Energia – Galletti, 100 milioni per ricerca su rinnovabili

 

Fondi europei e privati per le rinnovabili, incentivi per oltre 13 miliardi di euro l’anno. Galletti dà i numeri della Strategia energetica nazionale.

Gian Luca Galletti - Photo credit: Montecitorio via Foter.com / CC BY-ND

Rinnovabili – necessari investimenti per 25 miliardi l’anno in Ue

Ue - via a Piano investimenti su energia pulita

Nel corso di un’audizione in commissione Ambiente del Senato, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti fa il punto sulla strategia energetica nazionale.

Dopo una panoramica sul quadro europeo - dall’accordo di Parigi al Pacchetto 'Energia pulita per tutti gli europei' per privilegiare l'efficienza energetica, conquistare la leadership a livello mondiale nelle energie rinnovabili e garantire condizioni eque ai consumatori – Galletti entra nel merito delle politiche attuate dal Governo su clima e energia.

In primo piano, lo sviluppo delle rinnovabili. “Fermo restando che oggi copriamo una quota di consumi finali superiore al 17% (in linea con l’obbiettivo da centrare al 2020), deve essere gestito un passaggio complesso: infatti, in tale settore è in atto un cambiamento ‘economico-culturale’ nel quale le rinnovabili dismettono i panni di ‘beneficiari di supporto pubblico’ ed entrano a pieno titolo nel mercato, in competizione tra loro e con le altre modalità di produzione dell’energia”, sottolinea il ministro. “Il punto è come gestire il cambiamento in atto centrando gli obiettivi ambientali di medio-lungo periodo e difendendo un settore prezioso, con un elevato potenziale produttivo e occupazionale”.

In tale contesto va inquadrato il Decreto del 23 giugno 2016 per gli incentivi alle rinnovabili diverse dal fotovoltaico.

“In prospettiva - prosegue Galletti - devono essere ‘disegnati’ strumenti coerenti con i vincoli imposti dalla normativa sugli aiuti di Stato e definire strategie precise in settori-chiave: dalle regole dell’autoconsumo, all’evoluzione verso tecnologie più avanzate e suscettibili di un utilizzo più efficiente (ad esempio, la trasformazione del biogas in biometano, utilizzato anche nei trasporti)”.

Oltre alla leva degli incentivi diretti alla produzione di energia da fonti rinnovabili, “il piano 2015-2017 per la ricerca di sistema elettrico destina circa 100 milioni alla ricerca e all’innovazione su temi direttamente connessi alle rinnovabili (compresi le esigenze delle reti elettriche), che si aggiungono alle risorse private, a quelle residue dai programmi finanziati o cofinanziati dall’Europa”.

Quindi, Galletti entra nel merito della questione “costo della bolletta energetica”. Il punto è il differenziale tra Italia e altri Paesi: “il Ministero dello sviluppo economico ha segnalato come tale questione dipenda da diverse ragioni: alcune sono strutturali e attengono al nostro mix di generazione, costituito sostanzialmente da gas e rinnovabili (con una marginale quota delle altre fonti fossili), una peculiarità nel sistema europeo tuttavia suscettibile di trasformarsi in un vantaggio nella prospettiva di decarbonizzazione del settore intrapresa dall’Europa. Per il resto, incidono, come noto, gli oneri generali di sostegno, giunti a circa 16 miliardi di euro l’anno, di cui gran parte devoluti al sostegno delle fonti rinnovabili”.

Riguardo al primo tema, Galletti invita ad “agire sul prezzo della materia prima gas, peraltro già abbastanza allineato (al netto di alcuni maggiori oneri di trasporto) con i valori europei”. Per quanto riguarda invece gli oneri, “alcuni interventi sono stati effettuati nel 2015 e hanno portato a una riduzione del carico per le PMI”.

“Per il futuro, il Governo sta operando affinché, dal 2018, le modalità di raccolta degli oneri e di concessione delle agevolazioni siano conformi alle regole europee e di misura tale da migliorare la capacità concorrenziale delle imprese, soprattutto quelle con elevata incidenza di energia elettrica”.

Quindi il ministro richiama il tema della fiscalità sui prodotti energetici, riferendosi nello specifico al rapporto sul “Riesame dell’attuazione delle politiche ambientali dell’Ue”, che segnala l’opportunità, per l’Italia, di spostare la fiscalità dalla manodopera ad imposte meno penalizzanti per la crescita”. Al riguardo, Galletti sottolinea che “la spesa per l’incentivazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è pari a oltre 13 miliardi di euro l’anno”.

Photo credit: Montecitorio via Foter.com / CC BY-ND

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