Banda ultralarga - obblighi e strumenti per i Comuni

 

Banda ultralargaL'ANCI pubblica una guida sul Piano strategico banda ultralarga, dai nuovi obblighi a carico degli Enti locali agli strumenti operativi a supporto del lavoro dei Comuni.

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"L’infrastrutturazione digitale del territorio in banda ultralarga: procedure, obblighi e strumenti per i Comuni" è il nome della guida pubblicata dall'ANCI per diffondere la conoscenza sugli strumenti attuativi del Piano nazionale che mira a garantire, entro il 2020, una velocità di connessione di almeno 100 Mbps all’85% della popolazione e di almeno 30Mbps al 100% dei cittadini, nonché una copertura ad almeno 100 Mbps di velocità a sedi, edifici pubblici e aree industriali.

La strategia nazionale per la Banda ultralarga

Presentata dal Governo nel marzo 2015, la Strategia italiana per la banda ultralarga – ricorda la guida ANCI - si compone di un mix di strumenti mirati a velocizzare la realizzazione delle infrastrutture di rete e a stimolare la domanda di servizi digitali.

A livello finanziario, la Strategia può contare su circa 7 miliardi di euro di fondi pubblici, fra risorse nazionali (1,4 miliardi di risorse ordinarie e 3,5 miliardi provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione) e risorse dei fondi strutturali europei (2,1 miliardi di euro), ai quali vanno affiancati gli investimenti degli operatori privati (per un massimo stimato di altri 6 miliardi).

Inoltre, sono previsti interventi normativi mirati a semplificare e velocizzare i lavori di infrastrutturazione sul territorio, intervenendo sull’iter di rilascio delle autorizzazioni e le relative tempistiche, nonché sugli oneri a carico degli operatori, e strumenti tecnologici di supporto, a cominciare dal SINFI, il Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture, istituito con decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 16 giugno 2016 per mappare tutte le infrastrutture di reti presenti sul territorio, con particolare riferimento a quelle idonee ad ospitare la fibra ottica.

A livello attuativo, al momento sono in corso di avvio i lavori relativi al primo bando aggiudicato da Infratel per le aree bianche (a fallimento di mercato) delle regioni Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto ed è stato aggiudicato il secondo bando per la copertura per quelle delle regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia. Il terzo e ultimo bando relativo alle aree bianche riguarderà invece territori delle regioni Calabria, Puglia e Sardegna.

Per le aree grigie, cioè in cui è presente o verrà sviluppata nei prossimi tre anni una rete in banda ultralarga da parte di un solo operatore privato, sono invece in corso di definizione interventi e voucher per garantire servizi ultraveloci alla popolazione e alle imprese.

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I nuovi obblighi dei Comuni

I Comuni non sono destinatari diretti dei fondi previsti nella Strategia per la banda ultralarga per la realizzazione delle infrastrutture di rete, ricorda l'ANCI, ma possono essere decisivi sul piano delle procedure, ad esempio semplificando la concessione delle autorizzazioni, fornendo dati sulle infrastrutture di rete idonee ad ospitare la fibra ottica e prescrizioni sulle modalità di scavo, coordinando i cantieri e stimolando la domanda di servizi ultraveloci da parte del territorio.

Una serie di previsioni per facilitare i lavori di realizzazione delle reti a banda ultralarga da parte degli operatori di telecomunicazioni, molte delle quali riguardano direttamente i Comuni, sono state adottate con il decreto n. 33 del 2016, in attuazione della direttiva 2014/61/UE.

Tra queste:

  • obbligo di consentire l’accesso all’infrastruttura fisica esistente agli operatori di telecomunicazioni, qualora questi debbano installare elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità, salvo alcuni casi legati all’idoneità, all’indisponibilità di spazio o a motivi di sicurezza e incolumità pubblica;
  • condivisione di informazioni sulle reti di comunicazione elettronica esistenti e su ogni altra infrastruttura fisica funzionale ad ospitarle, attraverso il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI), una sorta di catasto delle infrastrutture che può essere utile anche per le funzioni di governo del territorio da parte delle amministrazioni locali;
  • coordinamento delle opere di genio civile ed accesso alle infrastrutture, negoziando accordi per consentire agli operatori di telecomunicazioni di intervenire contestualmente all’esecuzione di lavori di realizzazione di nuove infrastrutture o manutenzione di esistenti;
  • diminuzione dei tempi per la conclusione del procedimento di autorizzazione, o la convocazione della conferenza dei servizi, a 30 giorni (10 giorni nel caso di attraversamenti di strade o lavori di scavo di lunghezza inferiore ai duecento metri, e 8 giorni in casi di interventi più leggeri) e la richiesta dell'autorizzazione al solo sportello unico del Comune più popoloso nel caso di lavori che riguardino aree di proprietà di più Enti;
  • sanzioni in caso di violazioni dell’obbligo di condivisione attraverso il SINFI, che vanno dai 5.000 ai 50.000 euro.

Inoltre, in fase di rilascio del permesso a costruire di un edificio nuovo oppure oggetto di ristrutturazione profonda, i Comuni sono tenuti a verificare che sia stato rispettato l'obbligo di prevedere sistemi di cablatura in fibra ottica e di un punto di accesso cui gli operatori possano agganciarsi per fornire agli utenti internet a banda ultralarga, introdotto dalla legge n. 164-2014.

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Gli strumenti operativi

Dopo aver passato in rassegna i nuovi compiti che caratterizzano il ruolo dei Comuni nell'infrastrutturazione digitale dei territori, la guida elenca e ripropone in allegato i vari strumenti operativi che l'ANCI ha già predisposto a supporto degli Enti locali.

Questi comprendono:

  • la Convenzione-tipo fra Comune e Infratel Italia e il relativo schema di delibera di Giunta per gli interventi di realizzazione della rete pubblica nelle aree bianche;
  • le Linee guida per i Comuni per l’utilizzo e il trasferimento dei dati al SINFI, un vademecum realizzato in collaborazione con Infratel Italia nell’ambito del Comitato di coordinamento e monitoraggio del SINFI istituito presso il MISE;
  • la Prassi operativa concordata da associazioni di rappresentanza dei gestori del gas, IATT e ANCI per la progettazione condivisa degli interventi di posa della fibra ottica attraverso tecnologie trenchless, al fine di ridurre il rischio di interferenze fra le reti e di incidenti nei cantieri;
  • il Protocollo d’intesa, con relativo criterio di calcolo, fra ANCI, H3G, Vodafone e Wind per la determinazione del valore delle locazioni per le stazioni radio base per la telefonia mobile;
  • il Modulo di adesione delle Amministrazioni pubbliche a WiFi.Italia.It, il progetto che mira a connettere le reti WiFi pubbliche realizzate da molti Comuni italiani alla rete federata nazionale, soprattutto ai fini della promozione turistica.

A questi strumenti si aggiungeranno inoltre alcuni progetti di accompagnamento che l’ANCI sta predisponendo per aiutare i Comuni a potenziare la domanda di servizi internet ultraveloci nei territori. 

> Guida ANCI all'infrastrutturazione digitale del territorio in banda ultralarga

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