione delle “buone pratiche” maturate nell’ambito dei Programmi operativi.

Nel caso dei beneficiari finali, gli obblighi riguardano l'indicazione dei riferimenti al fondo che sostiene l’operazione, la riproduzione degli elementi tipici dell’identità visiva che caratterizzano il ciclo di programmazione 2014-2020 in tutti i materiali di comunicazione, la presentazione di una descrizione del progetto che evidenzi il sostegno ricevuto dall'UE nel proprio sito web. Ulteriori obblighi pubblicitari sono previsti a seconda della tipologia di operazione e dell’entità del finanziamento accordato.

Il MISE ha redatto un apposito documento - denominato “Linee guida e manuale d’uso per le azioni di comunicazione” - che fornisce le specifiche tecniche e ulteriori elementi utili per assicurare la conformità dei beneficiari alla normativa degli interventi di informazioni e comunicazione.

Linee guida beneficiari

Manuale identità visiva

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