Discorso Stato Unione – Bruxelles accelera su mercati capitali

 

In occasione del discorso del presidente Juncker, la Commissione ha presentato una comunicazione sul completamento dell’Unione dei mercati dei capitali (UMC).

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L'invito a Consiglio e Parlamento europeo a chiudere al più presto l'iter delle prime proposte sull'Unione dei mercati dei capitali e l'impegno della Commissione a presentare in tempi rapidi nuove misure dirette a migliorare le possibilità di investimento a livello europeo e il flusso transfrontaliero dei capitali. Sono questi i contenuti della comunicazione sull’Unione dei mercati dei capitali (UMC) presentata dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker davanti alla plenaria del PE, a Strasburgo, in occasione del suo discorso sullo Stato dell'Unione.

Cos'è l'Unione dei mercati dei capitali

Il progetto UMC mira a rafforzare l’Unione economica e monetaria e il sistema finanziario europeo, a migliorare il collegamento tra risparmi e investimenti e le opportunità per gli investitori al dettaglio e istituzionali e ad accrescere la concorrenza.

Con il piano d'azione presentato nel settembre 2015 l'Esecutivo Ue ha tracciato un quadro delle azioni necessarie a realizzare l’Unione dei mercati dei capitali e presentato un primo pacchetto di misure per rilanciare la cartolarizzazione, cioè il processo con cui un soggetto che eroga un prestito crea uno strumento finanziario raggruppando attività che gli investitori possono acquisire. L'obiettivo della Commissione è tornare ai livelli di emissione medi pre-crisi, che secondo Bruxelles potrebbero generare tra i 100 e i 150 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi per l’economia.

Nei mesi successivi il lavoro della Commissione è andato avanti con la presentazione di alcune proposte di modifica della direttiva relativa al prospetto, con lo scopo di semplificare e rendere meno onerosa la raccolta di capitali per le piccole e medie imprese.

A luglio è stato presentato anche un testo sul venture capital (EuVECA) e sui fondi europei per l’imprenditoria sociale (EuSEF), che propone di aprire le due denominazioni ai gestori di fondi di tutte le dimensioni, compresi quelli le cui attività superano i 500 milioni di euro, e di consentire gli investimenti nelle piccole imprese a media capitalizzazione e nelle PMI quotate sui mercati di crescita per le PMI.

In più, la proposta sugli investimenti in capitale di rischio e progetti sociali vieta alle autorità competenti dello Stato membro ospitante d'imporre il pagamento di diritti, semplifica le procedure di registrazione e fissa il capitale minimo che permette di diventare gestore, oltre a prevedere l'istituzione di un fondo di fondi paneuropeo di venture capital, basato sulla combinazione fra risorse Ue e capitale privato.

Fondi Ue – nuove regole per venture capital e imprenditoria sociale

I progressi compiuti finora sono stati sintetizzati nella prima relazione sullo stato di avanzamento dell'Unione dei mercati dei capitali pubblicata ad aprile, mentre a giugno il Consiglio europeo ha raccomandato "progressi rapidi e decisi per garantire alle imprese un accesso più facile ai finanziamenti e sostenere gli investimenti nell'economia reale proseguendo con l'agenda per l'Unione dei mercati dei capitali". Raccomandazioni che ora ritornano nel discorso sullo Stato dell'Unione e nella nuova comunicazione dedicata all’UMC.

La comunicazione sull'UMC

La comunicazione della Commissione parte dalla necessità di chiudere il cerchio sulle proposte già presentate. Sul primo fronte, dopo il compromesso raggiunto in Consiglio sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS), l'Esecutivo Ue al Parlamento europeo di accelerare per arrivare presto a un accordo sul testo. L'intesa tra le istituzioni Ue è invece auspicata dalla Commissione entro la fine dell'anno per quanto riguarda le nuove norme sul prospetto, sul venture capital e sugli investimenti sociali.

L'Esecutivo Ue, da parte sua, si impegna a passare rapidamente alla fase due del piano d'azione, con la presentazione di nuove misure, a cominciare dalla proposta sulla ristrutturazione delle imprese e sull’insolvenza, che sarà approvata a breve. L'obiettivo in questo caso è agevolare la ripresa delle attività per le imprese in difficoltà, offrendo una seconda opportunità a quelle che non ce l'hanno fatta.

Entro novembre, invece, dovrebbe essere pronta la proposta sulla base imponibile comune per le società (CCCTB), particolarmente urgente dopo la controversa decisione sulle tasse eluse da Apple in Irlanda e utile anche nel quadro del dibattito sulla riforma del sistema delle risorse proprie. L'armonizzazione della base imponibile a livello comunitario permetterebbe infatti di valutare più seriamente le proposte di quanti suggeriscono l'utilizzo della tassazione sul reddito delle società (Corporate income tax - CIT) come contributo alle finanze dell'Unione.

Sempre a novembre la Commissione conta di presentare una proposta sulla diversità di trattamento tra debito e capitale proprio, mentre entro la fine dell'anno arriveranno le modifiche alla normativa bancaria e assicurativa dirette a sbloccare gli investimenti privati nelle infrastrutture e nelle PMI.

In cantiere c'è poi l'individuazione di ulteriori priorità che potrebbero arricchire il progetto dell'Unione dei mercati dei capitali. Lo sviluppo del mercato delle pensioni e dei servizi finanziari al dettaglio, le modalità di utilizzo dei risparmio dei cittadini europei e i finanziamenti sostenibili per le tecnologie verdi, con l'istituzione di un apposito gruppo di esperti, sono le ipotesi attualmente allo studio di Bruxelles. 

Infine, la Commissione sta lavorando sul tema della vigilanza, con la possibilità di ulteriore misure da costruire in stretta consultazione con il Parlamento europeo e il Consiglio, e ha lanciato una consultazione pubblica sulla stabilità finanziaria, i cui risultati potrebbero condurre a una nuova proposta legislativa.

Comunicazione sull’Unione dei mercati dei capitali - Accelerare le riforme

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